Parte 17

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Mario si svegliò con uno strano formicolio. Ancora in dormiveglia, mosse il piede, dal quale proveniva il fastidio. Dopo poco la cosa risuccesse, in modo più sensibile. Aprì gli occhi e guardò al fondo del letto. Claudio, armato di una piccola piuma, lo stava tormentando a fargli il solletico.

Sul suo volto quell'espressione da bimbo giocherellone, già perfettamente lucido e in vena di ridere assieme.

M: "Cla..." – fece per dargli un lieve calcio – "sei davvero una piaga, credime!"

Claudio di tutta risposta si gettò sul letto e lo strinse: "Buongiorno!! Alzati che oggi abbiamo tantissimo da fare! Io ora vado in palestra, tu dai una pulita a tutto che la redazione arriva tra qualche ora!"

Giusto. La redazione. Alcuni membri sarebbero arrivati in giornata a registrare il post-scelta. Mario aveva saputo da Riccardo che lui e Camilla avrebbero fatto un viaggio in montagna. A loro avevano invece proposto di riprenderli durante le prove di convivenza in quel di Verona, e Mario ne fu più che contento. Chiara aveva proposto di mostrare la loro routine quotidiana, ed in più riprendere l'incontro di Mario con la famiglia di Claudio. Più pensava a quest'ultima cosa e più Mario si pentiva di aver accettato.

Le riprese durarono poche ore. I ragazzi della redazione risero molto durante le loro scaramucce, tra camicie buttate e discussioni sulla cottura della pasta. Si erano affezionati molto a loro infatti approfittarono delle pause durante una ripresa e l'altra per scambiare quattro chiacchiere in amicizia. Chiara in particolare parlava fitto fitto con Claudio, abbracciandolo più che poteva.

Arrivò il momento dell'incontro con i genitori. Prima di uscire Mario si chiuse in bagno, Claudio bussò poco dopo.

C: "Posso aprire? Sei pronto?"

M: "Sì, arrivo subito."

Claudio aprì leggermente la porta e lo trovò che guardava davanti a sé allo specchio, senza far nulla.

C: "Sei agitato?"

M: "Un po'.."

C: "Andrà benissimo, vedrai." – gli stampò un bacio sulla fronte e lo incitò ad uscire di casa.

L'incontro con i genitori andò effettivamente molto bene. La madre di Claudio fu adorabile con lui, lo rassicurò a suon di sorrisi e poche ma significative parole. "Siamo questi" , disse, cingendogli le spalle con un braccio. A rassicurarlo, a fargli capire che chi rendesse suo figlio felice poteva solo che essere il benvenuto.

Il padre di Claudio parlò poco, ma il suo sguardo colmo d'amore per il figlio lo colpiva dritto al cuore. Per un attimo pensò a suo padre, al fatto che forse lui a quel livello di amore ed accettazione di pari passo, non sarebbe mai arrivato, e gli si strinse lo stomaco. Cercò di scacciare via quel pensiero, non era quello il momento adatto.

La madre di Claudio gli offrì dei dolcetti, lui ne prese uno per cortesia pur non avendo fame, mentre Claudio era già al suo terzo? quarto? e mentre trangugiava riusciva anche a prenderlo di mira con le sue battutine.

La troupe si allontanò dopo le riprese a casa dei genitori di Claudio, e loro poterono tornare a casa tirando le somme.

C: "Sei stato bene?"

M: "Molto." – disse semplicemente sorridendogli.

C: "Papà è molto timido a primo impatto, ma poi quando prende confidenza ti fa morir dal ridere, lo vedrai".

M: "Lo so, me lo dicesti. Ci sarà occasione.." – disse facendogli un occhiolino.

La tensione della giornata si sciolse, e tornarono a casa canticchiando canzoni alla radio.

La sera andarono all'Urban, era festa grande causa due compleanni importantissimi. Quello del Pini, quel giorno, e quello di Rosita, avvenuto pochi giorni prima e ancora da festeggiare perché era appena rientrata dalla Spagna.

