CAPITOLO 13: una bella accoppiata

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Aeryth si stava dirigendo verso l'ufficio del preside Bromus, finalmente avrebbe conosciuto la fantomatica persona che avrebbe dovuto aiutarla ad individuare l'Asso, sperava con tutto il cuore di riuscire a collaborare e magari di accollare a questo "aiutante" una buona parte del lavoro.

Batté due volte le nocche della mano sulla grossa porta rossa che le stava davanti, che subito si aprì e ne sbucò un viso conosciuto: <<Prego Malva, entra>> la accolse Bromus con un ampio sorriso, per poi richiudere immediatamente la porta appena la donna fu entrata.

L'ambiente poteva sembrare una grossa biblioteca: sulle pareti si ergevano enormi librerie con decine di scaffali, carichi di libri di ogni formato e colore, rigorosamente ordinati per ordine alfabetico; al fondo della stanza c'era una grossa scrivania di legno d'ebano, perfettamente lucidata e rifinita nei minimi dettagli, con intarsi sulle gambe raffiguranti dei fiori e delle farfalle.

I passi leggeri di Malva rimbombavano sul pavimento di parquet, che al contatto con le scarpe della professoressa produceva un rumore simile a quello di un picchio che batte sul legno, non c'era nessun altro tipo di rumore a fare compagnia alla coppia.

Lo sguardo della donna cadde su un lungo divano semicircolare posto dal lato opposto della stanza rispetto alla scrivania: era di un color viola sbiadito, ormai tendente ad un rosa smorto, dall'aspetto molto antico: <<Siediti pure, il nostro uomo dovrebbe arrivare tra poco.>> le disse Bromus, indicandole ciò che stava guardando.

Scelse di prendere posto vicino al bracciolo sinistro: sapeva che Bromus si sarebbe seduto circa al centro del divano e il "loro uomo" vicino al bracciolo destro, avrebbero potuto parlarsi vis à vis e Malva avrebbe capito subito se avesse potuto fidarsi di quell'individuo o meno.

Mentre si guardava intorno osservando la vasta varierà di colori delle copertine dei libri, si sentì bussare alla porta a cui Bromus accorse ad aprire: ne entrò un uomo con un completo beige e un paio di libri sottobraccio.

<<Eccoti Hermann, finalmente.>> esclamò il preside vedendolo.

<<Scusami Moris per il ritardo, ma sono passato in infermeria a trovare una mia alunna.>>

Malva non aveva mai visto quell'uomo, chi poteva essere? Come conosceva Marzia? Era forse sua alunna? Poteva essere un nuovo insegnante, forse il supplente di qualcuno.

<<Mi presento, io sono Hermann Loys e insegno qui da quest'anno, sono il sostituto della professoressa Margaret.>> si introdusse l'uomo tendendo il braccio.

Malva si alzò e gli strinse la mano: <<Sono Malva Aeryth, insegno magizoologia da un anno. Spero potremo collaborare.>>.

Come mai Bromus aveva scelto un insegnante praticamente estraneo alla scuola per un compito del genere? Cosa stava tramando veramente?

Dopo le classiche domande di rito, Bromus li fece accomodare secondo la disposizione immaginata da Malva, poi prese la parola: <<Vi ho chiamato qui perché ho bisogno che voi due vi mettiate di impegno per individuare il ragazzo, o la ragazza, che cerchiamo.>> Ovviamente erano cose che i due già sapevano, così vedendoli annuire il preside continuò: <<Ho individuato proprio voi due in quanto so che sarete imparziali nella vostra scelta: Malva tu sei intelligente, risoluta, sai subito se una persona può essere degna di fiducia o meno; tu Hermann, sei molto pragmatico e schietto, e come Aeryth individui facilmente le persone su cui puoi contare. Inoltre, avete molti alunni in comune nelle specializzazioni e quindi potrete lavorare meglio sapendo di chi state parlando.>>.

Malva ed Hermann si fissarono un momento, i loro occhi sembrarono intrecciare un lungo discorso telepatico, anche se i due si stavano solamente scrutando per capire quanto fossero vere le parole del preside.

La donna prese la parola: <<Hermann, voglio mettere subito le cose in chiaro: ho degli esami da preparare e degli alunni da istruire, come te del resto, e questo mio compito verrà sempre davanti a quello che ci ha affidato Bromus, se nell'arco di una settimana non..>>.

