Capitolo 33

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Lo so, ormai sono le stesse parole che ripeto ogni capitolo. Perciò non le ripeterò😂. Vi dico solo che non pensate sia finita qui! Più in là scoprirete perché! 😏 Mi raccomando, sbizzarritevi con i commenti, dimostratemi che ci siete ancora nonostante tutto!❤⭐💬

Anna's pov

Sono andata insieme ai ragazzi per le prove generali. Loro sono sempre impeccabili, hanno un talento innaturale! Fossi stata io al posto loro, già avrei le corde vocali distrutte con tutti quegli sbalzi nella scala delle note. 

Comunque, tra poco inizia il concerto.
Io, in prima fila, non smetto un attimo di guardare Piero che, indaffarato, va avanti e indietro sul palco.
Gianluca, invece, è seduto su uno sgabello a leggere uno spartito.
Ignazio è seduto al pianoforte e suona una melodia dolce, forse inventata da lui.
Li osservo in tutta la loro perfezione. Ma il mio sguardo, ovviamente, è rivolto a uno solo di loro, sebbene per gli altri due nutro un bene dell'anima.

Le luci si spengono. Si sentono alcune ragazze che già urlano i loro nomi. Sale prima Piero, a seguire Ignazio e infine Gianluca. Salutano il pubblico e iniziano a presentare la serata:la scaletta delle canzoni con i relativi duetti o assoli.

Allora si susseguono le varie canzoni del loro album "Notte magica". Io ammiro Piero in tutto il suo splendore e, ora che sono finalmente libera di amarlo, non ho più paura di rivolgergli determinati sguardi.

Il concerto finisce in fretta ma, quando ancora il pubblico applaude credendo sia finita lì, Piero prende parola:«Ragazzi, manca una canzone ancora!».

Gianluca e Ignazio lo guardano straniti, come se fosse diventato pazzo. Piero fa cenno al maestro e parte la base.

Lo sapevo, 'Per te ci sarò'. E ovviamente mentre la canta mi guarda e mi sorride.

Quando ancora riecheggiano nell'aria le ultime note della canzone, Piero annuncia che il concerto è terminato e che spera che l'ultima canzone sia stata gradita, nonostante non fosse presente nella scaletta, soprattutto da una sua 'fan speciale'.

E, guardandomi, va dietro le quinte con gli altri due, che salutano il pubblico sbracciandosi.
Non passano nemmeno 5 minuti, che Piero mi manda un messaggio sul cellulare dicendo di raggiungerlo dietro le quinte.

Mi faccio strada tra la folla che cerca di farsi una foto con loro entrando nei camerini e le guardie del corpo mi fanno passare, suscitando l'invidia delle altre ragazzine presenti.

Piero mi raggiunge e mi fa cenno di seguirlo.
Mi sembra piuttosto freddo nei suoi atteggiamenti e non proferisce nemmeno parola.

Appena siamo abbastanza lontani dalla folla, mi bacia e mi dice con estrema dolcezza:«Amore mio, mi sei mancata queste due ore».
Come non detto!

«Tesoro, anche tu», e lo bacio.

Ora che posso baciarlo quando voglio senza problemi, mi sento molto sollevata per questo e così mi viene la voglia istintiva di abbracciarlo.

Piero:«Che succede?»

«Succede che ti amo e che ora sono libera di manifestarlo senza aver paura di dare spiegazioni a nessuno oppure senza la paura di essere scoperti.»

Piero:«Che carina che sei, ti amo anche io lo sai. Ora anche più di prima, e prima ti amavo tantissimo, vorrei precisare.»

«Sempre a precisare tu eh?»

Piero:«Qualche problema?»,dice ironico.

«No, perché ti amo anche per questo.»

Poggia una sua mano sulla mia fronte.

«Che succede?»

Piero:«Due sono le possibilità: o hai la febbre o hai mangiato troppo zucchero!»

«Troppo sdolcinata? La prossima volta allora farò attenz...»

Mi bacia e dice:«Ma a me va benissimo così». E mi ribacia. L'effetto che mi fa questo ragazzo è indescrivibile. Anch'io lo amo di più, se possibile amarlo più di quanto lo amassi prima.

Arrivano Ignazio e Gianluca, avvisandoci che era ora di tornare in hotel. Li seguiamo, fino ad arrivare a un'auto con i vetri oscurati che ci avrebbe condotto a destinazione. E lì le prime raccomandazioni da parte di Ignazio.

Ignazio:«Mi raccomando in hotel! Prendete una stanza lontana da me perché vorrei dormire eh!»

Piero:«Ma chi ti ha detto che facciamo per forza...»

Ignazio:«Era un avvertimento. Poi, mi rivolgo ad Anna, se per caso dovesse capitarti di urlare, ricorda che vi avevo avvisato e allora vi trasferirete in un'altra stanza.»

«Gnà, stai bene?»,dico ridendo.

Ignazio:«Ma si sa che tu e u Barone fati scintille!»

Per fortuna arriviamo all'hotel in fretta, anche il conducente non si riusciva più a trattenere dalle risate.

Fottuta distanza 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora