Apro la porta e vedo Benjamin e Federico fermi lì a fissarci. Indossano dei jeans e una t-shirt, Benjamin rossa e Federico bianca. Federico va incontro a Mia e la bacia, e Ben si avvicina a me.
"Sofia sei..." inizia lui.
"Strana. Lo so".
"Cosa? No, stavo per dire bellissima...".
"Davvero?".
"Sei uno schianto".
"Grazie Ben".
"Di niente" mi risponde dandomi un bacio a stampo e mettendomi le braccia intorno alla vita.
"Allora piccioncini, andiamo?" dice Fede.
"Scemo" gli rispondo ridendo mentre usciamo e chiudo la porta.
Saliamo tutti sull'auto di Federico e, venti minuti dopo, scendiamo davanti alla discoteca.
Entriamo e ci mettiamo in un angolo, quello meno affollato.
"Io e Sofia andiamo un attimo in bagno" annuncia Mia prendendomi a braccetto.
"Ma io non...".
"Dai per piacere accompagnami".
"Okay".
Entriamo nel bagno della discoteca, un odore di alcool si diffonde in tutta la stanza e mentre aspetto Mia, mi ritocco il rossetto.
Okay, lo ammetto, lo sto sistemando, ma solo per il semplice fatto che odio le cose in disordine.
Sento la porta aprirsi e vedo entrare un ragazzo dall'aria familiare. Lo squadro da capo a piedi e mi ricordo. Ma certo, è Michael.
No aspetta...cazzo. Sofia è Michael, fai qualcosa, mi dico. Cerco un bagno e nel primo che trovo libero mi ci chiudo dentro. Mi appoggio alla parete e scoppio a piangere. Speriamo che quel cretino non mi abbia vista. E invece no.
"Ma guarda guarda chi si vede...Sofia" dice da fuori Michael con voce da uno che si é ubriacato fin troppo. Non gli rispondo.
"Guarda che so che sei lì dentro. Perché non esci?".
"Lasciami in pace" grido.
Mi arriva un messaggio.Mia: "Ho sentito urlare, tutto ok?"
Sofia: "Michael è fuori dal bagno"
Mia: "Cosa? Aspetta che vado a chiamare Benjamin".
Sofia: "Stai attenta Mia".Sento Mia uscire dal bagno di corsa, sbattendo la porta.
"Perché non hai detto nulla di noi due ai tuoi genitori? Avevi paura che sapessero che la loro bimba santarellina aveva scopato?" dice Michael da fuori. A quelle parole mi viene la pelle d'oca.
"Mi hai messa incinta cazzo, Michael. Contro la mia volontà. Sei hai almeno un briciolo di buon senso lasciami in pace, cretino".
"Vieni qui con me così ci divertiamo ancora un pochino e posso tocc...".
"Michael vattene immediatamente, porca troia. Lascia in pace la mia ragazza" sento urlare Benjamin.
"Sofi, vieni fuori" mi dice Mia.
Apro la porta del bagno ed esco. Vedo Benjamin vicino a Michael, che lo tiene per la maglietta e lo guarda con occhi iniettati di sangue.
"Andate via" ci dice Benjamin.
"No non ti lascio qui" gli dico.
"Sofia ho detto vattene".
"Ma Ben...".
"Sofia vattene cazzo" mi urla, e sento le lacrime continuare a scendermi lungo le guance.
"Oh poverina, piange" dice con tono ironico Michael.
"Senti cretino, prova ancora..." sento per un attimo, poi la porta si chiude alle mie spalle.
Che qualcuno mi spieghi perché quel cretino di Michael é arrivato fin qui in Italia. Cosa vuole? Non ho intenzione di rischiare di nuovo.
Migliaia di pensieri mi passano per la testa mentre io e Mia torniamo da Federico.
"Ma è davvero qui?" chiede Fede appena ci vede.
"Sí..." gli rispondo con tono rassegnato.
"Benjamin era veramente incazzato. Speriamo non gli succeda nulla. Dopo quello che ha fatto a te, ho paura che possa fare del male a Ben" aggiunge.
"Anche io".
In quel momento mi sento un giramento di testa, ma cerco di non darlo a vedere.
"Mia ti va di uscire a prendere una boccata d'aria?".
"Prendete" dice Federico porgendoci le chiavi della sua auto "andate in macchina, appena Ben esce dal bagno vi raggiungiamo lì. Non ho più la minima intenzione di stare qui".
Gli sfiliamo le chiavi di mano ed usciamo dalla discoteca.
Una volta fuori saliamo in auto e ci sediamo, in attesa dei ragazzi.
"Speriamo non sia successo nulla a Benji..." dice Mia.
Mezz'ora dopo vediamo due figure avvicinarsi all'auto, devono essere Benjamin e Federico.
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Photograph
FanfictionSofia è una ragazza come le altre e la sua vita si divide fra scuola, studio e amiche. Qualcosa cambierà quando Benjamin entrerà a far parte della sua vita, sconvolgendola completamente.