La festa riunì parecchi amici di Claudio, che non esitarono a brindare e a coinvolgere Mario nelle loro battute. Paolo in particolare, particolarmente brillo, continuava a realizzare instagram stories chiedendo a Mario di cantargli "Happy Birthday" in stile Marylin, o a salutare i suoi followers.

Claudio non sempre era presente, impegnato anche a controllare il locale e a servire clienti. Finalmente quando si sfollò un po' tornò da Mario e dagli amici, dedicando brindisi ed attenzioni in particolare ai due festeggiati.

Ad un certo punto della serata Paolo iniziò ad essere particolarmente molesto, iniziando a chiacchierare con ragazze presenti nel locale che stavano prendendo un drink in disparte. Sopraggiunse Mario, e Paolo, indicandolo, disse alle ragazze: "Ragazze, sapete che a lui piace la figa?"

Le ragazze, che sapevano benissimo chi fosse, si dissero scettiche al riguardo.

M: "Lasciate perdere, è un po' brillo" – disse sorridendo imbarazzato, cercando di allontanare Paolo dalle ragazze.

Claudio, che aveva visto la scena poco più in là, tirò Paolo per un gomito. "Meglio se te ne vai a casa, stai ubriaco!" – disse ridacchiando.

Paolo continuò a far altre battute, finché Mario si offrì di accompagnarlo a casa prima che Claudio gli tirasse dietro qualcosa dopo l'ennesimo disturbo alla clientela.

Mario tornò poco più tardi, e appena Claudio lo vide gli andò incontro.

C: "Andiamo a casa?" – chiese infilandosi il giubbotto.

M: "Sì andiamo".

E presero a camminare all'unisono, com'era loro abitudine.

Non appena rientrati, Claudio si stese sul divano. Mario gli si sedette accanto.

C: "Paolo ha un po' esagerato prima!"

M: "Sei arrabbiato con lui?"

C: "No..solo che magari può aver infastidito qualche cliente!"

M: "Capito. Pensavo fossi arrabbiato perché ha detto che mi piacciono le donne!"

Claudio scoppiò a ridere. "Beh tanto che ti piacciano o no, le hai comunque ai tuoi piedi quindi non cambia granché!" – esclamò – "Ma non penso di dovermi preoccupare di loro.."

M: "Ah perché di altri ti preoccupi?" – chiese malizioso.

C: "Pensavo avessimo già toccato il tasto gelosia.."

M: "Possiamo approfondirlo."

C: "Non mi va" – disse dispettoso. – "Ho altri programmi..." – e detto ciò tirò a sé Mario con un braccio inducendolo a stendersi accanto a lui. Iniziò a baciarlo appena sotto l'orecchio e a scendere sempre di più sul suo collo, lasciando un'interminabile scia di baci.

C: "E poi tu lo sai..." – sussurrò al suo orecchio, con voce roca, il respiro caldo – "Tu lo sai quello che penso... " - continuò a torturargli il collo - "quello che provo..."

Mario avrebbe potuto dirgli che non lo sapeva con certezza, avrebbe potuto chiedergli di spiegarsi meglio, ma al contempo le parole dette la sera prima erano già un grosso passo in avanti per Claudio. E poi nemmeno lui si era ancora esposto, non riusciva a dirgli a parole quello che sentiva e ringraziò il cielo che Claudio non fosse incalzante a riguardo e rispettasse i suoi tempi. Anche se probabilmente bastava guardarlo in faccia per capire tutto e rendersi conto di quanto fosse completamente pazzo per Claudio.

Innamorato pazzo.

Glielo avrebbe detto, lo sapeva, ma non in quel momento.

In quel momento ebbe la meglio quel respiro caldo al suo fianco, al quale non seppe resistere a lungo. Girò la faccia per baciarlo, un bacio che sapeva di alcol, di lingue che si cercavano, di urgenza, di corpi che avevano bisogno di unirsi. Non desiderava nient'altro.

Breathe me - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora