balcony。 taekook

5:55

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jungkook non trovava pace.
voleva sapere a tutti i cosi a chi apparteneva quella voce che gli aveva rubato il cuore.

guardò l'orologio, vide che erano le due di notte. prese il suo telefono e aprì la chat con hoseok, pregando che fosse sveglio.

a : hoseok
ー sai per caso chi vive all'appartamento sopra il mio?
ー rispondi entro due secondi o vengo a suonarti alla porta

da : hoseok
ー calma amico
ー fammi pensare
ー mmmhh
ー se non mi sbaglio un tipo che si chiama tae qualcosa
ー perché? 

a : hoseok
ー zitto e rispondi alle mie domande
ー tutti gli appartamenti del piano di sopra sono abitati?

da : hoseok
ー ma mi hai preso per l'amministratore??
ー no comunque
ー solo due sono occupati

a : hoseok
ー e questo taequalcosa in quale sta?

da : hoseok
ー 3F

a : hoseok
ー perfetto
ー grazie mille
ー addio

poggiò il telefono al suo posto e guardò il soffitto, «tae» ripeté sussurrando.
«domani ci vado» disse annuendo, e finalmente prese sonno.

ー

il mattino successivo jungkook fece tutto di corsa, si mise dei vestiti a caso e uscì di casa velocemente, visto che era in ritardo per il lavoro.

come il giorno precedente il suo compito era rimettere i libri sugli scaffali in ordine alfabetico.
mentre passava tra di essi, notò un libro fuori posto, così lo prese per sistemarlo.

un foglietto che era tra le pagine scivolò a terra, jungkook lo prese e stava per accartocciarlo, ma quando per sbaglio lesse quello che c'era scritto spalancò leggermente gli occhi.

«the wound just gets deeper»

quelle poche parole fecero immobilizzare il castano.
il ragazzo che lo aveva fatto innamorare con la sua voce aveva preso in presto quel libro.

lo riprese velocemente e sfogliò le pagine, sperando ci fosse qualcos'altro. non sapeva neanche lui cosa esattamente, solo qualcosa.

sbuffò non trovando nulla, poi si ricordò che la sua collega era colei che si occupava delle restituzioni dei libri.

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dAMNIT