Capitolo 36

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Arrivo a casa, saluto i miei genitori che mi stavano aspettando e salgo in camera.
Mi metto in pigiama e apro la lettera.

"Vorrei inventare parole per scrivere
la luce della luna quando ti illumina
vorrei trovare una frase, una lettera
solo per ricordarti quanto sei unica
e dedicare il tuo sorriso alle stelle poi
fermare il tempo e ritrovarci soltanto noi"

La lettera inizia così.

"Ciao amore. Ti scrivo per dirti una cosa importante. Mio padre per lavoro è stato spostato in Australia e dobbiamo trasferirci lì. Lo stesso motivo un po' di tempo fa mi ha portato qui a Milano. Le prime parole che hai letto fanno parte del testo di una canzone che ti stavo scrivendo. Ti amo, Benjamin."

Resto per un attimo a guardare la lettera e scoppio a piangere. Come farò senza di lui? Prendo il cellulare e compongo il suo numero sulla tastiera.
"Come faremo adesso?" gli chiedo subito, con la voce rotta dai singhiozzi.
"Amore, stai tranquilla. Ce la faremo".
"Ho paura che tu stia male...".
"Stai piangendo e hai paura che io stia male. Tu non stai male invece?" dice facendosi scappare una risata.
"Non è il momento di scherzare Benjamin" gli dico tornando seria.
"Cosa vuoi dire?".
"Forse dovremmo..."
"No Sofia. Ce la faremo lo stesso. Ci sentiremo tutti i giorni".
"Benjamin" gli dico "forse dovremmo lasciarci. Solo per adesso. Quando poi tornerai qui..."
"No Sofia. Tu puoi rompere con me e non considerarmi più il tuo ragazzo, ma sappi che io ti amo più di ogni altra cosa e che ti continuerò a considerare la mia ragazza fino al giorno in cui ci rivedremo e deciderai di tornare con me".
"Ti amo Benjamin" gli dico continuando a piangere.
"Il mio volo parte domani mattina, vorrei che venissi a salutarmi..." dice con la voce roca, evidentemente sta cercando di non piangere, lo conosco fin troppo bene.
Riattacco senza rispondergli e mi copro la testa con la coperta continuando a piangere.
Devo ancora realizzare che la persona che fino ad ora è stata il mio punto di riferimento, che mi ha aiutato a superare tutto, domani mattina partirà per l'Australia per un tempo indeterminato.
L'indomani mi sveglio e di malavoglia mi preparo per andare a salutare Benjamin.
Ci ho impiegato un po' a decidere se andare a salutarlo o no, ma alla fine ho deciso che andare sarebbe stata la cosa più giusta.
Ora spero solo di essere ancora in tempo.
Il taxi mi scarica davanti all'aeroporto ed inizio a correre.
Subito vedo lui, Alexander e i suoi genitori vicino al gate.
"BENJAMIN" urlo, e lui si gira di scatto. Ha gli occhi rossi e non sorride.
Gli corro incontro e gli metto le braccia al collo, e tutti e due scoppiamo a piangere in quell' abbraccio.
"Ti amo" gli dico baciandolo subito dopo.
Questa volta non è il solito bacio delicato.
È un bacio dolce, ma pieno di tristezza.
Abbiamo entrambi le guance rigate dalle lacrime, e io sto singhiozzando.
"Ti amo" mi risponde lui continuando a stringermi forte a se' mentre io appoggio il mio viso alla sua spalla. Sento le sue lacrime scendermi sulla schiena e bagnarmi la t-shirt.
Sciolgo l'abbraccio e vado a salutare Alex e i suoi genitori.
"Stai tranquilla, vi rivedrete presto" mi dice suo papà, e io gli sorrido.
Loro si incamminano verso l'area check-in e io torno a casa
Mi sdraio sul letto, guardando il soffitto e piangendo.
Lo amo più di qualsiasi altra persona e cosa al mondo, e l'ho appena perso. Come farò adesso?
Ho bisogno di parlare con qualcuno, allora chiamo Mia, che dopo qualche minuto è già da me.
"Ce la farete, fidati di me" mi dice.

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