xxv- fridays

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g w e n:

Io e Luke stavamo bene adesso. Dopo aver messo un po' di distanza tra di noi, dopo aver superato il lutto e dopo un sacco del mio gelato preferito, tutto era stato perdonato. Fin quando prometteva di stare al sicuro e cercare sempre di aggiornarmi, io e Luke potevamo continuare ad essere amici. Mi era mancato l'alto ragazzo con il ciuffo biondo. Le cose si erano rimesse a posto facilmente tanto come si erano rovinate dopo l'incidente.

"Quindi, adesso che siamo di nuovo migliori amici, vuoi venire ad una festa questa sera?" Chiese Luke mentre guidava verso scuola il venerdì mattina.

"Una festa? Non lo so, Luke. Le feste pazze non sono molto il mio tipo." Dissi sinceramente. Ero stata a delle feste prima, ma erano innocenti e niente di troppo barbarico.

"Lo so." Disse con un sorriso, guardando per un attimo prima di girare verso la scuola. "Ma io sarò lì, insieme ad altre persone della scuola. Di a Charlie di venire- anzi, supplicala di venire."

Sollevai un sopracciglio, un ghigno sul mio viso. "Sei sicuro che ci venga io e non solo Charlie? Puoi chiederglielo tu, sai. Sono abbastanza sicura che non ti servo io come intermediario."

"Charlie mi rende nervoso." Disse Luke ed io mi strozzai con il mio tè, che era dentro un thermos rosa- un altro regalo di scuse di Luke.

"Trovo difficile crederci." Ridacchiai. "Tendi ad essere un ragazzo molto sicuro; un donnaiolo."

"Okay, non andiamo tanto lontani." Disse Luke, trovando un parcheggio vuoto. "Sono sicuro di me, ma quando vedo Charlie divento fango. Lei è assolutamente perfetta e non voglio deluderla, sai?"

"Capisco come ti senti." Allungai una mano e strinsi una sua. "E sai cosa? Penso che potrebbe servire socializzare un po'. Convincerò anche Charlie a venire."

"Davvero?" Gli occhi di Luke si spalancarono con eccitazione e gioia, facendomi ridere per la sua espressione stupida.

"Si, verrò alla festa." Sorrisi.

"Sei la migliore, Gwen." Commentò Luke felice. "E non sei costretta a bere qualcosa. Nessuno ti metterà pressione, quindi starai bene."

Io sorrisi, toccata dalle parole di Luke. Stando seduta con lui in macchina adesso, era difficile credere che era coinvolto in qualcosa di così pericoloso. Luke era davvero un bravo ragazzo ed ero felice che io e lui fossimo di nuovo in buoni rapporti. Mi era mancato ogni giorno ed ero felice che mi avesse invitato alla festa.

Uscimmo dalla macchina con il caldo che ci baciava le guance. Ero felice che la Mesa Vale fornisse altre opzioni di uniforme oltre alla camicia e la giacca perché con il caldo dell'Australia di sicuro mi sarebbe venuto un colpo di calore se avessi dovuto camminare con tanti strati addosso. Una semplice polo bianca con lo stemma della scuola, una gonna plissettata e i miei lunghi capelli neri legati in una coda di cavallo.

Quando entrammo nel palazzo principale del campus suonò la prima campanella, costringendo la massa di studenti ad affrettarsi verso l'aula studio. Io e Luke ci sedemmo ai nostri soliti posti, ridendo e scherzando. Ma quando gli occhi di Luke si posarono su Charlie, che era al suo posto, sentì l'imbarazzo invadere il suo sistema. Quindi invece di aspettare che facesse lui la prima mossa, lo feci io.

"Hey, Charlie." Sorrisi. Lei sollevò lo sguardo con un semplice sorriso. A differenza dell'ultima settimana, Charlie aveva il suo solito strato di trucco, fatto di fondotinta, mascara nero e un po' di lucidalabbra. Immaginavo che stava finalmente iniziando a sentirsi meglio dopo la perdita di Ashton, che adesso sapevo fosse qualcuno che lei aveva amato tanto.

Run Baby Run || punk hood (TRADUZIONE ITALIANA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora