Parte 4 *V.M.18*

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Claudio si svegliò, Mario stava russando più forte e questo non conciliava il suo sonno.

Guardò l'orologio, erano le 4 di notte. "Credevo fosse più tardi" – pensò Claudio. Si sentiva riposato, nonostante potesse dormire ancora. Un'idea gli balenò nella testa. Andò in bagno, si vestì e tornò a letto.

"Mario. Alzati sono le 11."

Claudio cercò di svegliarlo scuotendogli leggermente la gamba, Mario di tutta risposta si rigirò mugugnando.

C: "Dai alziamoci e andiamo a fare colazione assieme, non ti va?"

Mario si rigirò verso Claudio, gli occhi ancora chiusi, sbuffando tirò giù il lenzuolo. "...vabbèèè!" disse lamentoso.

Claudio gli iniziò a baciare il collo. "Buongiorno!... Dai vatti a vestire, io sono già pronto. Facciamo una bella passeggiata!"

Mario si alzò dal letto, gli occhi gonfi, i capelli spettinati, e borbottando si diresse verso l'armadio, prese un cambio e si chiuse in bagno.

Dieci minuti dopo era lavato e vestito, doveva solo mettersi le scarpe. Seduto ai bordi del letto, prese il cellulare in mano mentre infilava la prima. Le 4 e 30. Le 4 e 30???

"Claudio."

"Sì?" fece Claudio, che stava infilandosi anche lui le scarpe e gli dava le spalle.

Mario non rispose, allora Claudio si girò e lo vide: muto, immobile, che brandiva il cellulare con l'orario in bella vista, e uno sguardo truce a fulminarlo.

"Cioè tu mi hai svegliato alle 4 del mattino?? Ma stai bene?!!"

"Scusa è che avevo voglia di fare una passeggiata e solo dicendoti che era tardi ti avrei fatto alzare dal letto.."

"LE 4 DEL MATTINO!"

"Shhh, non urlare, i gemelli staranno dormendo!"

"Pure io voglio dormì!! Se tu te voi sveglià, svegliate, ma non sveglià a me!"

Si tolse la scarpa e si stese sul letto.

"Ma quindi non usciamo più?" azzardò Claudio.

"Clà non me fa risponde, eh. Lasciami dormire, ne riparliamo tra qualche ora, come minimo!!"

Claudio si tolse le scarpe e si stese anche lui sul letto. Mario di rimando si mise sul fianco dandogli le spalle.

Claudio si avvicinò a lui, poggiandogli una mano sul braccio. "Ora sei arrabbiato con me?"

"E' solo che non capisco perché devi dirmi che sono le 11 se non lo sono, per ottenè quello che vuoi. Dimme so' le 4, vuoi fare una passeggiata di notte, io te rispondo <Col cavolo che la facciamo> e siamo tutti contenti!"

"Ok ho capito.. mi perdoni?"

Nessuna risposta. "Per favore" – aggiunse Claudio, iniziando a dargli tanti piccoli baci nell'incavo del collo.

Continuò finché Mario non si girò a guardarlo.

C: "Scusa" – disse accarezzandogli la guancia.

Mario smise di avere il broncio, e gli passò una mano sul ciuffo. E poi lo baciò. Ben presto il contatto con le labbra carnose di Claudio, e l'incrocio delle loro lingue gli fece dimenticare il piccolo screzio.

Mario gli si spalmò letteralmente addosso, continuando a baciarlo, e anche gambe e piedi ad intrecciarsi tra loro.

Claudio rispondeva di buon grado ai baci, e mentre Mario continuava a passargli le mani tra il ciuffo, lui con una mano iniziò ad armeggiare con la maglia di lui, cercandone la fine. Trovandola, infilò la mano al di sotto, accarezzandogli la schiena nuda. Mentre lo accarezzava lo stringeva ancor più forte a sé, e inconsciamente, o forse no, ciò portò Mario a sentire l'erezione di Claudio che pulsava contro la sua gamba.

Breathe me - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora