(Emma)
Eri appena rientrata, nemmeno il tempo di togliere il cappotto che Francesca ti aveva assalito agitata "Emma! Ma dove eri finita?". "Shh abbassa la voce Mia dorme". Non L'avevi spostata nella culletta per paura che si potesse svegliare, ma L'avevi solo sistemata un po e le avevi tolto il cappellino. Poi avevi portato il carrozzino nella camera da letto e avevi appannato la porta andando in cucina dove ti aspettava Francesca. "Allora È,ma dove sei stata?" "In giro" "Cioè dove? Con chi?" Le troppe domande della tua amica ti erano sembrate un po strane "al parco..ma che hai? Ero con la bambina..." "E sei uscita con la bambina?" "Francesca non può mica stare sempre in casa, le volevo far prendere un po' di aria.. Lo sai ho visto anche uno scoiattolo!!" Avevi affermato sorridendo mentre lei continuava ad essere agitata "Ma che hai? È successo qualcosa?" Lei si era seduta di fronte a te e guardando il tavolo aveva detto "mi sono preoccupata perché non rispondevi a telefono" "L'ho spento perché non volevo leggere i messaggi di Stefano" e avevi visto lei sbiancare, poi con un'espressione preoccupata "Emma..io...beh ecco...a proposito di Stefano...mi ha chiamata prima.." Tu ti eri arrabbiata "ha chiamato anche a te?! Ma che vuole ancora? Gli ho detto di non cercarmi!!" E lei ancora seria "Emma lui ti ha visto al parco...ha visto la bambina...". In quel momento hai sentito la terra mancare sotto i tuoi piedi, era come se il tuo cuore avesse smesso di battere, tutto intorno a te si era fermato. L'avevi guardata ma non riuscivi a dire niente, non riuscivi a chiederle niente per paura di sentire la risposta. "Emma..stai bene?". Avevi appoggiato i gomiti sul tavolo e messo le mani sul viso chiudendo gli occhi per qualche istante, poi avevi annuito. Lei aveva continuato "Mi ha chiamato poco fa, credo stesse correndo..aveva l'affanno.." E ti aveva raccontato tutto della telefonata per poi concludere con "Lui pensa che tu abbia una famiglia con un altro...". Le lacrime iniziavano a scendere ininterrottamente dai tuoi occhi e cercavi di nasconderle con le mani sul viso. Lei si era avvicinata a te e ti aveva stretto forte e le lacrime erano iniziate a scendere sempre di più. Poi ti eri spostata un po', ti eri alzata "Vado a fare la doccia". Avevi tolto il trucco poi i vestiti e avevi provato a calmarti sotto l'acqua calda. Avevi lasciato scendere altre lacrime, ti eri sfogata. E adesso cosa avresti potuto fare? Forse potevi dirgli che stavi tenendo la bambina per una tua amica, oppure che aveva avuto una svista e non eri tu. Di certo non potevi dirgli la verità, lui ti avrebbe odiato. Avevi messo l 'accappatoio e Senza nemmeno finire di asciugarti eri arrivata in cucina da Francesca "...sai ci ho pensato Fra, forse è meglio così". Lei stava preparando il caffè, si era voltata "Ecco finalmente l'hai capito che devi dirglielo.." E aveva alzato gli occhi al cielo "Nooo ma che hai capito! É meglio che lui creda che ho un altro" "Ma cosa dici Emma? Devi dirgli la verità! È il padre di Mia!". Questo era solo l'inizio di una lunga discussione con la tua amica che insisteva sul fatto che se l'avesse scoperto da solo non te l'avrebbe mai perdonato. Ti diceva che lui doveva essere presente quando avrebbe mosso i primi passi e detto la sua prima parola, che la bambina aveva bisogno di un padre e tu non potevi negarglielo. Quelle parole ti facevano male, sapevi che infondo aveva ragione, ma il tuo orgoglio era troppo forte. Tante cose ti spaventavano, in primis non riuscivi a fidarti di lui completamente. Per due volte in passato dopo averti promesso di restare accanto a ti aveva tradito..e se lo avesse fatto di nuovo? E se avesse voluto tornare dalla sua ex moglie? Aveva già una famiglia lui. Avevi paura che la bambina potesse soffrire, la volevi proteggere. La tua amica continuava a tartassarti "Non puoi fare questo alla tua bambina! Cosa dirai quando ti chiederà di suo padre? Cosa dirai a lui quando lo scoprirà? Perché succederà Emma, devi mettere in conto anche questo..." Ad interrompere momentaneamente il litigio era stata Mia che si era svegliata e richiedeva la tua attenzione. E mentre le parole di Francesca ti rimbombavano in testa eri andata verso la camera da letto. "Emma, fallo per Mia".