balcony。 taekook

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jungkook si era divertito molto con hoseok, era un tipo davvero spiritoso. in sole due ore jungkook aveva riso più di quanto avesse fatto in tutta la sua vita.

con un sorriso stampato in viso salì le scale, pronto a tornare al suo appartamento. mentre entrava guardò l'orologio, era quasi ora di cena ma lui non aveva fame, così decise di cambiarsi e vedere un po' di televisione.

mentre la guardava, però, i suoi occhi caddero sulla porta-finestra del balcone. senza pensarci si alzò, si mise una felpa larga sopra la tshirt e uscì.

sperava di risentire quel ragazzo cantare, chiunque fosse. «avrei potuto chiedere a hoseok» pensò fra se e se mentre poggiava i gomiti sul muretto.

passarono dieci minuti e niente si sentiva, sospirando fece per rientrare, ma eccola lì.
la voce profonda quasi come il buio di quella notte di cui si era praticamente innamorato.

strusciò la schiena al muro fino a sedersi per terra, con gli occhi chiusi, per godersi ancora di più quel momento.

«i've been hiding this
i tell you something
just to leave it buried
i can't hold it in anymore»

sorrise senza accorgersene, jungkook.
il suo cuore cominciò a battere più veloce,

«deeper, deeper,
the wound just gets deeper
like pieces of broken glass that can't be turned back
every day, it's only my heart that hurts deeper»

la voce smise di cantare troppo presto per jungkook, che riaprì gli occhi. voleva sapere il resto della canzone, ma soprattuto, voleva sapere chi stava cantando.

e avrebbe voluto sapere tutto di lui, ogni minima cosa. avrebbe voluto ammirare il suo volto, avrebbe voluto poterlo sentire cantare ogni sera.

o ancora meglio, ogni istante della giornata.

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