Era arrivato il momento. Probabilmente da lì a poco sarebbero stati insieme, in tutti i sensi. Il cuore galoppava dall'emozione, a Mario un po' cedevano anche le ginocchia, tirò su qualche respiro profondo nel bagno.
Non che volesse temporeggiare eh. Aveva tanta voglia di Claudio, davvero tanta. Ma il suo solito folletto dell'ansia si era appollaiato sulla sua spalla sinistra e aveva deciso di riversargli tutta l'ansia da prestazione che un essere umano potesse contenere.
"E se non gli piaccio? E se... non sono abbastanza bravo per lui? C'avrà avuto certi figoni assurdi in passato, sfigurerò sicuramente."- pensò.
Mentre cercava di fare training autogeno i suoi occhi si posarono su un particolare. Il bicchiere degli spazzolini. Ne vide uno nuovo, mai visto prima, infilato tra gli altri, e capì che Claudio aveva inserito il suo. Che fosse per una breve o lunga sosta, aveva voluto lasciare un segno della sua voglia di essere presente in quella casa, e ancor più nella vita di Mario.
Con questa nuova certezza, tirò un ultimo respiro, si cambiò e rientrò nella stanza.
Appena entrò Claudio posò il cellulare con cui stava trafficando sul comodino, ed iniziò a guardarlo senza mai distogliere lo sguardo da lui.
Mario si sistemò anche lui sul letto, di fianco, come Claudio. Continuarono a fissarsi, finchè Claudio non si avvicinò ed iniziò a baciarlo, e gli avvolse una gamba attorno alla sua, stringendolo a sé.
"E' stata una giornata bellissima" – disse Claudio nell'intervallo tra un bacio e l'altro. – "E' andato tutto come speravo.. avevo un'ansia prima di iniziare che non ti dico.."
M: "Ah tu! Io stavo a morì! Ieri notte non ho chiuso occhio, tanta l'agitazione!"
C: "Io avevo paura mi dicessi di no.."
M: "Beh tu sei scemo forte eh, me l'hai chiesto non so quante volte e non ho mai cambiato risposta.. volevo uscire da là con te, te l'ho sempre detto!"
C: "Beh però pure tu con quel <Il mio non è un sì> mi hai fatto venire un colpo!"
M: "Perché sapevo che solo tu potevi cascarci! E poi sarei io quello rincoglionito eh!" – e risero insieme.
Senza nemmeno accorgersene, iniziarono a parlare tantissimo, recuperando il tempo perduto e colmando tutti quei vuoti, tutti quei pensieri non detti che le logiche della trasmissione non permetteva venissero colmati.
Claudio gli spiegò che aveva la scelta ben delineata da settimane, ma che in realtà la sua preferenza per Mario si era consolidata già dopo l'esterna con la mamma. Su quel prato si erano abbracciati e guardati con una tale intensità che da quel momento Claudio era proiettato sempre e solo verso Mario. C'era stato tra di loro un desiderio, un'elettricità, che non riusciva ad ignorare.
C: "Ti pensavo ogni giorno di più."
"Davvero?"disse Mario soddisfatto, mentre si infilava sotto le coperte.
Claudio fece lo stesso. "Sì", rispose. "E ho fatto una fatica immane a non essere troppo palese nella mia preferenza!"
Era ovvio che Claudio non potesse scegliere ai tempi, sia per esigenze della trasmissione, sia perché lui stesso non voleva essere impulsivo. Voleva scoprire più lati possibili della persona che voleva accanto, ed uscire da quegli studi essendo certo della sua decisione.
C: "Che poi potevo anche aspettare qualche altra puntata per scegliere.. ma ho visto che stavi diventando troppo insofferente, e non volevo perderti.. o tirare troppo la famosa corda" – disse facendogli l'occhiolino. Quella corda era stata menzionata in più esterne, e Claudio non avrebbe mai voluto rischiare di spezzarla.
M: "Se sceglievi a fine dicembre col cavolo che mi vedevi in studio.. o venivi da Tally in ginocchio a sceglierme o ciao proprio!"
C: "L'avevo intuito" – disse ridacchiando – "Menomale che mi sono dato una mossa allora". Sorrise e gli diede un lieve bacio sulle labbra.
"Ma invece i tuoi come li hanno vissuti questi mesi? E ai tuoi amici confidavi le tue preferenze e le tue impressioni?" – chiese Mario abbracciando il cuscino.
Claudio raccontò che non c'era stato tanto bisogno di dire chi preferiva, gli amici avevano capito che con Mario si era creato un legame speciale e facevano il tifo affinché si formasse la coppia.
La mamma si emozionava sempre un sacco quando vedeva le esterne, mentre il padre spesso finiva a fargli considerazioni su Tina e le sue parrucche più che parlare della puntata, e questa cosa lo faceva molto ridere.
Un piccolo borbottìo lo interruppe nel suo racconto. Mario si era addormentato, e stava anche un po' russando.
Claudio lo guardò teneramente, e continuò a farlo finché non scivolò anche lui tra le braccia di Morfeo.
STAI LEGGENDO
Breathe me - Clario
FanfictionUna fan fiction che nasce con la voglia di fantasticare su ciò che può essere accaduto dopo la scelta. Ovviamente tutto ciò che scriverò è di mia invenzione, spero che vi piaccia!