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«Ashton Fletcher Irwin, quante volte ti ho detto di non lasciare il tuo libro di Biologia sul divano?!» urla mia madre, la boss, dal piano di sotto.
«E smettila!» bisbiglio, non appena vedo Kim ridacchiare stravaccata sul mio letto.
«Sono la tua migliore amica, ho il dovere di ridere.»
«Quanto sei simpatica.»
«Lo so.»
«Ashton!» urla di nuovo la boss.
«Arrivo, mamma...»
«Corri dalla mammina, Ashy.» ridacchia Kim.
«Stai zitta.»
Corro di sotto quasi inciampando, prendo il mio amato libro di Biologia e lo metto dentro lo zaino... devo pur ripassare il programma fatto quest'anno. Di certo, una vacanza in un bungalow vicino alla spiaggia con i miei migliori amici non mi distoglierà dall'ammissione alla Yale.
«Kim, muoviti, andiamo!» lei scende bella tranquilla come se nulla fosse e saliamo in macchina per andare alla fermata degli autobus.

Io mi domando come faccia. Abito qui da diciotto anni e ogni volta che salgo o scendo le scale, rischio la morte e lei, che mi conosce solo dal primo anno di liceo, scende le scale perfettamente. Bah, le ragazze sono strane.
Comunque, Kim, pur essendo strana (ma strana forte), è diversa dalle altre ragazze. L'ho conosciuta al primo anno, anche lei, come me, era, e continua ad essere una vittima dei dissennatori (così chiamiamo i nostri compagni di scuola) solo perché lei non apre le gambe al primo che passa, ascolta musica non convenzionale e perché, diciamocelo, ha i capelli rosa... ah, la cosa più importante... è MOLTO acida.

«Fenicottero, come fai a scendere le scale senza cadere?»
«Ash, ti ho già detto che non devi chiamarmi fenicottero.»
«Non è colpa mia se me ne ricordi uno con quei capelli rosa.»
«Tutta invidia. Comunque, io non cado, perché faccio attenzione, tu hai sempre la testa a chissà cosa...ah, e poi anche perché sono perfetta.»
«Ho la testa a cose che tu non potresti mai capire.»
«Smettila, Ash.»
«Stai zitta e continua ad ascoltare i tuoi Blue Day.»
«Green Day.»
«Quelli lì...»

I miei ci accompagnano fino alla fermata degli autobus, dove era stata stabilita la partenza.
I nostri genitori ci hanno promesso che, se ci avessero promossi con buoni voti, ci avrebbero regalato una bella vacanza al mare (che, in realtà è una specie di campo estivo scelto dalla maggior parte dei ragazzi della mia scuola).
Abbiamo superato perfettamente (okay, perfettamente, solo io) l'ultimo anno di liceo, e quindi eccoci qui.
Mi mancherà il liceo.
La scuola sarebbe stata perfetta, se non fosse stato per quegli idioti dei miei compagni. Ipocriti, stronzi e certe volte, delle vere arpie. Prendono in giro soprattutto quelli che vanno controcorrente, tipo me. Io sono diverso dagli altri, mi affascinano delle cose, che agli altri ragazzi della mia età non piacerebbero mai.
San Francisco è piena di ragazzini viziati, che pensano solo all'apparire.
Mi piace studiare, mi è sempre piaciuto, e di certo, non smetterò di coltivare le mie passioni, solo perché non sono abbastanza "fighe".

«Ciao belli!»
«Sai che così allegro mi fai paura, Cal?»
Ed ecco Calum Thomas Hood, il mio migliore amico da praticamente sempre. È il solito scroccone amante del calcio, ma fa altri sport: hokey, baseball, basket, football e skate. Non si ferma mai e ha sempre la risposta pronta. Io e lui siamo completamente diversi: io il secchione, lui la star dello sport; io la mente, lui il braccio, lui il ketchup io la mayonnaise... okay, penso che abbiate capito.
Siamo diventati amici in prima elementare, lui non aveva fatto i compiti di inglese, e io glieli ho fatti copiare, e in cambio, mi ha insegnato a giocare a baseball, senza, possibilmente, prendere una pallonata sul naso.

Non c'è da ridere, una pallonata di mio cugino, quando avevamo cinque anni, mi ha appiattito il mio bellissimo naso.

Beh, comunque, io e Cal non abbiamo risolto niente: io faccio ancora schifo a giocare a baseball, lui fa ancora più schifo a scuola, però, grazie al nostro aiuto, è riuscito a passare l'anno.

«Che palle, siamo tutti della stessa scuola!»
Kim alias fenicottero ci ha raggiunti, era andata a salutare una sua amica con cui condividerà il bungalow e ora il terzetto è al completo. Noi tre siamo come il pane, il burro e la marmellata di mirtilli, o almeno così ci chiamano i nostri genitori. In teoria, Calum, non farebbe parte degli "sfigati", perché, diciamolo, lui è un bel ragazzo, bravo negli sport e se la cava piuttosto bene con le ragazze (finché queste non vengono a sapere chi sono i suoi amici, ma dettagli) però, ha scelto di rimanere con noi... e ciò ha abbassato il suo livello di popolarità.

Pretty Girl.||Ashton Irwin ⚠️IN REVISIONE⚠️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora