Dopo quell'episodio, Josh sembra essersi avvicinato maggiormente a me. In poche parole, ogni sera alternavamo. Una volta io da lui, una volta lui da me. Lo faceva perché non voleva farmi dormire o stare da solo.
Mi chiedo però, perché non ho paura la mattina? Le voci non mi chiamano, sembra tutto tranquillo, e penso finalmente a "Le ho scacciate, ce l'ho fatta". Poi arriva la sera.
Comunque, stanno diminuendo continuamente. Quando sono con Josh soprattutto. È come se fosse lui a scacciarle, perché se ne rende conto. Mi dice che comincio a non seguire più il filo del discorso, che si nota. Non mi fa mai stare in silenzio, perché ha paura.
Infatti, da quel giorno fino ad oggi sono passate quasi tre settimane. È Natale, oggi. E mai come questa volta, ho fatto un regalo speciale a Josh. Non mi va di dire nulla. Voglio parlare di lui, adesso. Di noi, anzi.
Sono riuscito a fargli leggere il mio quaderno delle canzoni, la sua preferita è una che ho intitolato "Ode To Sleep". Lui mi ha fatto vedere come suona alla batteria e wow, credetemi, è fantastico. Almeno una volta a settimana ci mettiamo insieme e cantiamo/suoniamo. È divertente, è qualcosa che non avevo mai fatto.
Con la mia famiglia è sempre la stessa cosa, ma oggi spero non più. Devo mettere un punto a tutto questo, e quando se non oggi? Tanto anche se dovessero cacciarmi, mi farebbero un favore.Sono già vestito, già pronto ad uscire fuori, ma prima devo fare questa cosa. È ormai pomeriggio e ancora devo farmi vivo. Bene. Sono pronto.
Forse andrà.
Zitto, tu oggi non devi proprio esserci. Mi alzo dal letto e mi incammino per andare in cucina, ritrovandomi lì i miei genitori. Okay, ci siamo. Un bel respiro.
« Mamma, papà. » Si girano di scatto e mi sorridono. Io cerco di ricambiare e mi siedo proprio di fronte a loro. « Vi devo parlare. »
Si guardano per un attimo, poi guardano me. « Che succede? »
« Ecco.. Non è semplice. Non so da dove iniziare, è difficile. »
Silenzio. Okay, okay, mi va bene. Avevo la gola secca e stavo per svenire, così cerco di non guardarli e mi concentro sulle mie mani sudate prese a giocare. « Allora, sapete che nell'ultimo periodo sono stato sempre con Josh, no? Ecco. È diventato molto importante per me, sono uscito parecchie volte di nascosto per non dirvi nulla, perché anche se non so il motivo a voi non piace. Credetemi, Josh è una bella persona e mi sta aiutando, è meglio dello psicologo, capite? Quello che voglio dirvi è che.. Diamine. Nella mia mente suonava tutto più semplice. » Mi passo velocemente le mani sul viso e poi li guardo, entrambi. « Mamma, papà. Io mi sto impegnando con Josh. Sto cercando di mettere su una vera relazione con lui e sì, ci stiamo riuscendo. Non mi piace perché è un ragazzo, lui è Josh. Mi piace, indipendentemente dal sesso. Mi piace per il suo carattere, per il suo essere così divertente ogni volta, per la sua voglia di vivere, di cambiare continuamente colore dei capelli. Era solo per dirvelo, perché sto guarendo grazie a lui. Grazie per avermi ascoltato. » E finalmente prendo fiato. Mi guardavano spaesati, in fondo felici. Parla mia madre per entrambi, come faceva spesso.
« Tyler, noi vogliamo il meglio per te. Se questo Josh ti sta aiutando, ben venga, se ti piace, meglio ancora. Non staremo sempre fuori, ma tutto quello che vorrai fare per noi andrà bene e vederti finalmente così raggiante ci fa piacere. Ti tratta bene? » Mi stava stringendo una mano, io avevo solo lasciato scappare qualche lacrima di troppo. Allora mi vogliono bene.
« Mi tratta davvero bene. »
« Meglio così, Tyler. Poi ce lo porti, vero? »
Annuisco e mi alzo, abbracciando entrambi. « Grazie per aver capito. Adesso vado, ma ci vediamo dopo, promesso. » Li ringrazio ancora una volta ed esco fuori, prendendo subito il telefono. Josh non sapeva di questa cosa, ma non lo chiamavo per questo.
« Ehilà Tyjo » Una bella voce mi stava salutando. Si sarà appena svegliato, riesco a sentirlo.
« Ciao Jishwa, buon Natale. Quanto tempo devo aspettare per vederti vestito e pronto? »
« Perché? Dove andiamo? » Era curioso.
« Vestiti, poi ti dico. E oh, porta l'ukulele » E metto giù. Non voglio fare quello bastardo, davvero no. Mi perdonerà dopo.
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What have I become? || Joshler
FanfictionMi sono sempre chiesto se ci fosse qualcosa di diverso in me, nel corso degli anni. Mi sono fatto così tante domande e anche se ormai tardi, sono arrivato ad una conclusione: Sto bene da solo. Credo. È la mia mente che sta cercando di abituarsi, non...