Parte 18

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La giornata precedente era stata speciale, ricca di novità, e Mario si sentiva sereno ed appagato. Si svegliò tra le braccia di Claudio pensando che niente potesse renderlo più felice.

Dopo poco la solita iperattività di Claudio lo colse, e il veronese lo trascinò a forza fuori casa.

M: "Però oggi pomeriggio dormiano, abbiamo la serata stasera!"

C: "Va bene panda dormiglione, promesso!" – lo canzonò.


La serata al Fellini fu emozionante. La loro prima sera insieme, a contatto con i fan. Vennero travolti dall'affetto di chi li aveva sostenuti per mesi durante il loro percorso in trasmissione.

Si diedero sostegno a vicenda, durante la serata, ogni tanto si ritrovavano a parlottare l'uno all'orecchio dell'altro, confidandosi qualche dichiarazione un po' sopra le righe che qualche fan più intraprendente aveva rivolto loro.

Rientrarono a Verona quella notte stessa, Claudio guidava.

C: "Le domande del vocalist ti hanno infastidito?"

M: "Un po'.. c'erano anche ragazzine su, non stiamo al Mucca!"

C: "Mi sa che quello non sapeva manco chi fossimo.. ci ha chiamato i due tronisti, per me non ha neanche capito che siamo una coppia!"

M: "Dici? E pazienza!"

Silenzio.

C: "L'agenzia mi ha detto che a Gennaio abbiamo delle serate divisi.."

"Lo so, spero non diventi un'abitudine" – disse Mario col broncio.

Claudio lasciò una mano dal volante e lo attirò a sé con un braccio, posandogli un bacio sui capelli.

Mario si accoccolò sulla sua spalla, fino alla fine del viaggio.


Il giorno dopo era la Vigilia. Si svegliarono tardi, erano distrutti. Persino Claudio, sempre pimpante, il tempo di vestirsi e si riaddormentò sul divano. Mario a sua insaputa gli scattò una foto, mentre sonnecchiava tranquillo.

Recuperate le forze andarono dal parrucchiere, in pratica la terza casa di Claudio (dopo quella ufficiale, e l'Urban, ovviamente). Mario aveva ormai capito che Claudio stazionava dal parrucchiere spessissimo: va bene che Mattia era suo amico, va bene che il ciuffo a banana richiedesse manutenzione, ma c'era anche della vanità di fondo, nel voler essere sempre perfetto.


Claudio trovò sul cellulare la sua foto dormiente e la pubblicò, allegando la scritta "Mario mi distrugge". Quando Mario notò la cosa rise. Erano entrambi sul divano, la tv accesa ma i cellulari in mano.

M: "Così ti distruggo eh??"

C: "Non sai nemmeno quanto. E' un'impresa sopportarti!"

M: "Sopportare ME?" – sgranò gli occhi – "Questa è bella! Mò te meno!" – gli lanciò un cuscino.

Claudio gli si avvicinò sul divano. Erano seduti a due angoli diversi, coperti dalla stessa, solita, copertina con i cuori. Gli bloccò le braccia sopra la testa.

C: "Non iniziare una guerra che perderesti."

M: "Ne sei così sicuro?"

Claudio fece di sì con la testa.

Mario di tutta risposta si piazzò a cavalcioni su di lui. Gli alzò le braccia, sospendendole a mezz'aria. "Ti sfido a non toccarmi". Un sorrisetto malizioso sul suo volto.

Breathe me - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora