Bussarono alla porta, sollevai il viso fino a posare lo sguardo sulle lancette dell'orologio appeso al muro vicino alla porta del bagno: le diciotto e trenta; per quanto tempo ero rimasta crogiolata su me stessa da quando avevo mandato via Abel? Un'ora buona, forse di più. Poco importava, avevo staccato il cervello per un po' e mi aveva fatto bene starmene per conto mio.
Bussarono di nuovo, chi poteva essere? Mi sollevai da terra, ma persi l'equilibrio e sbattei la schiena contro la porta, mi trattenni dal dire ciò che pensavo ed aprii l'uscio: davanti a me stava una donna che conoscevo fin troppo bene, ma perché era qui? Le chiesi il perché dell'inaspettata visita, lei sorrise e mi chiese di seguirla, dicendo che camminare "avrebbe aiutato le parole ad uscire". La feci attendere un attimo mentre mi davo una sistemata alla faccia, per il poco che fosse possibile, visto l'enorme livido che capeggiava ancora sulla mia fronte, poi mi diressi con lei.
Osservavo Aeryth che blaterava parole a caso cercando di raggirare la paternale che avrebbe dovuto farmi a breve, dopo l'ennesimo cambio di discorso la interruppi: <<Non è che non sia interessata a ciò che sta dicendo, ma sono dannatamente curiosa di sapere di cosa voleva parlarmi>>, dissi ed era vero, fremevo dalla voglia di sapere perché mi avesse chiamato. Perché proprio me, poi? Voltò lo sguardo verso di me: <<Marzia, voglio prepararti ad una cosa che succederà questa sera>> iniziò, aveva un'espressione serena, ma nonostante questo mi trasmetteva inquietudine, si scostò i capelli violacei che le erano caduti sugli occhi e riprese a parlare: <<Oggi capirete, e capirai, il perché dei test attitudinali a cui vi abbiamo sottoposti ... e io ho bisogno di sapere perché il tuo è stato un fallimento>>. Un fallimento? Si riferiva alla pozione che, con me, non aveva funzionato? <<I-io non..>> aprivo e chiudevo la bocca come un pesce fuori dall'acqua, la domanda mi aveva colta del tutto alla sprovvista, in verità pensavo che sarebbero stati lei o Loys a spiegare a me il perché dell'accaduto, la professoressa mi vide perplessa e fece un sorriso dolce: <<So benissimo che non sei a conoscenza del motivo per cui è successo, ma finché non lo scopriamo, non deve saperlo nessuno, né le tue amiche, né il tuo fidanzato, tanto meno i tuoi insegnanti. Solo io, te e Loys sappiamo cosa sia successo, potrebbe essere una cosa da nulla, ma parliamoci chiaro: Bromus non deve venirlo a sapere>> sentenziò facendosi seria, notavo una punta di antipatia verso l'uomo da parte sua, non che la cosa mi dispiacesse: <<Diciamo che non era un cosa a cui avevo dato particolare peso, penso che lei sappia benissimo della grande amicizia che lega me ed il preside, mi sarà difficile non parlargliene>>, ridemmo entrambe, era chiaro che quell'uomo non andava a genio a nessuna delle due.
Provai a carpire qualche segreto in più sul motivo dei test, ma ogni volta ottenni come risposta che "ogni cosa ha suo tempo", alla fine decisi di lasciar perdere, anche perché eravamo arrivate davanti al refettorio, buttai un occhio sul mio orologio da polso: le sette in punto, l'ora di cena, perfetto. Mi congedai dalla mia "accompagnatrice" e cercai con lo sguardo Amanda e le altre, sperando che si fossero già sedute e avessero avuto la brillante idea di tenere un posto anche per me. Adocchiai i lunghi riccioli di Beatrice e di fianco il viso rotondo di Flora, ma mancava la ragazza che avevo citato prima, strano. Mi avvicinai alle due, rispetto a me Bea era girata di schiena e non avrebbe potuto vedermi, ma Flora invece sì e come mi vide arrivare fece cenno all'altra ragazza di tacere, questa si girò ed esplose in un sorriso troppo falso per essere suo: <<Ma buonasera donna, come stai?>>, lanciai loro un'occhiata fulminante, Flora rispose mandandomi un bacio con la mano, risi e chiesi di sedermi lì, acconsentirono entrambe e iniziammo a discutere, chiesi anche di Amanda, ma le due non sapevano, o non volevano, dirmi dove fosse... pazienza.
<<Raccontaci di questa tua nuova fiamma, Mar, come sta andando tra voi due?>> chiese Bea, decisi di confidarmi e raccontai un po' di lui, di noi, di come ci fossimo conosciuti e di come fosse successo tutto così in fretta, le due amiche pendevano dalle mie labbra, lanciando frecciatine e sguardi di intesa, quando sempre Beatrice sembrò destarsi dall'incantamento e mi incalzò: <<E adesso dov'è?>> chiese, non l'avesse mai fatto, mi sentii come un nodo alla gola, finii il racconto iniziato prima descrivendo la situazione di oggi, le parole fluivano dalla mia bocca come un fiume in piena: Rudy, Francis, i litigi ed infine la porta che si chiudeva alle mie spalle, a dividermi dal ragazzo che mi aveva praticamente salvato pochi giorni prima, tutto. Flora sgranò gli occhi: >>E adesso come ti senti?>>, feci spallucce, ero contenta che avesse colto il fatto che non stavo bene in mezzo a tutto il resto, sorrisi e la abbracciai, le volevo un gran bene. L'altra ragazza mi guardò con occhi mesti, così abbracciai anche lei, che sorrise di nuovo, ma stavolta per davvero.
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"Scrivi di noi" e l'ho fatto.
FantasyUna ragazza, la su amata Harmstel, la paura del confronto con persone più capaci di lei. Un ragazzo, un insegnante e un'insegnante, la paura di deludere qualcuno. La fiducia nelle proprie capacità. Una sfida. Ma chi decide chi vince e chi perde?