<<Non avremo individuato l'alunno che cerchiamo lascerai perdere e l'incarico sarà interamente devoluto a me, Moris me ne ha già parlato. Credo comunque che una settimana sia un lasso di tempo esageratamente breve, quindi ti prego di concedere a questo compito un piccolo supplemento, ne va della tua casata in fondo.>> disse l'uomo che l'aveva interrotto. Come faceva a sapere che Malva era stata una Corvonero?

<<Prima che tu me lo chieda, anche io ho frequentato Harmstel da ragazzo, mi ricordavo di aver già sentito il tuo nome durante l'assemblea per la nomina dei tutor e così sono andato a cercarmi gli annuari di quando andavamo a scuola ed ecco perché so che sei stata una Corvonero.>>

Tutto era più chiaro adesso, la signora gli sorrise, poi si alzarono e decisero di andare in biblioteca per studiare un "piano d'azione", congedandosi dal loro capo.

Mentre camminavano per i corridoi della scuola discorsero un po' della loro vita: entrambi studenti di quello stesso istituto, lei poi specialista in magizoologia e lui in materie babbane, in particolare in letteratura; lui Grifondoro, lei Corvonero.

<<Mi ricordo ancora quanto fu dura per i miei genitori accettare il fatto che non avessi scelto la specializzazione Auror.>> ammise Loys, mentre il suo sguardo lasciva trasparire un filo di nostalgia: <<Avrebbero tanto voluto che il loro figlio maggiore diventasse il primo Auror della famiglia, ma questo era un onore che non potevo concedergli, non era quello che volevo fare della mia vita: ho sempre amato viaggiare e leggere, durante le mie escursioni in diversi Paesi, europei e non, ho incontrato così tante culture e popoli diversi, ho visitato posti mai immaginati e visto meraviglie di ogni genere, non potevo permettere che il mio lavoro mi precludesse queste emozioni.>> spiegò poi.

Malva rise: <<I miei genitori sono babbani, pensavano che la mia fosse solo fervidissima immaginazione quando gli raccontavo che avevo atto volare il gatto dei vicini.>> disse: <<Quando poi l'allora preside di Harmstel si presentò davanti alla nostra porta per invitarmi a studiare qui, capirono che sarei stata sprecata per un'istruzione babbana e accettarono che conoscessi la magia.>>.

Hermann sorrise alle sue parole, poi le diede una pacca sulla spalla: <<Sono quasi sicuro che andremo molto d'accordo io e te.>>.

<<Lo spero vivamente, anche se non so assolutamente da dove iniziare.>> rispose lei.

Appena arrivati in biblioteca, i due si sedettero in un tavolo in un angolo per non essere disturbati, poi Malva iniziò il discorso: <<Dovremmo prendere un elenco con tutti i nomi degli specializzandi e andare per esclusione: a seconda di come si comportano durante le nostre ore di lezione potremo indirizzarci su alunni diversi, così da iniziare poi a seguirne le mosse e vedere come si comportano anche fuori dalle aule: non sempre gli studenti più diligenti lo sono anche durante la vita normale.>>.

<<Ottima idea >> replicò l'uomo: <<Ma non possiamo certo basarci solo sulle nostre sole materie, dobbiamo coalizzarci con più professori possibili.>> affermò giustamente.

La donna annuì: <<Conosco abbastanza bene i miei alunni, ho già alcuni nomi da scartare e un paio che potremmo prendere in considerazione.>>.

<<Molto bene>> replicò l'altra metà della coppia: <<Io vado a prendere l'elenco degli specializzandi in materie babbane, tu quelli di magizoologia.>> e si avviarono verso gli scaffali nella zona est della libreria, poi divisero: lei andò verso destra e lui verso sinistra.

Ad aspettarli ci sarebbero stati sette volumi, fitti di nomi conosciuti e non, chissà perché Bromus aveva deciso di affidare un tale carico di lavoro a due sole persone.

"Materie babbane, Magizoologia, Auror, Trasfigurazione, Incantesimi, Botanica applicata, Difesa dalle arti magiche... sarà un suicidio" pensarono i due, maledicendo il giorno in cui avevano deciso di accettare l'incarico del preside.

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