Capitolo 31

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Hey, ciao a tutti. Come state? Spero bene. Volevo innanzitutto ringraziarvi dell'affetto che mi state dimostrando fino ad oggi e che spero continui a crescere man mano che i capitoli si susseguono. E poi volevo sapere cosa ne pensavate del libro, se vi sta piacendo, se vi risulta troppo scontato. Fatemi sapere in tanti, grazie e buona lettura.❤⭐💬

Anna's pov

Guardo Piero. È così dannatamente bello... impossibile non ammirarlo in tutto il suo splendore.

Bussano alla porta. Ti pareva...

«Vedo che sei in buona compagnia, mogliettina mia!»

«Anche tu, mi sembra!»

Eccolo, è arrivato con la sua 'attrice'.

Piero:«Dobbiamo dirti una cosa.»

«Già ho capito...», dice secco.

Piero:«Non è quello che pensi. Si tratta del passato, del nostro passato.»

«Si, ecco, immagino che ora avrai i sensi di colpa per aver invitato i ragazzi al nostro matrimonio. Vedi, è vero che sono miei amici. Però uno di loro non è stato proprio un amico come gli altri. È stato speciale per me,ecco.»

Guarda Piero con aria interrogativa.

Piero:«Si, io e Anna siamo stati fidanzati. E per 4 anni.»

«E perché vi siete lasciati, sentiamo?»

«Perché...»

Piero:«Perché sono stato un coglione.»

Ci guarda.
Io sorrido a quelle parole e,quando lui se ne accorge, dice:«E allora state insieme, su!» come a volerci prendere in giro.

«Tanto tu l'hai trovata una sostituta a me!»

«Si, e se proprio devo dirlo già mi ci trovo bene. Di sicuro non mi nasconderà niente!»

Inutile dire che ha ragione in questo. Io ho nascosto questa storia molto importante. E anche tanti pensieri.

Piero:«Scusate se mi intrometto, ma ora che si fa?»

«Io presenterò la richiesta di divorzio.»

Non so come mai, quelle parole mi fanno malissimo. 
Lo so, sembra incoerente da parte mia.
Però non me lo aspettavo così, non mi aspettavo non volesse nemmeno chiarire e che ci mettesse un attimo a rinunciare a me.

«Vorrei stare un po' da sola», dico in tono freddo.

Quindi, prima la 'coppietta' e poi Piero, se ne vanno lasciandomi con i miei pensieri.

Penso a quelle parole. È così facile lasciarmi andare per lui, se davvero mi amava come diceva?
Ennesima illusione questa.
Tante parole dolci, poi mi lascia così facilmente.
Allora significa che non sono stata poi così importante come sosteneva.
Certo, ho Piero.
Ma il pensiero di non essere importante nemmeno per lui mi tormenta.
C'è un'unica soluzione:andare dal 'cornuto' come lo chiama Ignazio, e chiarirci.

Lo raggiungo nella hall e lo trovo solo. 

«Posso sapere come mai ti è stato così facile dirmi quelle parole?»

«Per te non è stato difficile chiamarmi Piero.»

«Sono due cose diverse.»

«No, invece!»

«Ora smettila di parlare come un bambino e spiegami come mai hai detto quelle cose.»

«Mi sono rotto, okay? Mi sono rotto che parli sempre di loro a casa, mi sono rotto che ogni tanto vi sentite per telefono, mi sono rotto che hai assorbito tutti i suoi modi di fare. Evidentemente provavi sentimenti tanto forti per lui che ora fai tutto come lui:parli, ridi e ti muovi come lui. Stai bene con lui? Bene, vai da lui. Perché io non sto bene con te e non lo sono mai stato.»

«E perché mi hai sposato, allora?»

«Nessuna mi voleva perché tutti pensavano che non avrei mai smesso di tradire. Ma tu hai creduto in me...»

«E mi hai dato la conferma che ho sbagliato.»

«No... Scusami, okay?»

«Hai sempre approfittato del fatto che sono una persona che perdona sempre tutti. Ora basta. C'è un limite a tutto. Prima parli così e poi chiedi scusa? Mi dispiace. Prova a rompere un bicchiere, vedi se i pezzi, per quanto li puoi aggiustare, ritornano come prima.»

«E allora vattene a fanculo, e portati anche quel cretino!»

«Cretino sarai tu, lui è migliore di te. In tutti i sensi.»

Mi prende per un braccio. Mi stringe ma, anche se imploro di lasciarmi, non molla la presa. Ormai entrambe le mie braccia sono rosse a causa della sua stretta.

«Ora tu mi segui, altrimenti farai una brutta fine.»,dice mollando le mie braccia ormai viola. Arriviamo alla nostra camera e mi fa entrare. 

«Siediti sul letto». Lo obbedisco, mentre lo vedo estrarre qualcosa dalla tasca interna della giacca. Quando realizzo che mi sta puntando una pistola contro, la mia mente si annebbia.

Fottuta distanza 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora