balcony。 taekook

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jungkook suonò il capannello della porta, aspettando che taehyung gli aprisse. inutile dire che era nervosissimo.

il ragazzo poco dopo apparve davanti a lui sorridente, e lo fece entrare. «vuoi mangiare qualcosa?» gli chiese dopo che aveva invitato jungkook ad accomodarsi. «no grazie, ho mangiato qualcosina per strada»

si sedette sul divano e vide che in casa c'era un grande casino, ma non ci diede tanto peso.
guardando sul piccolo tavolo in vetro davanti a lui vide tanti fogli sparsi, delle penne e anche una tazza rosso scuro con dentro ancora il liquido fumante.

taehyung lo raggiunse e si sedette lì accanto, prendendo tra le mani l'oggetto che stava osservando jungkook. mentre l'altro beveva tranquillamente, l'occhio di jungkook scorse uno dei tanti fogli, e senza pensarci lesse cosa c'era scritto sopra.

" every day, i want to die even more
let me take the punishment, grant me absolution from my sins "

riconobbe subito che il testo era lo stesso che sentiva ogni sera, così il suo cuore prese a battere più velocemente realizzando nuovamente che era accanto a kim taehyung.
distolse lo sguardo da quel pezzo di carta e lo posò sulla persona che stava invadendo i suoi pensieri.

le sue labbra rosee erano posate con delicatezza sulla tazza, il suo pomo d'adamo saliva e scendeva lentamente mentre beveva il caffè caldo.

taehyung anche se non lo dava a vedere stava osservando jungkook, infatti vide anche che qualche istante prima guardava insistentemente il tavolo dove c'erano i fogli su cui scriveva le sue canzoni.

per avere un'ennesima conferma, posò la tazza ormai vuota sul tavolino, ma in un altro punto. come previsto jungkook seguì con gli occhi i suoi movimenti e poco dopo li vide spalancarsi.

jungkook vide perfettamente i bigliettini che aveva a lasciato a taehyung sulla porta, senza un motivo apparente arrossì e si girò dall'altra parte, per non farsi vedere da il ragazzo accanto a lui.

quest'ultimo, sicurissimo ormai che era jungkook l'autore di quei biglietti, pensò a come fargli fare il primo passo, qualche modo doveva pur esserci.

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