28.

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-niente-

-ti conosco troppo bene che ai?- aveva un tono calmo e gentile

-davvero non è niente-

-Sol-

-io non cela faccio va bene! Ci ho provato ho provato a dimenticare tutto a dimenticare te...ma non ci riesco e mi fa male vederti dopo tanto tempo con un altra lo capisci-

-non credere che per me sia stato facile dimenticare,ma se tu non tene fossi andata adesso forse staremmo ancora insieme, e saremmo felici-

Quelle parole mi distrussero andai in bagno presi la lametta ed iniziai a tagliare

Emiliano pov:

-io vado fuori a fumare-

Quello che avevo detto a Sol lo pensavo dalla prima all'ultima parola,ma cazzo quanto averi voluto abbracciarla e dirle che andava tutto bene, ma non potevo non doveva trattarmi in quel modo, non mi a raccontato una cosa così importante perché aveva paura...beh adesso ne paga le conseguenze.

Sol pov:

Mi rialzai da terra mi sistemai e scesi giù di nuovo mi ero fatta una promessa che avrei dovuto mantenere
"Non sarei più stata male per lui, dovevo essere forte per me stessa", quando mi vide scendere aveva una faccia strana come stupita era stupito di vedermi ancora li...beh poco importava doveva rimpiangere e pagare per tutto quello che mi aveva fatto.

Presi un bicchiere in mano e brindammo, restammo in casa tutto il giorno per natale invece decidemmo di cenare in sieme la sera.

||25 dicembre||

Andammo a cena da papà e Rebecca, io e mio padre eravamo molto legati fin da primo giorno strinsi subito un forte legame con lui, solo che nell'ultimo periodo non si sentiva molto bene...ero davvero preoccupata anche perché lui sosteneva fermamente di non avere nulla.
Mangiammo un sacco di roba, forse troppa.

Finito il pranzo andammo a casa a riposare un po' mi era mancato stare seduta sul divano abbracciata a Cosimo guardando un film, alle 6.30 circa andai a prepararmi mi lavai ed indossai un vestito in pizzo con una gonna a balze e delle scarpe con il tacco non troppo alto. Mi truccai e misi del fondotinta anche sulle braccia per nascondere le cicatrici, alle otto circa eravamo già seduti al ristorante, ma lo stesso i miei pensieri erano rivolti ad una persona sola. Lui.

Nonostante tutto, rimaneva lì a perforarmi il cervello come un martello pneumatico. Rimaneva lì ad intasare tutti i miei pensieri. Sempre.

-Ehi Sol, che hai?- mi chiese mio fratello piegando leggermente la testa.

-Nulla, nulla...- risposi io cercando di mascherare il dubbio presente nella mia voce.

-Sol, ma quello che sta entrando, non è emi?- mi domandò mio fratello osservando alle mie spalle.

Mi girai e vidi proprio lui, con la piccola differenza che tra la sua mano non teneva la mia, ma quella della puttana.

Si giró verso la nostra direzione e per dei secondi che sembrano ore, i suoi occhi marroni, incontrano i miei verdi/grigi non lasciandoli più andare.

Solo la domanda di mio fratello mi riporta alla realtà.

-Allora?-

- Si- sussurai prima di correre in bagno.

Ok sol tranquilla adesso vai la e fai vedere che non stai soffrendo, non cela faccio è troppo per me.
Sol avanti vai la e sta tranquilla
Che coscienza del cazzo

Ritornai al tavolo e notai con piacere che era arrivato anche Gionata

-hei bellezza- disse sorridendo

-ciao gió-

-che ai? Sei strana-

-sono stanca-

-ti va di uscire fuori?-

-certo-

Emiliano pov:

Li vidi parlare e poi uscire di Gionata non mi è mai piaciuto il modo di trattare le donne.

Uscii anch'io con la scusa di fumare una sigaretta e li la vidi piangere consolata da lui che la faceva ridere e poi la baciò.

Andai verso di lui e gli tirai un pugno

-ma che problemi ai?- urlò lei ancora con le lacrime agli occchi

-no tu che problemi ai?-

-io? Perché scusa tu puoi andare a letto con chi ti pare ed io non posso nemmeno baciare chi voglio?-

-tu sei mia-

Scusate tanto se sono mancata così tanto ma avevo perso ogni tipo di ispirazione ma adesso sono tornata

Sono Un Perfetto Bad Boy ||Emis killa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora