25.

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Presi le mie cose e le sistemai, pensavo solo a quello che mi aveva detto Cosimo, come avevo potuto permettere una cosa simile.. Pensavo che andandomene avrei risolte le cose invece sono io la causa di tutto.

Erano si e no le 9.00 di sera io ero sdraiata sul letto a pensare, più pensavo e più la voglia di vederlo mi assaliva, mi alzai dal letto presi le mie cose le chiavi della moto e partii, bussai un paio di volte e alla porta mi aprii un altra persona non sembrava più lui aveva la barba le occhiaie puzzava di alcol e di fumo aveva il viso stanco,triste era pallido insomma non era l'Emiliano che avevo conosciuto.

Rimase un po di tempo a fissarmi per poi sbattermi la porta in faccia, io continuai a bussare ma nessuno apriva aveva iniziato a piovere le lacrime iniziavano a rigare il mio viso non smettevo di bussare, fin quando non sentii un urlo

-vattene via- disse urlando e lanciando qualcosa contro la porta

Appoggai la sciena alla porta e pian piano mi trascinati per terra dove scoppiai in un pianto di dolore

Emiliano pov:

Ritrovarla li davanti a me dopo tanto tempo, dopo che mi aveva lasciato senza neanche darmi spiegazioni, mi a fatto salire un senso di odio nei suoi confronti,le sbattei la porta in faccia entrai in casa e come una furia scaraventati a terra quello che c'era sul tavolo, lei continuava a bussare così urlai un "vattene via" con tutta la forza che avevo poi presi la prima cosa che vidi e la lanciati contro la porta...la sentivo piangere ma non mi importava, doveva pagare per il male che mi aveva fatto, mi Fumai l'ennesima canna e stordito dal fumo mene andai a letto.

Sol pov:

Tornai a casa in lacrime, fortunatamente Cosimo non c'era era partito per Lugano (svizzera) con Natalia, andai in bagno presi la lametta e ricominciai a tracciare quelle linee sulle mie braccia poi andai di sotto e ci buttai sopra della vodka, più il dolore aumentava più stavo bene gridavo piangevo e bevevo non mi rimaneva altro avevo perso l'amore della mia vita, andai avanti tutta la notte non dormii un solo attimo, mi addormentai solo la mattina.

Mi svegliati alle 4 del pomeriggio avevo le braccia e le gambe doloranti, avevo promesso a me stessa e a molte persone di non farlo mai più ma ogni volta era la stessa storia ogni volta lostesso errore,pulii tutto e andai a vestirmi misi una maglia a maniche lunghe dei jeans neri le mie vans bianche e una felpa della Zen.

-solll- urlò Cosimo entrando

-arrivo, con calma-dissi scendendo le scale e abbracciandolo

-allora?-

-allora cosa?-

-ai sentito Emi?-

-non mi vuole più vedere-

-ma..-

-Cosimo ti prego non influire sono glia abbastanza triste per conto mio-

-va bene scusa..ho delle cose da finire in studio ti va di venire con me?-

-va bene- mi maledicevo mentalmente per aver accettato significava vederlo il che significava doverlo ignorare e ciò portava me a farmi del male, ma del resto io di bene nella mia vita non mene sono mai fatta.

Entrammo io salutai zanna e gli altri, ero praticamente incollata a Cosimo, avevo paura di vederlo, paura di fargli del male, di nuovo e avevo anche paura di lui...era cambiato mi metteva un senso di paura.

-Sol io vado in saletta a registrare-

No no no ti prego Cosimo non mi lasciare qui da sola....stronzo!!

-va bene-

Ero rimasta sola in quella stanzetta mi rigiravo i pollici ero agitata, ma perché non ero rimasta a casa, mi voltai per andare in bagno e fu li che lo vidi appoggiato alla porta che mi fissava

-per caso ai paura di me?-

Ecco un nuovo capitolo spero vi piaccia

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