CAPITOLO 18: un'idea geniale

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<<Ancora non capisco perché hai voluto far partecipare tutti gli specializzandi ai test attitudinali, abbiamo perso solo tempo con le prime due casate.>> sbuffò Loys: dopo essere stato tutta la notte in piedi in cerca di nomi, ora gli toccava ordinare alfabeticamente i test a cui erano stati sottoposti gli studenti Grifondoro e Serpeverde.

Malva gli lanciò un'occhiata riluttante e gli rispose con l'aria di chi si era sentito ripete quelle parole per ore: <<Te l'ho già spiegato: è per non dare troppo nell'occhio, credi che gli studenti siano tutti degli sprovveduti? Avrebbero capito che c'era qualcosa di grosso sotto se avessimo preso solo gli alunni che ci interessavano, dopotutto questo è un modo per imparare qualcosa degli studenti di Harmstel, non trovi?>>.

L'uomo sbuffò di nuovo, poi prese un gruppo di fogli e li sistemò eliminando grinze e pieghette per poi infilarli dentro un raccoglitore scuro, a seguito di tutti i test già precedentemente ordinati.

<<Mi sento male al solo pensiero del lavoro che ci aspetta domani: pile e pile di test da controllare e selezionare, santo cielo, potrei svenire.>> si lamentò nuovamente Loys portando una mano alla testa, mimando un mancamento.

<<Oh, piantala Hermann.>> lo riprese la donna mentre controllava un altro plico di fogli: <<Il compito più difficile sarà decidere il nome del prossimo Asso tra tutti gli studenti che riterremo idonei, dobbiamo trovare un modo semplice e che passi inosservato.>>.

Ci fu un momento di silenzio, poi gli occhi del professore si illuminarono come se gli fosse venuta in mente l'intuizione del secolo: <<Potremmo fare una gara...>> bisbigliò catturando l'attenzione dell'altra insegnante, che lo guardò con aria stranita chiedendogli di ripetere cos'avesse sussurrato.

Loys la accontentò: <<Sì, una gara. Potremmo dire che i test servivano per individuare i fortunati che avrebbero partecipato alle selezioni per il primo torneo interno alla scuola>> spiegò trionfante l'uomo; Malva lo guardava con l'aria di chi ne ha già sentite tante, ma mai come quella: <<Sei completamente matto.>> disse infine.

Fece una pausa di silenzio cercando si soppesare le parole che aveva appena sentito, poi sollevò il mento e sgranò gli occhi: <<O forse no, forse... forse potrebbe funzionare, sarebbe rischioso, ma nessuno capirebbe quello che vogliamo fare, accidenti è geniale.. Hermann, tu sei geniale.>> esultò la donna fissando il collega con gli occhi luccicanti e presa dall'entusiasmo avvinghiò le braccia intorno al collo di lui, che la strinse a sé: <<Beh, grazie, modestamente.>> rispose con aria di superiorità.

<<Coraggio, mettiamoci al lavoro. In base a cosa sceglieremo i partecipanti?>> disse Malva staccandosi dall'uomo che fece spallucce, quasi obbligando la donna a trovare una soluzione da sola: <<Pensavo che potremmo basarci innanzitutto sulla media scolastica, ma non solo: in base alle risposte dovremmo selezionare chi ci risulta più disposto a mettersi in gioco e chi ha lo spirito più abnegante, e cercare un compromesso tra le tre cose, così avremmo più possibilità di individuare la nostra persona.>> sentenziò risoluta, era un'ottima idea e Loys glielo fece notare battendo le mani un paio di volte.

Passarono il resto della nottata a sfogliare domande e risposte, bruciando i profili che non li interessavano e posizionando in un secondo raccoglitore i nomi che ritenevano adatti al gioco, per poi ripetere le stesse operazioni fino ad ottenere otto, preziosissimi nomi. Lessero innumerevoli volte le stesse frasi, gli stessi responsi, fino a quasi impararli a memoria, senza vacillare mai, animati dalla fiamma bruciante che l'illuminazione avuta aveva acceso in loro.

<<Con i Grifondoro ho finito>> esclamò Malva porgendo i fogli al compagno che li sfogliò velocemente per poi tirare un sospiro di sollievo: <<Meno male che non c'è quell'oca della Thoris.>> pensò a voce alta, aggiudicandosi così un'occhiataccia da parte della signorina Aeryth, a cui rispose col classico sorrisino di chi è appena stato colto in flagrante, provocando così una piccola risata in entrambi; quando si calmarono, Loys porse un secondo plico a chi prima lo aveva dato a lui esclamando: <<Questi sono i Serpeverde. Mi stupisce che esistano persone di quella casata così aperte verso gli altri.>>, Malva scorse i nomi e notò con piacere che c'era un suo alunno tra questi, Thomas Moore, brillante nello studio e molto caparbio, nonché abile nell'accaparrarsi li piacere di chiunque in generale.

<<Quando lo annunceremo a tutti?>> chiese l'uomo.

<<Quando avremo finito di scegliere anche Tassorosso e Corvonero. Durante un lasso di tempo che decideremo noi, mettiamo una settimana, faremo allenare i prescelti, in modo che non arrivino impreparati a ciò che avremmo in serbo per loro.>> sentenziò Malva.

<<Quindi salteranno parecchie lezioni, e anche gli insegnati.>> evidenziò Hermann, preoccupato per gli imminenti esami che gli studenti avrebbero dovuto sostenere e i loro colleghi, compresi loro, preparare.

<<Beh, gli insegnanti che li alleneranno posticiperanno i loro esami, anche se sarebbe un problema per tutti..>> mugugnò Malva, questo era un dettaglio a cui non aveva pensato.

<<Potremmo far valere gli allenamenti come lezioni di quella determinata materia, per poi far dare agli insegnanti una valutazione durante la prova: in questo modo i ragazzi non perderanno pezzi di programma e i professori avranno i voti che servono.>> propose il professore, incrociando lo sguardo con la compare, notava negli occhi di lei un certo sbigottimento, come se le sue parole l'avessero colpita.

<<... geniale...>> sussurrò la donna: <<Assolutamente geniale, Hermann, non so come tu faccia, ma sei assolutamente un genio.>>. Si guardarono ancora per un momento, poi l'occhio dei due si spostò sull'orologio silenzioso appeso alla parete: segnava mezzanotte passata, alla vista dell'orario Malva sbadigliò e notandola Loys le propose di andare a riposare: avrebbero ripreso il lavoro nel pomeriggio del giorno successivo.

Uscirono dalla stanza insieme, dialogando e discutendo a bassa voce riguardo al loro piano, sghignazzando e complimentandosi da soli per l'incredibile ingegno che avevano dimostrato, quando poi Loys sollevò una questione inaspettata: <<Non credi che a questa competizione serva un nome?>> chiese a Malva, che annuì; i due rimasero in silenzio per un paio di metri, quando, giunti al momento di dividersi, Malva ebbe un'idea: <<Tornei quattro maghi.>> disse senza battere ciglio, fu come pietrificata da ciò che aveva detto, come se al posto di quelle parole avesse pronunciato un pietrificus totalus su sé stessa.

<<Questa volta sei tu il genio, mia cara.>> sussurrò Hermann stringendo la mano alla donna, incredula che il nome gli fosse piaciuto: <<Siamo davvero una grande squadra, non credi?>> domandò lui, cercando un contatto visivo con la donna, che gli schioccò un leggero bacio sulla guancia: <<Sì, siamo davvero una bella accoppiata.>> sussurrò prendendo un corridoio sulla sinistra, lasciando l'uomo al bivio, con una faccia incredula.

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