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(Stefano)
Eri in camera e stavi preparando tutto per accoglierla nel migliore dei modi e forse anche un po' per calmare la tua agitazione. Avevi comprato il vino e lo avevi poggiato con due calici sul tavolino della stanza. Avevi girato ovunque per trovarli, ma alla fine c'eri riuscito e avevi comprato un piccolo mazzo di tulipani. A lei non piacevano le rose rosse erano troppo scontate. E aveva ragione, lei era così speciale che non poteva avere fiori convenzionali. Poi un sms "Sono nella hall". Eri sceso giù a prenderla e ti eri avvicinato per salutarla con un bacio sulla guancia che forse l'aveva infastidita un po'. E già la serata stava iniziando male. Le avevi chiesto come stava per rompere il ghiaccio "Senti inutile fare giri di parole, andiamo sopra?". Era sempre stata così, odiava i giri di parole e infatti le sue erano come frecce sempre dritte al bersaglio. "Vieni andiamo" ti aveva seguito evitando il tuo sguardo. Era bella anche quando era arrabbiata però quel vestito che aveva indossato ti stava facendo riscoprire un sentimento molto forte: la gelosia. Appena avevi aperto la porta della stanza lei si era fiondata dentro e si era seduta ai piedi del letto guardandosi intorno, avevi notato il suo sguardo addolcirsi alla vista dei tulipani ma era rimasta sulle sue. Ti aveva chiesto di versarle un po' di vino e poi sorseggiandolo ti aveva invitato a parlare. Le avevi spiegato che avevi detto quelle cose per rabbia, perché lei era andata via, perché non potevi credere che per lei non avesse significato niente, le avevi raccontato di cosa era successo quell'anno, dei litigi con Belen per la divisione dei giorni che ti spettavano per il bambino, della tua frequentazione con Sara. Eri stato del tutto sincero. Lei non aveva risposto, ogni tanto annuiva e nel frattempo beveva. Qualche bicchiere lo avevi bevuto anche tu ma poi quando avevi capito che stava esagerando avevi cercato di bloccarla "Emma non esagerare" "Dai solo un altro po'" e ne aveva versato un altro po' poi tu le avevi preso la bottiglia dalle mani e L'avevi posata sul tavolinetto. "Sto parlando solo io..vorrei sentire qualcosa anche da te". Lei si era alzata e si era avvicinata ai fiori sfiorandoli con le mani e avvicinandosi a loro per sentirne l'odore. Ti eri ricordato quando glieli avevi regalati la prima volta. "Mi piacciono questi fiori" ti aveva detto mentre eri ancora di spalle "Lo so che sono i tuoi fiori preferiti. Emma io non l'ho dimenticato". E ti eri avvicinato a lei che continuava a deviare l'argomento "Non mi hai ancora detto nulla di te..". Si era girata e finalmente  avevi sperato in una sua risposta che nemmeno questa volta era arrivata e di fatti lei si era allontanata. Girava per la stanza e nel vedere un piccolo stereo aveva detto "Mettiamo un po' di musica?". Cambiava le stazioni della radio finché non le capitò quella canzone. La vostra. "Pessima idea" e aveva chiuso. "Non mi dici niente?" "Cosa posso dirti? Qualsiasi cosa direi non cambierebbe nulla.." "Invece cambierebbe.." . Ancora non aveva il coraggio di voltarsi verso di te. "Almeno potresti guardarmi mentre ti parlo" e si era girata verso di te guardandoti negli occhi con un'intensità che apparteneva solo a lei. Aveva abbandonato l'armatura da donna forte che stava indossando e il suo sguardo si era addolcito. Tu eri rimasto per un po' a guardarla così, avevi paura che un tuo gesto sbagliato l'avesse potuta far scappare di nuovo. Poi ti eri fatto coraggio e tremante avevi allungato una mano portandola sul suo viso, poggiandola piano, quasi solo a sfiorarla. Lei aveva messo la sua mano sulla tua e "Abbracciami..".

Nel posto più lontano ~ Emma & StefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora