𝙗𝙡𝙖𝙘𝙠𝙢𝙖𝙞𝙡//𝙡𝙧𝙝.

twenty-nine.

La partita stava proseguendo più noiosa che mai, ed io non mi perdevo neanche un movimento di Luke in campo.

La divisa si era stretta attorno al suo corpo per via del sudore sulla sua pelle, mentre i capelli ormai diventati quasi ricci si stendevano sulla fronte bagnati. Aveva la bocca socchiusa, per colpa delle corse che faceva da una parte del campo all'altra. Inutile dire che dietro a me sentivo solo sospiri di ragazze in preda ad un attacco cardiaco.
Ma non le giudicavo, perché pur volendo risultare una persona matura e che va oltre queste cose, mi ritrovavo ad avere il cuore accellerato ogni qual volta prendeva un sorso dalla sua bottiglietta d'acqua.

Era così dannatamente sexy.
E credo che ne fosse completamente consapevole, visti i numerosi occhiolini che faceva alla ragazze di primo facendole impazzire. Alzai gli occhi al cielo, pensando che fosse sempre il solito egocentrico.

Il solito ecogentrico che aveva completamente ragione ad esserlo, in parte.

Michael non faceva altro che esultare, ed urlare insieme agli altri che ci avevano raggiunti poco dopo l'inizio della partita.

Non sapevo come fare per parlare con Luke, visto che le avevo provate quasi tutte.

Mancavano pochi minuti alla fine della partita e tutto quello che sapevo fare era pensare che mi dovevo arrendere.

Maggie Lindemann forse non può farcela in tutto, e dovevo accettarlo. Anche se accettarlo voglia dire lasciar andare il ragazzo che amo.

Il ragazzo che amo, ancora mi suona strano dirlo o anche solo pensarlo.

Mentre pensavo, non mi ero accorta che la partita era giunta a termine e i giocatori stavano uscendo dal campo.

«Hot Dog!» Strillava con il megafano uno ragazzo che vendeva i panini.

Cercai di correre verso il campo, ma la gente era decisamente troppa.

Mi girai verso il ragazzo dei panini, pensando.

Lo stavo per fare davvero?

«Ei dolcezza, lo compri un hot-dog?» Scossi la testa, e lui si stava per allontanare.

Ma ho capito che Maggie Lindemann non è tutte quelle cose che probabilmente mi ostinavo a credere. Ma una cosa la so: Maggie Lindemann può farcela in tutto, come prendersi le cose che vuole.

Ed io volevo Luke.

«Dammi qui!» Me lo rigirai tra le mani constatando che ero diventata veramente pazza, per poi vedere i ragazzi in campo andare verso la porta d'uscita.

Potevo farcela anche in questo.