twenty-five.

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Si poteva pensare che l'idea di Caleb, come nei film, avrebbe salvato la situazione e che tutti i protagonisti sarebbero stati felici.

Ma questo non è un film e il piano di Caleb era una merda. Così non avevo nessun aiuto, nessun piano e dovevo sbrigarmela da sola come sempre.
Meraviglioso.

Mi rigirai la sigaretta tra le dita, guardando distratta il parco davanti a me. Ero sul muretto dove un giorno, Luke mi aveva detto che lui era folle e che gli piacevo davvero.
Stesso muretto nel quale, io avevo detto che Demetria lo amava.
Ma cosa mi ero fumata?

Sospirai, per poi il mozzicone ormai finito per terra. Non feci attenzione a chi si mise accanto a me, troppo persa nei miei drammi da adolescente fallita.

«Quindi adesso la ragazza dai bollenti spiriti, è sola soletta?» Mi girai, guardandola con uno sguardo confuso.

«Meglio sola che in tre, ricordatelo sempre Demetria.» Me ne uscii con la prima cosa che mi passò per la testa e sospirai, non volendo la sua presenza qui. Oltre che sorbirmi le sue scene piene d'amore falso per Luke, anche fuori scuola? No, grazie.

«O in due, io e Luke stiamo così bene insieme. Ti volevo solo dire grazie, Maggie.» Aggrotto le sopracciglia confusa, girandomi verso di lei.

«Per cosa, precisamente?» Mi sorrise, per poi unire le sue mani tra loro sulle sue gambe.

«Di esserti messa con Luke. Vedi tesoro, questo tuo gesto è stato gentile da parte tua perché adesso Luke sa che meglio di me non troverà mai, tanto meno nella brutta copia che sei tu. Voglio dire, adesso sono la ragazza popolare per eccellenza, tu eri comunque una cialtrona al mio posto. Vedi? Luke ha fatto bene a lasciarti.» Mi alzai dal mio posto, mettendomi davanti a lei.

«Tu sei solamente accecata dal fatto della popolarità, che chiunque anche se falsamente ti ami che non pensi al fatto che tu Luke non lo vuoi sul serio. Tu vuoi la sua fama, non la sua persona. Cos'è cambiato da quando siete insieme, ti invitano a più feste? Oppure le ragazzine senza cervello ti vogliono imitare? Sei patetica, usi Luke solo per essere paragonata a lui ma tu non lo meriti.» Vidi il suo sorriso cedere lentamente, e rise amara.

«Meglio che tu faccia silenzio, Lindemann. Ti devo ricordare che quando eravate fidanzati, lo trattavi come uno zerbino? Oppure che il sabato sera ti limonavi sempre ragazzi davanti a lui? Le voci girano cara, ed io ti avevo avvertito che saresti stata solo di passaggio. È vero, mi interessa della popolarità, e ne vado fiera. Questo Sabato alla partita di Luke sarò con lui mentre tu sarai sola, perché è quello che meriti.» La guardai attentamente, assorbendo le sue parole.

«Tu non lo ami, vero?» Mi guardò seria, per poi sbuffare e guardare le sue unghie laccate di rosa.

«Questo non è importante.» Disse ed io risi.

«E pensare che credessi davvero che tu fossi innamorata di lui, Luke non merita di non essere amato. È una persona meravigliosa, fa ridere e cerca sempre di consolare. È premuroso con tutti e non si lascia abbattere da niente, fortunatamente neanche da me. È bello, testardo ed ama parlare e ascoltare le persone quando hanno un problema. È gentile, a differenza tua.» Quando finii di parlare mi sentii quasi esausta, dicendo quelle parole ad alta voce. Capii che veramente ero innamorata di lui e che nessuno mi avrebbe fermata adesso, neanche Demetria.
Si alzò dal muretto, mettendosi davanti a me.

«Perché tu invece lo hai amato?» Ci pensai su, ricordando i giorni passati con lui.

I discorsi fatti senza pensare, i sorrisi spontanei che non volevo ammattere mai e le fitte allo stomaco quando lo vedevo. Ero stata proprio cieca, ma lo aveva detto anche lui: "non potrai resistermi a lungo." ed aveva ragione perché ero cascata nella sua trappola alla fine.

«Si, l'ho amato. E ancora lo amo, quindi attenta: goditi la popolarità finché puoi ancora averla.»

𝙗𝙡𝙖𝙘𝙠𝙢𝙖𝙞𝙡//𝙡𝙧𝙝. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora