Varcai il cancello della scuola, cercando il biondo con lo sguardo.
Dovevo parlargli dell'accaduto di due sere prima e non l'avevo più visto per tutto quel tempo.
Entrai nell'edificio, notando uno dei suoi amici.
Alzai gli occhi al cielo. Fantastico, ora dovrò parlare anche con questi viziati per carcare quello stupido.
Andai verso di loro, salutandolo per poi indicare uno di loro.«Sai dove sia Hemmings?» Scrollò le spalle guardando i suoi amici, che scossero la testa.
«Io non l'ho visto, e neanche loro a quanto pare.» Annuii, leggermente delusa.
Mi girai per andarmene, ma poi mi fermaii.
«Mh, grazie...» Lo guardai confusa, e lui mi sorrise leggermente.
«Caleb.» Annuii, rigirandomi per andare nella mia classe.
Mi misi seduta sulla sedia che quel giorno sembrava ancora più scomoda, vedendo la classe che piano piano si riempiva. Mi guardavano tutti, e parlavano tra di loro. Cosa volevano?
«Buon giorno a tutti!» Dave, il mio professore ormai esaurito per tutti gli anni passati in quella scuola, si mise seduto alla sua cattedra, guardandoci tutti. Iniziò a fare l'appello.
Mi guardai le mani, completamente disattenta alle cose che si svolgevano intorno a me. Ma come era possibile che mi ero innamorata? Io non mi innammoravo mai. E se forse quella volta, e se forse Luke Hemmings, fosse stata la mia eccezione? L'unico strappo alla regola che mai mi ero permessa di violare, l'amore.
L'amore era una cosa sconosciuta o quasi impossibile per me, e non vedevo come adesso mi fossi presa di farmi questo scherzo di poco gusto verso me stessa. Perché mi ero dovuta incasinare? Avevo una vita piatta, facile e questa situazione l'aveva fatta diventare troppo mossa perché la mia testa la reggesse. Volevo che questa cosa fosse uno stupido gioco della play di Ashton, perché i giochi come iniziavano, finivano. E prima di finire potevi fermarti, prendere un respiro e ricominciare. Ma come facevo a stoppare una cosa senza istruzioni, senza il pulsante con su scritto "pausa"?
«Lindemann?» Alzai gli occhi verso il mio professore, guardandolo confusa.
«Sta bene?» Continuò, ed io alzai le spalle.
«Perché questa domanda?» Mi guardò quasi con occhi fuori dalle orbite.
«Mi ha risposto in modo garbato e, se non se ne fosse accorta, è seduta al primo banco e tutto questo è una novità per noi seduti a questa cattedra. Vuole andare a prendersi un caffè?» Mi girai, per vedere la classe che continuava a borbottare.
Primo banco, certo. Ma cosa mi era preso?
«Se non le dispiace si, vorrei andare fuori.» Mi fece cenno con la testa verso la porta ed uscii, per poi sedermi sotto gli armadietti davanti alla classe.
Rimasi lì per tutta l'ora, vedendo alla fine tutti uscire dalle loro classi tempestando di persone il corridoio.
Vidi una testa bionda, e mi alzai di scatto. Iniziai a correre verso il punto in cui l'avevo vista, e quando ci fui mi fermai per guardarmi attorno.
Lo vidi lì, a parlare con i suoi amici. Andai a passo lento verso di lui, sentendo i piedi quasi diventare pesanti per impedirmi di fare una tale stronzata.
Caleb e gli altri mi guardarono, facendo poi cenno a Hemmings di guardare nella mia direzione. Lo fece, e rimasi sorpresa.
Blu scuro, ghiaccio.
Il suo sguardo era cambiato.Ero davanti a lui, che lo guardavo.
«Posso parlarti?» Mi guardò, per poi venire più vicino a me.
«E di cosa?» Chiusi gli occhi per quelli che erano secondi, ma che mi sembravano eterni.
«Luke, senti-»Mi fermò, sorridendo amaramente.
«Se vuoi sottolineare il fatto di come io sia stato uno stupido illuso cercando di cambiarti, puoi andartene. Lo so da solo, sinceramente.» Misi una mano sul suo braccio, ma poi la ritrassi come scottata al contatto con il suo maglione.
«No, Luke. Volevo parlarti di un'altra cosa.» Mi guardava in attesa di altre parole, così sospirai.
«Non è facil-»
«Amore!» Luke sorrise, vedendo Demetria arrivare. Li guardai confusa quando furono entrambi davanti a me.
«Amore? Luke, cosa sta dicendo.» Mormorai, e lui rise.
«E non ti fa piacere? Io e Demetria ci siamo messi insieme. Sei libera adesso, niente più ricatti e niente più Luke Hemmings a intralciare i tuoi piani. Una volta mi dissi che lei mi amava e si, avevi ragione ed io amo lei. Maggie, Ti sto lasciando.» Scossi la testa, ma vidi Demetria sorridere verso di me.
«Non ti preoccupare tesoro, troverai qualcuno come te.» Guardai le mie scarpe. Oh Demetria, dici una persona stupida come me? Impossibile.
Mi allontai, senza dire niente ed andai verso il cortile.
Maggie Lindemann non viene mai lasciata da nessuno.
Presi a calci una bottiglietta.
Oh Fanculo, chi voglio prendere in giro.
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𝙗𝙡𝙖𝙘𝙠𝙢𝙖𝙞𝙡//𝙡𝙧𝙝.
Fanfiction«Sei una brava ragazza, cara Maggie. Ma si sa che le brave ragazze sono solo cattive ragazze che non sono ancora state scoperte. E chi sono io per non dare il piacere ai tuoi di farti scoprire?» Dove lei viene ricattata cercando di non essere messa...