i-the letter

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g w e n:

8 luglio 2013

Avevo sempre creduto che le cose succedessero per una ragione. Che tutto, che fosse bello o brutto, aveva un significato nella vita. E non importava quanto volessi incolpare Dio per il dolore che sentivo nel mio petto, sapevo sotto sotto che c'era qualche tipo di giustificazione per cui aveva deciso di portarmi via il mio ragazzo.

Quando mi svegliai due giorni dopo l'incidente non ricordavo molto. C'era della musica in sottofondo, i miei amici che cantavano e, ovviamente, il sorriso luminoso di Ryan che mi riempiva sempre di gioia. Apparentemente la macchina si era rigirata in aria molte volte prima di atterrare capovolta nel centro della strada. Non ero esattamente sicura di cosa fosse successo, sapevo che qualcuno aveva fatto un errore e quell'errore era costato due vite. Avevano detto che era stato il peggior incidente che l'Australia aveva visto in tutto l'anno. Non era stato un incidente enorme con dieci macchine che si scontrano e molte persone che muoiono, ma eravamo solo noi e quel piccolo errore.

"...il corpo di Ryan è stato mandato a casa negli Stati Uniti e tutti torneranno a casa non appena saranno dimessi." Spiegò mia madre.

Finalmente riuscivo a capire le sue parole, invece di sentire qualcuno che blaterava. Quando qualcuno ti diceva che la persona che amavi era morta di solito non realizzavi subito. Sentivi solo uno stridio; ti fermavi e impedivi al tuo corpo di sentire altre emozioni.

"I dottori hanno detto che sarai fuori tra due giorni, tre al massimo. Dopo ti porteremo subito a casa." Continuò a dire mia madre.

Mi faceva male la testa. Un sacco. mi stava martellando, ero disorientata e le luci sembravano sempre più luminose. Chiusi gli occhi, sfregandomi le tempie con la speranza che quella semplice azione aiutasse il dolore.

"Basta! Per favore!" Urlai all'improvviso, sollevando le mani. Aprì lentamente gli occhi per vedere i miei genitori che mi guardavano preoccupati.

"Tesoro, stai bene? Senti dolore? Vuoi che chiami un'infermiera?" Mia madre era protettiva e stava diventando troppo.

"Mamma, per favore." Scossi la testa. "E' solo... questo è troppo per me adesso. Voglio solo stare sola. Mi serve spazio."

Delusione. Era dipinta sul viso di mia madre e non la incolpavo. Sarei potuta morire in quell'incidente e lei voleva solo tenermi più vicina.

"Okay." Annuì.

Insieme a mio padre, mi baciò la testa. Sentì una delle sue lacrime sulla mia fronte prima che le asciugasse velocemente. Si girarono verso la porta, ma prima di uscire mia madre si fermò come se si fosse ricordata una cosa. Tornò al mio fianco e fece un respiro profondo. Io la guardai, aspettando che trovasse le parole.

"Quando Ryan è stato dichiarato morto," fece una pausa, chiudendo gli occhi. Amava Ryan come se fosse suo figlio ed era ancora scioccata. "C'era un altro paziente in ospedale che aveva bisogno di un cuore. Visto che Ryan era registrato come un donatore di organi il suo cuore è stato immediatamente donato a quel paziente."

"I-i-io, cosa? Chi? Cosa?" Ero confusa e sorpresa. Non avevo idea che Ryan fosse un donatore di organi e non mi dava per niente fastidio. Ma mi infastidiva il fatto che non me l'avesse mai detto. Adesso c'era qualcuno qui intorno che aveva il cuore di Ryan –un cuore che era pieno di compassione, gioia, amore e affetto.

"Le informazioni del ricevente sono riservate a meno che non vengano firmate delle carte apposite. Ma l'infermiera ha lasciato questo." Mamma prese una piccola busta bianca dalla borsa e me la passò.

La presi. Guardai mia madre che se ne andava prima di aprire la busta. Era una lettera. Inchiostro blu. Una scrittura femminile sbavata da alcune gocce d'acqua. Lacrime.

Per la famiglia che ha salvato la vita di mio fratello, grazie.

Mentre sono seduta su questa scomoda sedia d'ospedale, stanca da morire e ascoltando l'irritante beep dei monitor, vi scrivo questa lettera. Ogni tanto lancio anche qualche occhiata al ragazzo stupido, dal cuore di pietra e pretenzioso steso sul letto di fronte a me. non fraintendetemi, amo mio fratello e sono così felice che abbia avuto un'altra opportunità di vita. Ha una superficie dura, ma sotto di essa c'è un ragazzo con il più grande cuore- e grazie a voi quel cuore continuerà a battere.

Spero che quando si sveglierà apprezzi tutto questo. E' un'anima persa e mi uccide dentro sapere che è così infelice- è passato dal fratello che conoscevo così bene ad un'ombra che non voglio neanche conoscere per niente. Se il cuore che adesso è nel petto di mio fratello apparteneva ad una meravigliosa anima come quella che una volta era mio fratello, allora spero che questo nuovo cuore aiuterà a portare indietro a casa il mio migliore amico.

Con i miei più profondi ringraziamenti e le più sentite condoglianze, Mali H.

Ripiegai la lettera e la rimisi nella busta. Non avevo ancora pianto, ma in quel momento si. Piccole gocce di acqua salata mi solcarono le guance velocemente. Mi stava uccidendo il rendermi conto che Ryan non era più su questa Terra con me e che il suo cuore stava battendo dentro qualcun altro. Avevo sempre fatto del mio meglio per non giudicare mai o non pensare mai male di una persona, ma da quello che diceva la lettera, il cuore di Ryan stava battendo dentro qualcuno che non era esattamente sulla retta via.

Ma poi capì. Non potevo lasciare l'Australia, almeno non ancora. C'era una ragione per cui tutto questo era successo ed io ero determinata a trovarla. La risposta era qui e questa lettera era un indizio. Non sapevo cosa mi era preso o se l'ago attaccato alla mia vene mi stesse iniettando allucinogeni, ma sentì il forte bisogno di trovare questa "anima persa", incontrare il ragazzo con il cuore di Ryan e, forse, guidarlo verso un domani migliore.

Run Baby Run || punk hood (TRADUZIONE ITALIANA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora