Parte 12

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Quel giorno Mario si svegliò prima di Claudio, un evento da segnare sul calendario, decisamente.

Claudio dormiva con espressione beata accanto a lui, e dopo averne ammirato la bellezza anche da dormiente, si alzò e andò in cucina, sperando di non svegliarlo.

Era il giorno della messa in onda della scelta in tv, e pensò di registrare un piccolo video, coadiuvato dalle sue cagnoline, per ricordare l'appuntamento ai fan. Fatto ciò, ritornò in camera, riposizionandosi dalla sua parte del letto e avvicinandosi sempre più a Claudio. "Buongioooooorno" – gli disse sorridente.

Claudio si destò dal sonno e, ancora mezzo addormentato, si sconvolse dal vedere il suo ragazzo sveglio e parlante durante i primi minuti della giornata. "Non è possibile che stai parlando, sto sognando"

M: "Ti ho solo detto buongiorno!"

C: "Una frase intera!! No non sei tu, cosa ne hai fatto del Mario Serpa che conosco? Quello che parla per mugugni fino a mezzogiorno?!"

M: "S'è annato a fa un giro. Mò te alzi che facciamo colazione?"

C: "Va bene! Ma prima..." – e spalancò le braccia.

Mario capì e affondò nel suo abbraccio.

Fecero colazione al bar sotto casa, portarono le cagnoline al parco e poi a fare un po' di spesa. La domanda "Che vuoi mangiare?" era fissa, da parte di Mario per Claudio, tanto era lapalissiano che il Sona avesse sempre fame, quindi cercava di mantenere un certo standard.

Mario ripensò che anche durante le loro esterne Claudio non faceva che mangiare, mentre lui a stento toccava il piatto. Nell'esterna a Napoli aveva lasciato quasi tutto il piatto di spaghetti e il cameriere si era pure dispiaciuto, pensando che qualcosa non andasse bene. Ma non poteva certo rispondere che la cosa che non andava bene era avere Claudio davanti, che gli provocava una morsa allo stomaco tale che il nutrirsi era l'ultimo dei suoi pensieri. No, meglio non dirlo.

Pranzarono assieme ai gemelli, anche loro prontissimi a guardare la puntata.

Claudio pensò l'avrebbero vista tutti insieme, ma Mario preferì guardarla in camera solo con lui. "Devo sentì bene che hai detto prima della scelta in camerino" – gli disse con uno sguardo attento che a confronto Sherlock Holmes era un novellino.

Si sedettero sul letto, appoggiati contro lo schienale, e iniziarono la visione. Claudio appoggiò una mano sul ginocchio di Mario.

C: "Guardalo, guarda come guidi spericolato pure in tv!"

M: "Ma taci!"

C: "Forse arriverà 'na gioia? Ahahah" – gli fece il verso.

M: "Infatti m'è arrivata 'na sola, un essere fastidiosissimo, me fai sentììì?!"

Silenzio.

Claudio in tv: "Ho il cuore in gola.. Da un po' di tempo pensavo a me solo, invece adesso penso che da stasera devo cominciare ad organizzarmi anche in base ad un'altra persona.. Non so come farò a dirglielo perché secondo me morirà".

Mario in tv: "Spero di svegliarmi con lui domani mattina".

Le loro mani di intrecciarono.

M: "Mi piace 'sta parte in cui ti vesti, devi chiedere a Chiara se mi può dare la registrazione integrale".

Claudio rise e gli diede un buffetto.

Claudio in tv: "Spero che sia un sì. Oh mamma sai.. e se mi dirà un no?"

Mario scoppiò a ridere sguaiatamente. "Te sei scemo forte, t'o dico!"

Arrivò il momento dei best moments e Claudio cinse il collo di Mario con un braccio. La visione fece commuovere entrambi. Claudio non se l'aspettava. Aveva versato fiumi di lacrime in studio, aveva già rivisto la scelta a casa grazie a Chiara, e invece eccolo là, ad emozionarsi ancora, a ricordare ogni singola sensazione di quei tre mesi fuori dall'ordinario, così magici e significativi.

E poi l'esterna a Napoli.

C: "Le sfogliatelle! Quanto mi mancano! Dici che Maria l'ha capito che le abbiamo mangiate in treno?"

Mario rise. – "Tanto non si sarebbero conservate fino alla scelta, stai tranquillo, hai fatto bene!"

L'abbraccio sugli scogli a Napoli : quella sera Claudio era pervaso da un senso di grande malinconia. Erano arrivati alla fine, non ci sarebbero state più quelle botte adrenaliniche di mezz'ora a settimana in cui scalpitava per vedere Mario, conoscerlo meglio, entrare nel suo mondo, capire quanto fosse realmente coinvolto. Quel che era fatto era fatto, e l'unica certezza che avesse era che Mario gli piaceva, tanto, e a breve l'avrebbe scelto. Nonostante le numerose domande sul Si o No gli rimaneva sempre un briciolo di paura che lo portava ad aspettare la scelta con le palpitazioni. Ma Mario, come detto, gli piaceva. Ormai non cercava neppure di mascherarlo più di tanto, stargli lontano gli era impossibile, cercava il suo contatto ad ogni esterna, figuriamoci all'ultima, dopo essersi già baciati la volta precedente. Anelava ad un altro bacio e per un momento dimenticò chi fosse e dove fosse, dimenticò il non volersi esporre, dimenticò le telecamere e la gente attorno e afferrò il suo viso per premere le labbra contro le sue, più volte.

"Stai bene?" – gli disse Mario notando che aveva preso a piangere più forte. Il tuffo nei ricordi lo aveva particolarmente provato.

Claudio annuì e cercò di darsi un contegno. Almeno su quel letto. In studio non ci era proprio riuscito e per un attimo sorrise al pensiero di quanto qualche amico avrebbe potuto canzonarlo per questo.

"I tuoi sono persone splendide, si vede" – disse Mario dopo il filmato con loro protagonisti.

C: "Li conoscerai presto." – disse dandogli un bacio sulla tempia.

Arrivò il momento della scelta.

Mario in tv, fuori dagli studi: "Pensavo che sono stati tre mesi intensi, bellissimi."

Claudio lo strinse forte quando vide questa scena. E per l'ennesima volta gli toccava pensare lo stesso: Mario era splendido anche quando piangeva.

Guardarono il momento della scelta senza commentare, stretti l'uno all'altro, Mario che sottovoce canticchiava il ritornello di "Essere umani" mentre scendevano petali in tv e lacrime sul suo viso e su quello di chi gli stava accanto.

La puntata finì e spensero la tv. "Dici che ci riprenderemo mai?" – disse Mario ridendo e piangendo allo stesso tempo.

C: "Oddio spero di sì!" – rispose ridendo di rimando.

M: "Appena torniamo in condizioni decenti torniamo di là" – riferendosi al salotto dov'erano i gemelli.

Claudio annuì e Mario gli si poggiò sul petto.

In quelle due settimane insieme non si era pentito un solo istante della sua scelta. E, scommise, non se ne sarebbe pentito nemmeno in futuro.

Breathe me - ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora