Claudio sentì il respiro di Mario regolarizzarsi e provò a distanziarsi. Sciolse l'abbraccio, accarezzandogli dolcemente la testa.
C: "Ti senti meglio?"
Mario annuì. "Grazie." – gli disse semplicemente, guardandolo negli occhi, comunicando con un linguaggio non verbale tutta la sua riconoscenza per come Claudio riuscisse a calmarlo, rassicurarlo, proteggerlo.
Claudio gli si avvicinò premendogli delicatamente le labbra sulle sue, e rimanendo col suo viso ad un centimetro da quello di Mario. "Dobbiamo andarci a preparare o faremo tardi alla cena."
Arrivarono al ristorante, dove li attendevano altri amici per cenare insieme.
Claudio prese Paolo da parte, un attimo prima di sedersi. "Oggi Mario è un po' giù, siedigli vicino e aiutami a farlo svagare va bene?"
P: "No probleeeeeem!" gli disse facendogli un occhiolino.
Poco dopo infatti Paolo chiese a Mario di sedersi accanto a lui, Mario guardò Claudio per un attimo e lui inclinò leggermente la testa come segno di intesa, e si posizionò di fronte a loro due.
Mangiarono e bevvero in abbondanza, tentando inutilmente di smaltire passeggiando per il centro di Verona. Paolo tenne fede alla parola data e coinvolse Mario nelle sue battute, riuscendo a strappargli più di una risata.
Tornarono a casa e sul viso di Mario non c'era più traccia di quella tristezza che lo aveva assalito dopo la telefonata con i genitori, anche se Claudio sapeva che da qualche parte, sopita, c'era ancora.
Si stesero sul divano, l'uno accanto all'altro, accendendo la tv.
M: "Pini è un pazzo!"
C: "E lo dici a me?" – gli rispose ridendo.
M: "Cla..Hai sonno?"
C: "In realtà no."
M: "Allora.. visto che la mezzanotte è passata da un pezzo ti va di scambiarci i regali?"
Il volto di Claudio si illuminò. "Certo!"
Entrambi abbandonarono il divano spostandosi in due punti diversi della casa a prendere il proprio dono, nessuno di loro lo aveva posizionato sotto l'albero, in modo da non far trapelare anticipazioni.
M: "Allora.. sono due cose..." - Disse tornando però con un solo pacchetto.
C: "Spero per te che tu non abbia speso molto o mi arrabbio."
Mario fece spallucce.
Ne avevano parlato qualche settimana prima e si erano ripromessi di comprare un pensiero a vicenda, senza strafare. Stavano già arrivando i primi regali dalle fan, e di base a loro non mancava nulla, quello che più desideravano l'avevano già, e non era nulla di materiale.
M: "Inizia tu."
C: "Ok allora ti ho preso qualcosa che sono sicuro ti piacerà. Ma proprio sicuro." – fece un sorriso sornione. Gli porse la confezione.
Mario la aprì e trovò all'interno due camicie di jeans, una di lavaggio chiaro e una di lavaggio scuro.
C: "Non ci vuole un mago per capire che le ami, allora te ne ho prese due in modo da dare tregua a quelle che già hai!"
Mario estrasse le camicie dalla scatola, ammirandone la fattura. Poi notò la marca.
M: "Menomale che non dovevi spendere tanto."
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Breathe me - Clario
FanfictionUna fan fiction che nasce con la voglia di fantasticare su ciò che può essere accaduto dopo la scelta. Ovviamente tutto ciò che scriverò è di mia invenzione, spero che vi piaccia!