CAPITOLO 6: barbagianni, civette e bacchette.

17 2 4
                                    

Come già detto, mi stavo dirigendo verso l'aula successiva, trasfigurazione, quando vidi arrivare nella mia direzione una massa informe ad una velocità esageratamente elevata. Più si avvicinava più la palla diventava simile ad un uccello, nessun problema allora: divaricai leggermente le gambe, tesi il braccio e alzai la mano: <<Fermati>> la palla di cannone rallentò fino a fermarsi: si rivelò una civetta di straordinaria bellezza, bianco candido screziato di nero, poggiò la testa contro la mia mano, poi si posò sul corrimano di cemento poco lontano da me e zampettò via. Per essere un animale così meraviglioso, era dannatamente goffo, ormai i ragazzini non hanno più voglia di spendere tempo per addestrare un gufo come dio comandi.

Alzai lo sguardo e sorrisi, tesi il braccio e stavolta a posarvisi sopra fu un barbagianni elegantissimo: <<Ciao Merylin, come stai oggi?>> era il mio gufo personale, che teneva nel becco una busta di carta lilla, la presi in mano: <<Sempre senza grinze, bravissima>>, le accarezzai il piumaggio, era un gufo molto ubbidiente e diligente, adorava quando la coccolavo o le facevo complimenti e in fondo se li meritava, non mi portava mai lettere stropicciate o strappate, a differenza della maggior parte dei gufi, come la palla di cannone, quindi perché non accontentarla?

Mi appoggiai al corrimano che separava porticato e giardino, poi lessi la lettera, poche parole, semplici e concise:

"Lezione di magizoologia notturna anticipata, ci vediamo alle 19:00 anziché alle 22:00"

Non ci potevo credere, era il primo giorno e già mi avevano modificato l'orario, giusto perché la gente non ha mai niente da fare no? E poi a che ora avremmo mangiato cena? E la cerimonia di nomina dei tutor?

Merylin prese di nuovo la lettera nel becco e la girò, sul retro c'erano altre frasi:

"Portate con voi il vostro gufo personale e i vostri libri di magizoologia. Ceneremo tutti insieme, non preoccupatevi ci penso io"

- M.A.

<<Chissà che diamine ha in mente, questa volta.>>, mi voltai e vidi di fianco a me a me una ragazza coi capelli corti e mossi, gli occhi piccoli, chiari: <<Cosa ne pensi?>> non capivo con chi stesse parlando: <<Scusa dici a me?>> le chiesi, anche Merylin, che si era spostata sulla mia spalla, la fissava con aria interrogativa, poi vidi zampettare vicino a lei la civetta di prima, la giovane mi fissò e arrossì:<<Scusami, non volevo disturbarti, stavo parlando con Cheyenne>> ed indicò il volatile, che si spostò vicino a me, poggiando la testa contro il mio braccio, capii subito e la accarezzai sotto il becco:<<A proposito, scusami per prima, ma da quando si è rotta l'ala, Cheyenne ha delle difficoltà a volare, grazie per averla fermata.>> tutto mi fu più chiaro, il gufo mi piaceva e vedere come la ragazza guardava con amore il pennuto mi fece dimenticare l'accaduto:<<So gestire i gufi, ci convivo da quando ero molto piccola, quindi nessun problema. Comunque, io mi chiamo Marzia, sono al secondo anno di specializzazione, Magizoologia per esattezza, tu invece sei?>> i suoi occhi brillarono dopo la mia domanda, come se si fosse tolta un peso dal cuore: <<Ellen. Sono al secondo anno di specializzazione Auror.>>

Ecco, facciamo una digressione un attimo, dovete sapere che i corsi per specializzazione Auror sono gli unici a numero chiuso, in quanto ogni anno il numero di affluenti è decisamente elevato e bisogna sostenere un esame di cultura magica e babbana per essere ammessi, una volta superato ai ragazzi viene dato un elenco di corsi obbligatori, insieme a quello dei facoltativi, tra cui c'è anche magizoologia. Il "problema" è che i ragazzi che frequentano quel corso sono spesso dei montati e le ragazze sono le classiche fighette alla "Annie Thoris", infatti mi ha sorpreso che non avesse scelto quella specializzazione.

