seventeen.

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Mi misi un vestito color carta da zucchero, il colore preferito di mia sorella, la stessa che mi impose di mettermi l'abito.

Era un semplice abito, niente scollature, niente gonna corta ma uno stupido e banalissimo abito.

Ero abituata ad essere notata per le calze a rete, per le gonne che lasciavano poco all'immaginazione e per il trucco sempre abbondante.  Mi consideravano una poco di buono ed era quello che volevo, in realtà, essere per gli altri.

Volevo intimorire con il mio aspetto, con la mia arroganza. Ma poi quella sera è dovuto apparire Luke e adesso mi ritrovo persino ad indossare delle ballerine, l'anti sesso per eccellenza.

«Andiamo, Liz ci starà aspettando. Amore, Maggie, sei perfetta. E tu Juliet, cerca di non farci fare brutte figure: non parlare se non ti è richiesto e quando dovrai parlare, non dire cose scortesi.» Mia sorella, a braccetto con me, alzò gli occhi al cielo ed io gli sorrisi, confortante.

Mi era venuta una strana voglia di far inciampare mia madre nei suoi tacchi a spillo ma mi trattenni, parlando con mia sorella.

«Ho un piano.» Sussurra Juliet, così che solo io la potessi sentire.

«Sarebbe?» Ghignai, guardando davanti a me le luci della casa in cui saremmo presto entrati.

«Tu non vuoi Lucas, io voglio far incazzare mamma è papà. Quindi ho pensato: perché non collegare le cose? Allora ho pensato di far fare brutta figura a mamma e papà davanti agli Hemmings, così che loro non vogliono far più uscire loro figlio con te.» Mi girai verso Juliet, abbracciandola.

«Ma sei un genio!» Rise, per poi spingermi dolcemente verso l'entrata di casa di Luke.

La sua casa era quasi uguale alla mia, differente solamente per il fatto che lui non doveva fingere perché i suoi lo amavano così com'era. 

Luke era solo viziato dall'amore dei suoi, volendolo sempre veder tornare da loro senza fargli spiccare il volo dal nido. Era un ragazzo che agli occhi degli altri voleva farsi vedere il solito ribelle che non sa cosa siano le regole o la vita vera, ma dentro era fragile come una fogliolina appena nata.

Ed io ero così stronza da voler far volare quella piccola fogliolina?

«Ciao, tesoro! Quanto sei cresciuta, ti fai sempre più bella.» Mi elogiò Liz, accompagnata dal marito, Andy.

La salutai dolcemente, infondo lei era una brava persona.

Scese Jack, e sorrisi raggiante. Era l'unico della famiglia che amavo, nonché un bel ragazzo.

«Le sorelle Lindemann. Juliet tu sei sempre incantevole, e tu Maggie con questo vestito sei a dir poco meravigliosa!» Alzai gli occhi al cielo, spingendolo.

«Lo so Jack, lo so. E tu sei il solito ruba cuori della famiglia, mi chiedo il perché Lucas non abbia ripreso da te.» Il ragazzo davanti a me rise di gusto, mentre sentii uno sbuffo alle mie spalle.

«Mi fa piacere che tu sia sempre pronta a parlare male di me, ma la cosa mi rincuora visto che parli ugualmente in qualche modo del sottoscritto.» Alzai gli occhi al cielo, girandomi verso di lui.

«Magari avessi ripreso anche altro da tuo fratello, sfortunata quella che ti dovrà sopportare tutta la vita.» Lui si avvicinò, mentre io guardavo il suo viso privo ancora una volta di quel piecing che ormai faceva parte di lui.

«Per ora puoi dire di non essere quella ragazza, ma lo sai anche tu che non saprai resistermi a lungo.»

𝙗𝙡𝙖𝙘𝙠𝙢𝙖𝙞𝙡//𝙡𝙧𝙝. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora