Chapter 9

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Le ore passano e la preoccupazione che maschero con l'indifferenza mi urta i nervi.
Continuo a lanciare il coltello contro il mio scudo nero appoggiato sul muro dinanzi a me, facendo rimbalzare la lama verso il mio corpo per afferrarne il manico appena in tempo.
Gioco con il pericolo, ma non posso sfuggirgli per sempre.
Devo riuscire a convincerli per lasciarmi andare.
Un rumore di spari mi fa alzare di scatto e il brivido dell'adrenalina si instaura sotto la mia pelle. Afferro il mio scudo e mi avvicino alla porta, il coltello in una mano pronta a difendermi.
Le urla dei dipendenti di Stark mi spingono a colpire la serratura della pesante porta con lo scudo.
Affondo con un fendente nella piccola apertura, infilo il coltello in tasca e con una mano cerco di aprire la porta. Sento la forza che si accumula e tiro, tiro, tiro.
La porta si apre leggermente e l'illuminazione mi si accende in testa.
Vado dalla parte opposta, prendendo la rincorsa con lo scudo davanti a me e mi lancio letteralmente contro il portone, staccandolo dai cardini per poi cadere a terra con un tonfo sordo.
Tiro fuori il coltello e inizio a camminare verso i ripetuti spari e esplosioni, mi posiziono dietro un angolo e sbircio nel corridoio successivo, vedendo un uomo armato di pistola sparare a delle segretarie.
-TAYLOR VIENI FUORI!
Grida lui.
Il sipario si alza, devo entrare in scena.
Inizio a correre verso di lui.
-Eccomi qua stronzo!
Lui si gira appena in tempo per sentire la lama del coltello affondare nel suo petto, lasciandolo contorcere davanti a me che per galanteria gli sbatto lo scudo in faccia.
Afferro la pistola e lo lascio a terra agonizzante, correndo senza sosta verso il rumore di spari che si fa via via più forte.
Sparo ad alcuni uomini armati fino a raggiungere il laboratorio di Stark che è chiaramente sotto attacco da parte di soldati imbottiti nei loro giubbotti antiproiettile e muniti di fucili che non scherzano.
Tony è legato ad una sedia e il volto è pieno di sangue.
Non appena vedo un soldato puntargli l'arma in faccia lancio lo scudo, beccandolo in testa per vederlo accasciarsi a terra. Con uno scatto afferro la mia arma e fisso tutti i presenti.
L'ho salvato perché sentivo che andava fatto.
-Prima di iniziare volete mandare una letterina alla famiglia?
Una pioggia di proiettili si scaglia invano sul mio scudo ben posto davanti alla mia faccia. Che permalosi.
Colgo qualche occasione di libertà per sparare a qualche soldatino, ma la mia pistola non può fare molto. Chissà cosa ritroverà Peter al suo ritorno da scuola, povero ragazzo.
Tiro una gomitata al soldato che mi ha preso da dietro, calciandolo in faccia per poi girarmi in volo verso un altro e riservargli la stessa mossa con tanto di scudo spacca naso in volto.
Non appena finisco i colpi guardo un soldato e lo colpisco con il calcio della pistola, trovandomi circondata da fucili per niente belli puntati verso di me, le ricariche che scattano contemporaneamente.
Cerco una possibile mossa per uscire viva, ma nulla sembra tornarmi utile.
Ed è proprio quando un proiettile minaccia di uccidermi che Ironman si parla davanti a me per difendermi.

*domani, l'ultimo giorno di vacanza, vi faccio iniziare scuola con un capitolo tamarro tutto spari e botte. Amatemi. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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