Quando arriva il gelo

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Un vero... Playboy? Hazel non stava più capendo una beata mazza della conversazione. Certo, aveva compreso ormai il significato di fangirlare, Solangelo, OTP, Bro. Peccato che la sua conoscenza dello slang usato da quel l'esaltato di Apollo finisse lì.
Guardò Frank, in cerca di uno sguardo di sostegno, ma lui era troppo occupato a ridacchiare alla battuta di Apollo.

- Sushi o Suslittino? -

Era quasi imbarazzante trovarsi in una stanza con quei ragazzi che ridevano per il pesce crudo che pratica sport invernali.
Decisamente, era imbarazzante l'eventualità che suo padre potesse vederla in quel momento. Magari avrebbe chiamato Thanatos implorando il dio di falciarli e spedirli verso la tortura eterna delle parole moderne e delle battute schifose.

- Se Pitagora va in barca, Teo rema?-

Percy non aveva capito la battuta, e Annabeth gli spiegò il significato spiegandogli il Teorema di Pitagora. Percy annuí, ma era palese il fatto che non avesse capito niente.
Apollo si sfregó le mani, generando calore.

- Continuiamo! Annie, te la vuoi giocare questa partita?-

Terzo giro- quinta vittima

- Scelgo verità. E no, non provi a farmi fare cose stupide. So molte, troppe cose su Lester. -

Apollo, miracolosamente, impallidí. Era passato ancora poco tempo da quando era diventato di nuovo un dio, e l'esperienza dell' acne lo tormentava ancora nei suoi incubi peggiori. Si sistemó gli occhiali da sole sul naso e scrocchió le dita.

- Non preoccuparti, bellezza. Ci so fare con le biondine.-

Percy alzò un sopracciglio, e mise il braccio intorno alla spalla di Annabeth con fare protettivo.

- Dovrei preoccuparmi, divino Apollo?-

Apollo scosse la testa divertito e guardò Annabeth.

- Allora... Sei una figlia di Atena... La cosa più stupida che tu abbia mai fatto.-

Annabeth ci pensó su un po'.

- Intendi oltre ad essermi fidanzata con questo Testa d' Alghe?-
Qui diede un pugno sulla spalla di Percy - Immagino essermi spaventata così tanto al tempio di Fobos e Deibos. La paura è la più grande delle stupidaggini. -

- Wow! E qui si vede pure il tuo lato guerriero, nipotina! -

-Non mi chiami così, divino Apollo.-

- Ma sono tuo zio! Sono lo zio di Annabeth Chase! E Percy è mio cugino! -

- Si vede che la stupidità è roba di famiglia. -
osservò scorbutico Nico.

- Zitto! Anche tu sei mio cugino, d'altronde! Che SBALLO! -

Apollo si mise a ballare una specie di disco dance, coinvolgendo anche Leo Valdez, che urlava robe come " Vai così! Viva Leo!". Poi quando ruppe metà delle bottiglie di vodka di Percy cadendoci sopra, ebbe la Buona idea di filarsela.

- Haloa semidei! Hazel - aggiunse poco prima di sparire - per Natale in quanto cugino ti regalo un dizionario dell' elettronica. -

- Okay...- fece Percy non appena Apollo scomparve - Chi si pente di essere suo cugino?-

Immediatamente Hazel, Jason, Nico è Percy stessero alzarono la mano, seguiti da Rachel.

- Posso cominciare a dirigere il gioco? Sapete, la Lemon Soda è finita...-

Terzo giro- sesta vittima

- Allora - Iniziò Rachel - Leo, obbligo o...-

Rachel non riuscì a finire la frase che la finestra da cui Thalia era uscita ( e che avevano messo in sicurezza con dello scotch color blu) si ruppe nuovamente, facendo rabbrividire letteralmente tutti i presenti. Al centro della stanza, con addosso un manto di ermellino, c'era Chione, con una espressione fiera sul volto.

PERCY JACKSON - OBBLIGO O VERITÀ - THE BEGGINING OF THE ENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora