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Quando eri arrivato a casa il tuo sorriso si era spento nel trovare Sara li. Aveva preparato da mangiare e messo la tavola. Avevi fatto finta di niente per un po, ma proprio non ce la facevi. "Sara mi dispiace ma non possiamo andare avanti così..". Nel sentire quelle parole non si era sorpresa "Sai pensavo che L'avessi dimenticata...". Ma come potevo dimenticarla? Era il mio chiodo fisso, era l'unica ragione che faceva battere il mio cuore, oltre al mio bambino ovviamente. Quando hai amato e ami una persona non la puoi dimenticare Sara. Le avresti voluto dire che lei il cuore te l'aveva invaso, te l'aveva riempito e poi lo aveva ridotto in mille pezzi...ma che anche un solo sguardo suo sarebbe stato capace di farli ricongiungere. Non avevi risposto e lei era andata via sbattendo la porta. Aveva atteso un po giù nel portone prima di salire in macchina, magari sperava che tu l'avresti rincorsa. Finalmente ti eri liberato di questo peso, non riuscivi più a reggere una finta relazione. La settimana era passata velocemente ed eri riuscito ad ottenere un periodo di pausa dal lavoro registrando più puntate in anticipo. Avevi preparato la valigia e prenotato un albergo che ti aveva consigliato Francesca. Era passata a prenderti lei e durante il viaggio avevate parlato del più e del meno, le avevi raccontato dei tuoi impegni lavorativi del momento e lei ti aveva parlato del nuovo disco di Emma. "Ma lei come sta?" E con un tono poco convincente ti aveva risposto che stava bene e che si stava ambientando. "Quando ha intenzione di tornare in Italia?" "Questo non lo so..." E quando le tue domande erano diventate troppo insistenti ti aveva fermato "Stefano per favore..". Non avevi continuato, era già tanto se ti aveva portato con lei. Per il resto del tragitto ti eri addormentato. Quando eravate arrivati ti aveva liquidato fermando un taxi diverso per te e dando l'indirizzo al conducente. Avresti dovuto attendere qualche giorno prima di vederla perché non voleva farle scoprire che era stata lei a portarti lì. I giorni passavano e tu giravi per la città da solo, attendevi ancora la fatidica chiamata di Francesca. Quando eri uscito avevi immaginato lei girovagare da sola per una città così grande. Assorto in questi pensieri guardavi le vetrine e camminavi distratto finché non ti eri ritrovato a sbattere contro una ragazza con dei grandi occhiali da sole.
Lei era lì, davanti a te che sbraitava in un inglese imperfetto raccogliendo i suoi occhiali dal marciapiede. Tu eri lì fermo ad osservarla incredulo e nel momento in cui aveva alzato gli occhi e i tuoi avevano incontrato i suoi, non avevi potuto fare altro che abbracciarla. Più lei urlava chiedendoti cosa ci facessi lì, più tu la stringevi. Si poteva dimenare quanto voleva ma tu non l'avresti lasciata andare. "Posso sapere che cazzo vuoi ancora da me?!". Lei era li, certo stava urlando contro di te le peggiori parole mai inventate, ma era lì. Ed era vera non la stavi più immaginando. Si era riuscita a liberare dalla tua presa e aveva iniziato a correre fra la gente. Stavolta non l'avresti lasciata scappare. Poteva correre quanto voleva ma tu saresti stato più veloce. E infatti L'avevi raggiunta e L'avevi bloccata per un braccio. Quel contatto aveva fatto rinascere in te sensazioni incredibili, solo sfiorandola avevi avuto i brividi." Fermati!" Lei si era voltata e ti aveva fissato negli occhi. Nei suoi occhi stavolta c'era una luce diversa: era delusa, arrabbiata, spaventata. E mentre la fissavi ti eri ritrovato cinque dita stampate sul volto. Avevi incassato il colpo poi le avevi bloccato l'altro polso. Avevi notato i suoi occhi riempirsi di lacrime. Era troppo orgogliosa, sapevi che avrebbe cercato di trattenerle il più a lungo possibile.  "Emmí..." Ed ecco che il suo muro era crollato, si era liberata dell'armatura ed era crollata. Le lacrime sgorgavano ininterrotte sul suo viso, ti guardava negli occhi e ti supplicava di andartene. Stavolta però non aveva fatto niente per liberarsi. Forse non era più tanto sicura di volerlo fare. Ad interrompere questo momento era stato lo squillo del suo telefono. Aveva guardato lo schermo e si era asciugata le lacrime. "Non posso..." Ed era andata via. Ancora una volta ti aveva lasciato così. Eri circondato di gente, ma ti sentivi solo.
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Il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.

Nel posto più lontano ~ Emma & StefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora