Anna rimase a fissarlo a lungo, credeva stesse scherzando, e invece quella sera Jimin, si presentò davvero al pub. Lei aveva paura, non l'aveva mai fatto."È venuto davvero" pensò Anna.
Jimin la risvegliò dai suoi pensieri richiamandola e scuotendole la mano davanti al viso più volte. Anna si guardò intorno come se niente stesse succedendo, erano le uniche voci che si sentivano, oltre al frastuono in lontananza.
"Andiamo?"chiese, sorridendo, Jimin porgendole il braccio. Anna rimase a fissare quel braccio, come se fosse comparso qualche fantasma.
"Hai forse paura?" le chiese Jimin, spaventandola dai suoi pensieri.Scosse soltanto la testa, e ritornò in sè stessa.
Lo prese per il colletto del maglione bianco in lana e lo tirò verso di lei. A dividere i loro corpi, c'era solo il grande bancone. Jimin aveva stampato in viso un sorrisino fastidioso guardandole le labbra da vicino.
"Stai zitto o ti giuro che muori." gli soffiò sulle labbra Anna, con un sopracciglio inarcato e liberandolo dalla presa subito dopo.
La ragazza chiamò il suo amico Jungkook e gli chiese gentilmente se avesse potuto darle il cambio, il quale accettò senza indugi.
Mentre entrambi aspettavano l'arrivo di Jungkook, si sedettero dietro al grande e alto bancone, uno di fronte all'altro. L'imbarazzo regnava fra i due, nessuno osava dire una parola, c'erano solo sguardi di intesa.
Anna giocava con il suo telefono, mentre Jimin aveva lo sguardo basso sulle sue mani unite fra di loro. Lui alzò giusto un po' il capo per guardarla e sorrise. Era quasi surreale avere una ragazza bella come una Dea davanti, la ragazza che tutti avrebbero voluto avere. Lei sembrava stesse fissando lo schermo del telefono, e stesse pensando a qualcosa.
Jimin le accarezzò con l'indice il ginocchio e lei alzò gli occhi verso di lui. Faceva cerchi immaginari su di esso e Anna, di nascosto, si mordeva il labbro. Posò lo sguardo sulla mano di Jimin e un brivido percosse tutta la sua spina dorsale, fino ad arrivare al midollo. Jimin ad ogni cerchio saliva di giusto un poco, fino ad arrivare a poco prima dell'inguine di Anna.
Quest'ultima chiuse gli occhi per l'esasperazione e poggiò la mano su quella di Jimin."Non sembra il caso, proprio qui." disse lei con un fil di voce.
Jimin la privò della sciarpa per guardare le sue labbra che si muovevano mentre gli parlava. La avvicinò a lui e se la ritrovò a pochi centimetri dalle sue labbra.
Si unirono in un bacio, non in uno di quelli casti, anzi, uno di quei baci bisognosi e bagnati. Le loro lingue si cercavano, la loro saliva era tutt'una.
Pian piano, in quel bacio cresceva la foga, la voglia di toccarsi, di sentirsi entrambi. Jimin assaporava le dolci labbra di Anna, mentre quest'ultima si ritrovò le sue piccole labbra appiccicate a quelle labbra grandi e soffici. Entrambi erano ad occhi chiusi, non vedevano cosa stesse accadendo intorno a loro. Quello era il loro momento non se ne importavano di cosa succedeva. Il bancone era alto e chiuso a semicerchio, nessuno dei clienti, poteva vederli.
Jimin poggiò di nuovo la sua piccola mano sul ginocchio di Anna, e quest'ultima ansimò.
Afferrò la mano di Jimin, e la trascinò lungo la sua coscia fino a fargli toccare la sua intimitá."Non sembra il caso, proprio qui." ansimò Jimin, ripetendo quello che gli disse Anna poco prima.
Ad Anna parve un'espressione alquanto delusa, si aspettava di più quella sera. Lei, in realtà, non sapeva cosa le aspettava quando ritornavano a casa.
Anna afferrò la sua sciarpa e l'avvolse intorno al suo collo, coprendosi anche metá viso. Si alzò di scatto quando un cliente si avvicinò per pagare e Jimin, nascosto ancora sul retro del bancone, iniziò a accarezzare con i polpastrelli le natiche di Anna. Quando si accorse che quest'ultima stava stringendo i foglietti di carta fra le mani, gli parve un ghigno e con l'indice strusciava sempre piú all'interno del suo sedere, fino ad arrivare al centro delle sue natiche.
Solleticò giusto un po' al centro e salí, con il suo indice, lungo la sua schiena.
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Fanfiction[A BREVE IN REVISIONE] Non c'era bisogno di dirsi qualcosa, parlavano i loro occhi per loro. Lei era diversa da tutta la gente e l'aveva cambiato totalmente. Lui l'aveva capita, l'aveva amata. Cʳ. schatjemeisje Iniziata 05.02.2017 Terminata 05.08.20...