Parte 19

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Claudio sentì il respiro di Mario regolarizzarsi e provò a distanziarsi. Sciolse l'abbraccio, accarezzandogli dolcemente la testa.

C: "Ti senti meglio?"

Mario annuì. "Grazie." – gli disse semplicemente, guardandolo negli occhi, comunicando con un linguaggio non verbale tutta la sua riconoscenza per come Claudio riuscisse a calmarlo, rassicurarlo, proteggerlo.

Claudio gli si avvicinò premendogli delicatamente le labbra sulle sue, e rimanendo col suo viso ad un centimetro da quello di Mario. "Dobbiamo andarci a preparare o faremo tardi alla cena."


Arrivarono al ristorante, dove li attendevano altri amici per cenare insieme.

Claudio prese Paolo da parte, un attimo prima di sedersi. "Oggi Mario è un po' giù, siedigli vicino e aiutami a farlo svagare va bene?"

P: "No probleeeeeem!" gli disse facendogli un occhiolino.

Poco dopo infatti Paolo chiese a Mario di sedersi accanto a lui, Mario guardò Claudio per un attimo e lui inclinò leggermente la testa come segno di intesa, e si posizionò di fronte a loro due.

Mangiarono e bevvero in abbondanza, tentando inutilmente di smaltire passeggiando per il centro di Verona. Paolo tenne fede alla parola data e coinvolse Mario nelle sue battute, riuscendo a strappargli più di una risata.


Tornarono a casa e sul viso di Mario non c'era più traccia di quella tristezza che lo aveva assalito dopo la telefonata con i genitori, anche se Claudio sapeva che da qualche parte, sopita, c'era ancora.

Si stesero sul divano, l'uno accanto all'altro, accendendo la tv.

M: "Pini è un pazzo!"

C: "E lo dici a me?" – gli rispose ridendo.

M: "Cla..Hai sonno?"

C: "In realtà no."

M: "Allora.. visto che la mezzanotte è passata da un pezzo ti va di scambiarci i regali?"

Il volto di Claudio si illuminò. "Certo!"

Entrambi abbandonarono il divano spostandosi in due punti diversi della casa a prendere il proprio dono, nessuno di loro lo aveva posizionato sotto l'albero, in modo da non far trapelare anticipazioni.

M: "Allora.. sono due cose..." - Disse tornando però con un solo pacchetto.

C: "Spero per te che tu non abbia speso molto o mi arrabbio."

Mario fece spallucce.

Ne avevano parlato qualche settimana prima e si erano ripromessi di comprare un pensiero a vicenda, senza strafare. Stavano già arrivando i primi regali dalle fan, e di base a loro non mancava nulla, quello che più desideravano l'avevano già, e non era nulla di materiale.

M: "Inizia tu."

C: "Ok allora ti ho preso qualcosa che sono sicuro ti piacerà. Ma proprio sicuro." – fece un sorriso sornione. Gli porse la confezione.

Mario la aprì e trovò all'interno due camicie di jeans, una di lavaggio chiaro e una di lavaggio scuro.

C: "Non ci vuole un mago per capire che le ami, allora te ne ho prese due in modo da dare tregua a quelle che già hai!"

Mario estrasse le camicie dalla scatola, ammirandone la fattura. Poi notò la marca.

M: "Menomale che non dovevi spendere tanto."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2017 ⏰

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