I giorni seguenti avevi provato a contattarla ma lei non rispondeva, non si era presentata nemmeno a lavoro. Eri passato sotto casa sua più volte ma niente, tutte le persiane erano chiuse. Avevi provato anche a contattare le sue amiche ma non avevi avuto nessuna risposta. Cosa le era successo? Si era pentita? Ma tu i suoi occhi li avevo visti, no..non poteva essersi pentita. Quel fine settimana avevi pensato di staccare un po la spina, di interrompere quei pensieri che ti stavano devastando. Avevi preso un treno, direzione Milano, per fare una sorpresa al tuo piccolo. Ti eri fermato al Disney store e avevi comprato un dinosauro, si..uno di quelli che gli piacevano tanto. Eri arrivato da lui e lo avevi portato al parco. Avevi passato la giornata tra coccole, sorrisi, scivoli e altalene. Forse era stata un po la tua salvezza. La sera lo avevi riportato dalla sua mamma e mentre rientravi a Roma e scorrevi la homepage di Instagram avevi visto che aveva pubblicato una foto, era con le sue amiche in un locale. Eri stato tentato dal correre lì per parlarle ma non lo avevi fatto.
Poi arrivò la domenica. Quella domenica non eri andato a Milano come era tuo solito fare ma non avevi nemmeno intenzione di startene buttato sul divano. Di quello che era successo fra voi non ne avevi parlato con nessuno, volevi tenerlo per te ma quella mattina sentivi il bisogno di sfogarti con qualcuno. Cosa avevi sbagliato stavolta? Avevi preso il telefono e chiamato Marcello dandogli appuntamento al bar vicino ponte Milvio. Eri arrivato un po' in anticipo e stavi sorseggiando un caffè quando sentì vicino una risata. Non era una risata qualsiasi, era la sua, ne eri sicuro l'avresti riconosciuta anche in mezzo al casino più totale. Il panico, cosa potevi fare ora? Era meglio correre da lei a chiederle spiegazioni o non farti vedere e goderti quel suono così bello?
Non ti aveva visto, ne eri sicuro. Con la coda dell'occhio L'avevi vista entrare nel bagno. Aveva una camicetta Bordeaux trasparente e una gonna a quadri lunga fino a sotto al ginocchio, i capelli legati distrattamente. Era bellissima, ma lei era bella sempre. in quel momento sentisti la gelosia impossessarsi del tuo corpo e forse fu quello a spingerti ad alzarti e seguirla. Eri entrato nel bagno delle donne e avevi chiuso la porta a chiave dietro di te, era intenta ad aggiustarsi il rossetto quando ti vide e si bloccò. I suoi occhi da cerbiatto impaurito ti fissavano intensamente "Stefano io...". E in quel momento avresti voluto urlarle, chiederle il perché fosse sparita, liberare la tua mente dalle mille domande che la affollavano..ma le parole ti erano morte in gola. Non c'era bisogno di niente, ti era bastato uno sguardo per capire, per annullare tutto. Ti eri avvicinato a passo sicuro e L'avevi stretta forte a te. Ti eri sorpreso nel vedere come il suo sguardo era improvvisamente cambiato, come i suoi occhi ora ardevano di desiderio. Un brivido si impossessò della tua schiena e in un attimo le sue labbra erano sulle tue. L'avevi sollevata da terra e appoggiata al muro con una foga che non pensavi di avere, la volevi il più vicino possibile. Aveva intrecciato le sue gambe alla tua vita mentre tu le baciavi il collo scendendo sempre più giù. "Non fermarti.." Ti aveva sussurrato e aveva abbassato la cerniera dei tuoi pantoloni. E come avresti potuto fermarti? Non le avevi dato nemmeno il tempo di finire la frase che le avevi sollevato la gonna ed eri entrato dentro di lei. Le sue labbra gonfie per i troppi baci, i suoi capelli sempre più disordinati, le sue unghie conficcate nella tua schiena, i brividi che l'avevano scossa quando avevi accarezzato la sua cicatrice, i gemiti che cercava di soffocare, il segno che avevi lasciato sul suo collo perchè speravi che lei non dimenticasse. E tu? Come potevi dimenticare quel giorno? Lei si era ricomposta, aveva rifatto il trucco e sistemato i capelli. Quella era stata l'ultima volta che avevi fatto l'amore con lei.