<<Senti, ti va se ci incontriamo qui prima di andare alla lezione di magizoologia? Così possiamo parlare un po'.>> riprese lei.

<<Nessun problema, ci vediamo alle 18:30 qui allora, a stasera>>.

Ci salutammo così, senza troppi convenevoli, e finalmente arrivai nella mia aula.

Appena ci misi piede, fui intercettata da un aeroplanino di carta verde che iniziò a spararmi palline dello stesso materiale, ovviamente sapevo di chi era: <<Ancora questi scherzi da bambino? L'altra volta cos'era... Ah si, un leoncino che mi ha "orribilmente deturpato" un braccio, e stavolta un aeroplanino che mi bombarda dall'alto, fa molto prova di sopravvivenza, non trovi?>>.

Il ragazzo con cui parlavo era un Tassorosso del mio stesso anno, con specializzazione in trasfigurazione, poco più alto di me, leggermente paffuto, goffo nei movimenti, un viso dolce incorniciato da capelli mossi e occhi scuri da cerbiatto: <<No dai, non distruggere anche questo, dai..>> ovviamente sorrisi: <<Accio aereo>> e subito mi ritrovai tra le mani il nipote del Douglas Devastator, osservai l'aereo tra le mani, lo girai e rigirai,  fissai ancora una volta il mio amico con occhi languidi, un ghigno sulle labbra: <<Le sue ultime parole, prode aviatore?>> e di pronta risposta ebbi una sola parola: <<Pietà>>, ridemmo di gusto, gli consegnai il suo aeroplanino e andai a sedermi nel banco vicino al suo, lui sorrise: <<So che sei una tenerona in fondo.>>.

Ah si?

Poggiai i libri sul banco, dopo pochi secondi arrivò l'insegnante e la lezione iniziò, come sempre ci mise a coppie casuali e iniziammo le prove con gli incantesimi, niente di complicato, avevamo un libro di figure davanti a noi e dovevamo sceglierne una e dargli vita, e poi trasformare l'animale scelto in quello 7 pagine successive. scelsi un barbagianni, siccome sapevo di essere in grado di trattarlo, e sette pagine dopo c'era un serpente a sonagli: <<Ottimo, proprio.>> fissai la ragazza davanti a me:<<Hai paura delle cose che strisciano?>> sorrise, il mio incantesimo riuscì abbastanza bene, dimenticai qualche sonaglio, ma la professoressa ne fu soddisfatta. Shelly, la ragazza davanti a me, scelse un gatto, che dovette trasformare in un pavone, con qualche difficoltà ci riuscì pure lei. Appena finito suonò la fine dell'ora, mi voltai e incrociai lo sguardo col mio amico, tutto baldanzoso per aver preso un altro ottimo voto guarda caso nella materia principale del suo corso di specializzazione.

L'aeroplanino era rimasto incustodito sul banco dove ero seduta tutto il tempo, così prima di uscire richiamai il ragazzo dai capelli mossi: <<Non ti dimentichi nulla?>>

<<Ah, l'aereo, grazie>>.

Sorrisi.

<<Incendio>>.

L'aeroplanino prese fuoco nel giro di pochi secondi, e nello stesso tempo si tramutò in cenere.

<<Ti odio, Marzia>>.

<<Solo perchè nonostante io non usi la bacchetta, sono più brava di te.>>

 Ad Harmstel ci sono sostanzialmente due "religioni": quella di chi usa la bacchetta e di chi preferisce scaturire i proprio poteri dalle mani. In sostanza la bacchetta dà più controllo del potere, mentre chi usa le mani per realizzare i propri incantesimi deve esercitarsi circa il doppio per arrivare ad avere la padronanza perfetta della magia, ma sarà poi leggermente più potente. 

Vi ho presentato Francis Boffles, un ragazzo come tanti, un Tassorosso in mezzo a mille, che nonostante tutto è uno su un milione:

È il mio migliore amico.


&quot;Scrivi di noi&quot; e l'ho fatto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora