C: "Eravamo davvero felici con pocoooooo non aveva importanzaaa né come né il luogooooo"
Claudio fece il suo ingresso in camera canticchiando. Era già sveglio da un po' e si era già vestito.
M: "Cla ma ti pare il caso?" - disse rigirandosi nel letto.
C: "Alzati dormiglione!" - fece con tono allegro.
In realtà non era poi così allegro, ma cercava di mascherarlo. Mario sarebbe ripartito quella mattina stessa, e Claudio non avrebbe voluto lasciarlo andare. Non dopo aver avuto la conferma di quanto stavano bene assieme, anche a Verona, sul suo letto, sul suo divano, e al tavolo della cucina, dove erano più intenti a mangiarsi con gli occhi che a trangugiare cibo.
C: "Dai che perdi il treno!"
Mario al ricordo della partenza si alzò e si trascinò in bagno.
Claudio ricominciò a cantare, sperando di poter soffocare con le note i suoi pensieri malinconici.
Claudio accompagnò Mario in auto alla stazione. Pregò che ci fosse traffico, che potesse stare qualche minuto in più con lui.
M: "Che c'hai?"
C: "Niente." - fece un sorriso forzato.
M: "Non è vero" - disse scrutandolo. - "Sei triste perché parto?"
C: "Ma vaaaa quando mai" - disse sardonico.
Mario si zittì.
Poco dopo però Claudio gli prese la mano e gliela baciò, confermando la sua ipotesi.
M: "Ci vediamo domani sera." - disse abbracciandolo mentre gli altri passeggeri iniziarono a salire sul suo stesso treno.
C: "Fai buon viaggio.. e scrivimi nel mentre.." - disse dandogli un rapido bacio sul collo.
Durante il viaggio Mario curiosava su Instagram, e ad un tratto una notifica da parte di Claudio: una foto di lui con l'albero di Natale, con la scritta "Quest'anno mi aspetta un bel regalo sotto l'albero ".
Mario non poté fare a meno di sorridere, e sorrise in modo così inebetito che persino il signore di fronte a lui sul treno lo notò e lo guardò interrogativo. Ma a Mario non importava, si godeva quell'ubriacante felicità e non aveva paura di condividerla col mondo.
Il giorno dopo Mario sbrigò le commissioni che si era preposto di fare, e poi partì per Anzio. Aveva deciso di passare il Natale con Claudio a Verona, e voleva salutare i suoi genitori, probabilmente si sarebbero visti dopo Natale, o dopo Capodanno, non lo sapeva.. stavolta non aveva ancora acquistato il biglietto di ritorno, e questa cosa non gli dispiaceva affatto.
Arrivò davanti casa e bussò il citofono.
"Chi è?"
M: "So' io mà, apri."
Velia aprì e Mario entrò in casa. "Ciao mamma" - disse abbracciandola e dandole due baci sulla guancia. - "Papà?" - chiese guardandosi attorno.
V: "Non c'è, è dovuto uscire."
M: "Ma scusa non sapeva che venivo?" - chiese perplesso.
V: "Sì ma l'ha chiamato un amico suo.. Luciano mi sembra.. gli ha chiesto una mano su qualcosa insomma ha dovuto aiutarlo e non so quando torna, però ti saluta."
La storia non gli tornava molto, ma per il momento decise di soprassedere.
V: "Allora quando parti?"
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Breathe me - Clario
FanfictionUna fan fiction che nasce con la voglia di fantasticare su ciò che può essere accaduto dopo la scelta. Ovviamente tutto ciò che scriverò è di mia invenzione, spero che vi piaccia!