Capitolo 19

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''Mascolo? Cosa cazzo ci fai qui?'' dice Michael non appena vede Benjamin. Come fanno a conoscersi? É impossibile. "Lawrence. Come hai osato mettere le mani addosso alla mia ragazza, eh?" "La tua ragazza? E chi sarebbe?" "Sofia, è appena arrivata. Eccome se sai chi è" "Ah, sì quella zoccoletta. Cos'è, ora ci provi anche con lei? Non ti è bastato farti la mia ragazza?", Benjamin lo guarda e tiene i pugni serrati lungo i fianchi, evidentemente sta cercando di contenersi. "Non rispondi nemmeno..." dice Michael ridendogli in faccia."Non dare della zoccola alla mia ragazza e non osare più toccarla. Chiaro?" urla Benjamin, per poi tirargli uno schiaffo. Michael lo guarda con un'espressione mista tra l'odio e il disprezzo, e ricambia lo schiaffo. Decido di intervenire, non posso vedere Michael che fa del male a Benji. "Fermatevi voi due, mi avete stancata" intervengo. "Ti sei bevuta il cervello? Vattene Sofia, tra un attimo torno in stanza'' mi urla contro Benjamin. "No" dico prendendo per il braccio Benjamin e strattonandolo via a forza.
Usciamo dal dormitorio e Benjamin continua a parlare, ma non gli presto attenzione perché mi sta solamente rimproverando. "Finché sarò il tuo ragazzo, sarò l'unico che ti potrà toccare, qualsiasi cosa succeda, tu dimmelo. Non permetterò che ti capiti di nuovo una cosa così, chiaro?", gli faccio cenno di sí con il capo. "Posso chiederti una cosa?" è da qualche minuto che mi frulla questa domanda nella testa. "Certo" mi dice preoccupato. "Ma...a cosa si riferiva prima Michael? E come facevi a conoscerlo?"
"Beh...quando ancora vivevo a Modena sono andato per un anno a studiare a Los Angeles e era lì anche lui, ed eravamo nella stessa compagnia. Poi l'hanno espulso, e io sono tornato a Modena'' "Ah. Ma quindi...davvero sei...sei andato a letto con la sua ragazza?"
"Sì...ma ero un..." dice tirando un respiro profondo "...come già ti avevo accennato tempo fa, c'è stato un periodo in cui ero letteralmente un cretino...e beh, quella sera c'era lì anche la ragazza di Michael e beh...ti lascio immaginare come è finita la serata..." continua a tenere la testa bassa. Ora sono io a fare un respiro profondo. "Ah" gli dico. "Mi odi ora, vero?" mi chiede, guardandomi con gli occhi lucidi.
"No, tranquillo. Non ti odio. Basta che non ricapiti più" "Ti giuro, ora sono cambiato. Non succederà mai più. Te lo prometto. Ti amo"
"Ti amo anche io. A che ora hai il volo?" gli chiedo per cambiare discorso. "Tra un'ora" dice guardando l'orologio "sarà meglio che me ne vada. Ci vediamo tra due settimane piccola", e mi bacia, per poi uscire dalla stanza.
"Pronto, Mia? Che fine hai fatto?" non l'ho più vista dopo ieri sera. "Sono da Melanie, vieni anche tu?" mi chiede. Sarà il caso che vada anche io, Melanie non si meritava tutto quello che le ha fatto Michael.
"Ehi" dico entrando nella stanza con il tono più gentile che riesco ad usare. Melanie è sul suo letto insieme a Mia. "Ehi Sofi" mi salutano in coro le due. Mi avvicino a loro ed iniziamo a parlare. I capelli azzurri di Melanie sono raccolti in uno chignon altissimo e spettinato, fatto velocemente, e porta una maglia nera con dei leggins grigi. "Sono mortificata Melanie, mi dispiace" dico io dopo un attimo. Melanie e Mia mi guardano, perplesse. "E per cosa? Guarda che non è colpa tua, è solo lui che è un cretino assurdo" mi dice Melanie in lacrime "anzi, dispiace a me che lui ti abbia fatto quello che ti ha fatto, non pensavo potesse cadere così in basso". "Non ti preoccupare, ora è tutto risolto" le dico sorridendo.
"Sof, andiamo a pranzo? Melanie vuoi venire anche tu?" dice Mia scuotendo i suoi bellissimi capelli mori, mentre Melanie le fa cenno di no con la testa.
"Okay, andiamo. Se hai bisogno, per qualsiasi cosa noi ora andiamo a prendere il pranzo alla caffetteria, poi siamo in stanza" "Grazie ragazze, siete molto gentili".
Io e Mia usciamo dalla stanza di Melanie, che però è una singola, e si trova a pochi metri dalla nostra. Arrivate in caffetteria prendiamo il nostro ''pranzo'' se così possiamo chiamare un caffè con un muffin, e andiamo nella nostra stanza.

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