Era davvero finita.
Casa Jackson era vuota, anzi, svuotata da quelle presenze che la avevano occupata fino a neppure un'ora fa.
Tracce evidenti che se ne sarebbero andate via col tempo rimanevano ancora nel soggiorno di Percy Jackson: le finestre rotte, il lavandino ancora blu, e il profumo intenso di Drew Tanaka erano orme che tradivano la festa appena conclusa.Quella notte nessuno dormì molto, in realtà.
Reyna se ne stava sveglia, da sola nella sua casa affittata a Brooklyn, a fissare la pallida luna che le ricordava la sua amata, mentre tacite domande correvano nella sua mente sempre troppo veloce. E si chiedeva Reyna, dove sarebbe in quel momento se Luke Castellan fosse stato ancora vivo, e dove sarebbe stata ora se quel giorno Vendere non le avesse parlato. Neppure le Parche lo sapevano, probabilmente.
Nella penombra, sorrise silenziosamente mentre Morfeo la avvolgeva come una candida coperta.Nico e Will dormivano avvinghiati, con il Figlio di Ade che si lamentava mentalmente del calore esagerato che il suo compagno emanava in quanto figlio del dio del Sole, e quando, deciso a svegliarlo per obbligarlo a slacciarsi dalla sua posizione a mo' di koala incontrava il suo viso angelico tagliato da un sorriso, Nico si girava dall'altra parte, troppo intenerito per svegliarlo mentre si riprometteva di farlo dopo altri dieci minuti.
Jason e Piper stavano nel letto, lei con la testa sulla sua spalla, in modo che la cicatrice di Jason brillasse alla luce della bajour, facendola ridacchiare, ipnotizzata da quella piccola imperfezione nel viso del ragazzo che lo rendeva così vicino, così umano...
Piper scrolló le spalle e si rannicchiò sotto le coperte, stordita dal profumo di Jason.Leo e Calypso invece erano sdraiati sul divano, lei che dormiva silenziosamente mentre lui le toccava amorevolmente i capelli, pensando a tutto quello che aveva fatto per quella ragazza, a quanto lei avesse sofferto prima di poter avere lo stesso sorriso irriverente che spesso sfoggiava con malizia.
Una volta, una sola, un ragazzo della casa di Ares aveva dato a Calypso della troia. Leo gli aveva dato un pugno sulla mascella, e gliela aveva rotta, mentre il figlio di Ares gli aveva fatto un occhio pesto.
Piper si era messa a curarlo, e gli aveva chiesto se ne era valsa la pena di farlo.
Leo aveva risposto di si, che ne era valsa la pena.
Calypso borbottó qualcosa nel sonno, rigirandosi sul divano.
Leo annuí nel buio.
Ne sarebbe sempre valsa la pena.Rachel fissò il nuovo quadro che aveva fatto in metropolitana mentre andava a casa.
Rappresentava lei e i suoi amici insieme alla festa.
I visi tirati in risa, gli occhi stretti per via del sorriso e i colori sgargianti che avevano le tempere acriliche.
Lo avrebbe appeso in camera sua, vicino ai suoi quadri.
Uno in particolare rappresentava un ragazzo sui quattordici anni che impugnava una spada, i capelli spettanti e gli occhi verdi.
La sua mente sapeva che non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo.
Eppure, il suo cuore lo aveva già fatto.Percy e Annabeth dormivano ai capi opposti del letto, distanti. L'unica cosa che i univa era la mano di Percy che stringeva quella di Annabeth al centro del letto, mentre le stelle iniziavano a svanire per fare posto all'aurora.
Le stelle.
Quelle che Zoe riusciva a vedere, quello che Zoe era diventata,
Quello che Bob voleva salutare.
Le stelle.
Percy strinse più forte, nell' incoscienza del sonno, la mano di Annabeth, come aveva fatto tre anni prima a Roma, quando tutto stava per sommergerli.
Sarebbero rimasti così, mano nella mano, fino alla mattina seguente.Spazio autrice
Stavolta è davvero finita, ragazzi.
Ci sentiamo per i ringraziamenti, okay?
Non voglio dilungarmi troppo, quindi,
LadyDizzi ❤
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PERCY JACKSON - OBBLIGO O VERITÀ - THE BEGGINING OF THE END
FanfictionIN REVISIONE ( wow è davvero figo da scriverlo, sembro davvero una wattpadiana a tutti gli effetti ahahaha) Percy ha organizzato, a tre anni dalla battaglia di Gea, una rimpatriata con i sette più Nico, Reyna e Rachel. Per intrattenersi decidono d...