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Il mattino seguente ti eri svegliata tardi e Francesca non era in casa, ti aveva lasciato un bigliettino dicendo che era andata a fare compere e sarebbe rientrata presto. Nel frattempo avevi fatto colazione e ti eri dedicata alla tua bambina. Era rientrata nel pomeriggio e ti aveva trovato sul letto mentre ti divertivi a far stringere il tuo dito fra le sue manine a Mia. Sembrava una giornata tranquilla finché il tuo telefono non aveva iniziato a suonare. Stefano. Avevi preso il telefono e rifiutato ogni chiamata. "Forse dovresti rispondere.." Aveva civettato la tua amica, ma non aveva capito che tu non volevi più sapere niente di lui? Aveva la sua famiglia, amava sua moglie..perché adesso era venuto a cercarti? "Anche no..". Le chiamate si facevano più insistenti è così avevi spento il telefono e avevi messo un po' di musica per distrarti. Cantare ti avrebbe rilassato, ti avrebbe fatto liberare la mente dai pensieri. Il rumore del citofono ti aveva riportato alla realtà, eri andata a rispondere pensando che fosse Megan, una ragazza che avevi conosciuto al corso preparto e che era diventata tua amica. "Sono io.." Eri nel panico, come aveva fatto a sapere dove abitavi? E ora che avresti potuto fare? Francesca non era d'aiuto in quel momento. "Emma non lo so..però è arrivato fino a qui, penso che dovresti parlarci...". Lui nel frattempo continuava a suonare e tu camminavo nervosamente avanti e indietro per la stanza "Apri per favore..". E si faceva sempre più insistente. Ora che aveva scoperto dove abitavi come avresti fatto per non fargli sapere della bambina? Avevi sentito il portone aprirsi e per evitare che salisse avevi risposto subito al citofono "Stefano, aspetta scendo io".
In fretta avevi messo il primo vestito che ti era capitato nell'armadio e ti eri sistemata un po'. "Emma tranquilla..." Solo questo sapeva dirti? Tranquilla? Ma davvero? In quel momento avresti voluto sprofondare. Avevi contato fino a 10, trattenuto il respiro ed avevi aperto la porta "Vado.." Avevi detto più a te stessa che alla tua amica. Quando eri scesa lui ti aveva accolto con un sorriso che non avevi ricambiato "Senti Stefano posso sapere come hai fatto a sapere dove abito?" Avevi esclamato arrabbiata. " Non importa...sono qui. Saliamo?" Gli avevi detto che in quel momento non potevi farlo salire e non potevi parlare perché stavi lavorando ad un progetto. Lui non ti aveva creduto e ti aveva ricordato che non potevi più scappare, sapeva dove trovarti. Aveva riconosciuto il senso di smarrimento e paura nei tuoi occhi e per calmarti ti aveva detto che voleva solo parlare, tutto qui. Già...tutto qui. A quel punto non potevi più rifiutarti "Va bene... Dimmi dove alloggi, vengo io". Ti aveva inviato l'indirizzo per sms per essere sicuro che te lo ricordassi. "A più tardi" e te ne eri andata, chiudendo il portone dietro di te.

Nel posto più lontano ~ Emma & StefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora