Capitolo 59

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"Sei pronta?" mi chiede Mia allacciandomi il corsetto del mio abito da sposa.
"Forse".
"Perché?".
"Ho paura".
"Di cosa?".
"Che non vada come volevamo che andasse. Ora che ho scoperto che non posso più avere bambini ho paura che lui non voglia più stare con me".
"Mi dispiace".
"Non fa niente" le mento mentre mi lacrimano gli occhi "sono contenta per te e Federico".
"Nascerà a settembre, sarà una femmina: Ginevra" mi dice.
Mentre mi racconta della bimba che lei e Federico avranno a breve, scoppio a piangere.
"Scusa Sofia io non..." mi dice cercando di abbracciarmi.
"No lascia stare" le rispondo allontanandomi e avviandomi verso la chiesa.
Io e Benjamin stiamo per sposarci, ora importa solo questo.
"Vi dichiaro marito e moglie" dice alla fine l'uomo che celebra il nostro matrimonio "ora puoi baciare la sposa".
Benjamin mi prende i fianchi e mi bacia dolcemente, poi usciamo insieme dalla chiesa e andiamo a festeggiare. Evito per quasi tutta la serata la gente, in particolare evito di guardare il pancione di Mia, le voglio veramente tanto bene però mi fa stare male.
"Noi dobbiamo andare. Ci vediamo" ci dice più tardi Federico che tiene per mano Mia.
"Ci vediamo".
"Come va? Mi sembri strana" mi chiede Benjamin.
"Cosa? No sono solo stanca".
"Sicura?".
"Ne parliamo a casa, okay? Ora non mi va".
Domani mattina partiamo per Londra e dobbiamo ancora preparare le valigie, perciò dobbiamo sbrigarci. Una volta a casa apriamo l'armadio e mettiamo in valigia tutto il necessario per due settimane. Per ora andiamo solo in vacanza, però ci piacerebbe trovare una casa e trasferirci lì. Magari la cercheremo, magari nemmeno ci penseremo, chi lo sa. Lui lo farebbe perché ama l'Inghilterra, io no. Cioè anche, ma al momento riesco solo a pensare a quanto io voglia andarmene da questo paese e dimenticare le persone che ho conosciuto qui.
Col passare del tempo ho capito che nessuno ha mai tenuto veramente a me, ero un di più per tutti. Mi affezionavo tanto agli altri ma loro non si sono mai affezionati seriamente a me. Solo Mia e Benjamin mi sono sempre stati accanto.
"Amore, a cosa pensi?" mi chiede Benjamin una volta chiusa la valigia e appoggiata a terra.
Si avvicina, si siede accanto a me sul letto ed inizia ad accarezzarmi la spalla.
"Niente".
"So che hai qualcosa Sofia, ti conosco".
"No Ben, davvero".
"Quando vorrai dirmelo, io sarò sempre qui".
Mi abbassa la spallina della sottoveste e me la sfila, poi mi prende delicatamente per i fianchi e mi appoggia al letto.
"No Ben non posso" gli dico bloccandomi mentre si avvicina di più a me.
"Perché?".
"Non ce la faccio, scusa" gli dico scoppiando a piangere e andando a chiudermi in bagno.
"Sofia, esci e parliamone. Cosa succede? Perché  piangi?".
"No".
"Sofia...".
Giro la chiave del bagno ed esco. Amo Benjamin e mi fido di lui, forse parlandogliene starò un po' meglio. Abbiamo ancora entrambi addosso solo l'intimo ed inizio ad avere freddo, perciò vado in camera e mi siedo sul letto coprendomi con il piumone. Benjamin si siede accanto a me e mi prende in braccio, facendomi sedere poi sulle sue gambe e abbracciandomi.
"Sputa il rospo".
"Ben, è che vorrei...vorrei che anche noi avessimo un bambino ma..." gli dico singhiozzando "...non possiamo".
Non avevo ancora avuto il coraggio di dirgli di questa storia per paura della sua reazione, però prima o poi il momento sarebbe arrivato. Lo guardo, in attesa della risposta.

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