Parte 2

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Mario si cambiò alla velocità della luce, infilando la fidata camicia di jeans e un paio di pantaloni scuri. Non badò neppure alla condizione dei suoi capelli, che forse avrebbero necessitato di qualche ritocco. Il suo pensiero primario era risalire da Claudio il prima possibile, e continuare a baciarlo fino all'arrivo della troupe.

Salì le scale, bussò alla porta di Claudio e aprì senza aspettare risposta. Subito la sua espressione cambiò notando che c'era già un cameraman a sistemare l'attrezzatura.

C: "Ohi..tutto bene?"

M: "Sisi."

Si sistemò sul divano accanto a lui, e Claudio gli tirò indietro un ciuffetto ribelle dal viso.

Dopo poco entrò Raffaella e iniziarono a registrare.

"...Io spero di litigare, di andar d'accordo, di essere in sintonia con lui, di essere complice, di essere suo amico, di essere il suo fidanzato..."

"Ok ragazzi abbiamo finito. Siete liberi!" – e dopo queste parole Mennoia e cameraman uscirono dalla stanza.

M: "Finalmente soli!" e si fiondò ad abbracciare Claudio. "E mò che si fa?"

C: "Quello che vuoi. I miei amici rimangono qui anche domani, se vuoi domani sera usciamo tutti insieme, anche con i tuoi amici.."

M: "Certo! Bell'idea! E oggi?"

C: "Oggi preferirei stare solo con te..."

M: "Allora vieni a casa mia."

C: "Ottima idea" – disse sorridendo.

Presi i rispettivi borsoni, si diressero alla Smart di Mario. Prima di mettersi alla guida Mario fece in tempo a scrivere a Marco.

"Dove siete? Volevo dirvi che stasera Claudio dorme da me."

"In giro. Quindi stasera noi dormiamo dalla vicina?"

"Idiota potete tornare quanno ve pare. Volevo solo avvisarvi!"

Mario guidava con scioltezza, districandosi perfettamente nel traffico di Roma e facendo diversi sorpassi per guadagnare un po' di tempo. Claudio, sedutogli accanto, stava aggrappato alla maniglia sopra la sua testa.

M: "Ma perché ti tieni così? Pari mi nonna!"

C: "Ma tu ti sei reso conto di come guidi, si? Siamo vivi per miracolo!"

M: "Ma vaaaa! Bisogna saper approfittare dei momenti in cui la strada è più libera, ci ho fatto il callo al traffico di Roma, tocca farsi furbi!"

C: "Eh ma non è che potresti essere meno spericolato quando ci sono io in macchina? Ci tengo a sopravvivere!"

M: "Ci proverò!" sorrise Mario.

Dopo poco, altro sorpasso.

C: "Marioooo!

******

"..E questa è casa mia!"

Mario aprì la porta dell'appartamento, facendo strada a Claudio.

"Come vedi non è distante da dove abitavo prima, ma abbiamo un po' di spazio in più e ci fa comodo. Ciaaaaaao cucciola!" Kimera gli si avvicinò festosa. Poco dopo anche Margot gli scodinzolava intorno.

Claudio si avvicinò alle due cagnoline che non disdegnarono affatto le sue carezze.

M: "Vieni ti faccio vedè casa."

Claudio ovviamente indugiò un po' di più in camera di Mario, curiosando tra le cose appoggiate sulle mensole e guardando le foto con gli amici appese qua e là.

Tornato in cucina, trovò Mario immerso a scavare nel frigo.

M: "Che vuoi mangiare? Ho delle uova, hamburger, insalata, patatine surgelate.. o se vuoi ordiniamo qualcosa qui sotto.."

C: "L'hamburger e l'insalata andranno benissimo. Vuoi una mano?"

M: "Nono, mettiti comodo, gioca con i cani.."

Claudio lo assecondò e si sistemò sul divano dedicandosi a coccolare le due cagnette.

Mentre gli hamburger sfrigolavano in padella Mario apparecchiò la tavola, non badò molto alla forma, e sapeva che neppure Claudio ci avrebbe fatto caso.

"Pronti!" annunciò dopo poco, servendo gli hamburger nei piatti.

Claudio si allontanò un attimo per lavarsi le mani.

"Speriamo che non li ho bruciati" disse rivolgendosi a Margot, che lo guardò interrogativa.


"La prima cena insieme" disse Claudio sorridendo, mentre masticava uno dei suoi ultimi bocconi.

Mario invece stentava a finire il suo primo hamburger.

C: "Non hai fame?"

M: "Non tanta.. devo dire che ho un po' lo stomaco sottosopra... sarà la tua presenza qui" aggiunse con un filo di imbarazzo.

Claudio sorrise, e allungò la mano sul tavolo, sfiorando quella di Mario. "Sei felice?"

M: "Sì."

C: "Anch'io."

Si guardarono e si sorrisero con gli occhi. Era una pratica rodata da mesi tra loro, i loro sguardi riuscivano a sottintendere tanti messaggi che le parole a confronto erano superflue.

C: "Ti prego, finiscine almeno uno" disse indicando il piatto con lo sguardo.

Mario sbuffò un po' ma lo accontentò.

Dopo esser usciti in balcone a fumare, Mario aprì l'acqua del lavello per lavare le stoviglie.

C: "No dai lasciami almeno lavare i piatti!"

M: "Ma va, so' due cose, non ti preoccupà!"

Mentre insaponava i bicchieri Claudio lo strinse da dietro e gli stampò un bacio sul collo. "Stai facendo questo per dimostrarmi che sai prenderti cura di me?"

M: "Mi hai sgamato." - disse sorridendo.

"Anch'io voglio dimostrarti che posso prendermi cura di te.." disse Claudio sottovoce. Con un tono che non sembrava riferirsi a cucina o pulizie, proprio per niente.

Mario sussultò e per poco non gli scivolò da mano il bicchiere.

C: "Appena hai finito raggiungimi in camera tua." e si allontanò portando il suo borsone con sé.

Mario finì di pulire la cucina, riempì le ciotole delle cagnoline e si diresse verso la sua camera.

La aprì e trovò Claudio steso sul letto, si era cambiato indossando un pantalone morbido di una tuta e una maglietta a maniche corte.

M: "Così questo sarebbe il tuo pigiama?"

C: "Non tutti hanno il privilegio di indossare quello con Topolino sopra!"

M: "Perché cos'ha che non va quello?" domandò indispettito.

C: "Niente" – sorrise – "Dai vieni qui".

Mario si sedette sul bordo del letto, Claudio si tirò su ed iniziò ad accarezzargli il viso. Lo avvicinò al suo, e iniziarono a baciarsi con passione.

Dopo poco Mario si staccò dalla sua presa.

"Vado un attimo in bagno" – disse – e dopo aver acciuffato due cose nell'armadio uscì dalla stanza.

"MADONNACHEANSIACHEC'HO" pensò tra sé e sé chiuso tra le mura del bagno.

Breathe me - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora