Dopo una bella dormita alla Stark Tower sento che il grande giorno è arrivato.
Un urlo di rabbia mi ha svegliato bruscamente e adesso sono vestita come mio solito che cammino con prudenza per i corridoi, il freddo da fuori cerca di entrare.
Sento cadere degli oggetti di metallo, spari, rumori molto rassicuranti.
Arrivo nel solito posto: il laboratorio di Tony Stark che questa volta è completamente andato fuori di testa.
Lo vedo in pigiama con addosso una lunga vestaglia, due occhiaie profondissime e la barba incolta. Vedo che sta prendendo a pugni uno scudo davanti a se, uno scudo a stelle e strisce.
Lo scudo di Captain America.
Non mi ha notato, ma devo entrare. Lo devo aiutare anche se rischio di farmi male in questa situazione.
Entro con cautela e mi avvicino lentamente, infilando una mano in tasca per chiamare Peter per farmi dare una mano. Lo so che sarà a casa sua nei Queens, ma è urgente.
Parlo sottovoce per evitare che mi senta.
-Pronto?
-Parker vieni subito qua, Tony non sta bene.
Non lo lascio replicare e metto giù, alzando lo sguardo su due occhi marroni e grandi che hanno completamente perso il loro antico splendore.
Stark mi fissa soffiando coi denti, sta male.
-Tony...
Alzo una mano mentre mi avvicino e lui inizia a passarsi le mani tra i capelli, scuotendo ripetutamente la testa come se stesse cercando di scacciare via brutti ricordi.
-Che cosa hai fatto?
Non mi risponde e come un pazzo torna a torturare lo scudo, sussurrando parole su parole. Ed è lì che vedo una ciotola sulla scrivania in cui è riposta una siringa.
Vedo la bottiglia di whisky rovesciata per terra e dei vetri frantumati sul pavimento.
-Tony ti sei...drogato.
-Non lo meriti.
Continua lui rivolto al suo scudo. Prima che si spacchi le mani appoggio con cautela una mano sulla sua spalla e quello che ottengo è l'effetto della droga dentro di lui.
Si gira di scatto e mi guarda con due fanali spalancati.
Mi indica e si avvicina, facendomi indietreggiare per precauzione.
-Tu, tu hai uni scudo.
-Tony...
-TU HAI UNO SCUDO!
Come se quella parola lo torturasse dall'interno si afferra la testa e inizia a fare le stesse cose di prima, barcollando all'indietro mentre si guarda intorno spaesato per poi tornare a tentare di strapparsi i capelli.
È tragica la situazione.
-Lily!
Giro la testa e vedo l'insetto vestito da civile entrare di corsa nel laboratorio, fissando a bocca aperta Tony che sta delirando mentre parla di tradimento, dei suoi genitori, della morte.
-È messo parecchio male.
Peter non ha occhi che per lui, vedo che si avvicina incerto ma un grande coraggio lo spinge a comunicare con il magnate che lentamente si sta spegnendo.
-Signor Stark sono io, Peter.
Tony alza lo sguardo su di lui e il ragazzo sussulta alla vista delle sue occhiaie, sono impressionanti. Indietreggia verso la scrivania e tremando lo indica.
-Non dovevi venire con me.
Biascica lui e Peter, cocciuto com'è, si avvicina davvero troppo a lui e con uno slancio lo abbraccia. Ha sbagliato, Dio se lo sto vedendo. Non appena mi muovo verso di lui per staccarlo da Stark vedo che il magnate lo fa cadere a terra con violenza.
-NON DOVEVI VENIRE CON ME!
Urla lui con uno di quegli urli che ti perforano il timpano, penso che me lo ricorderò per tutta la vita. Sono rigida e vigile e pronta ad intervenire.
-Tony, basta.
Stark alza un braccio e parte dell'armatura gli si assembla contro, il palmo rosso scarlatto aperto verso Peter.
-TONY!
Salto verso di lui e afferro lo scudo di Cap mettendolo davanti a Peter appena in tempo prima che lo colpiva, facendogli tanto male. Lascio cadere a terra lo scudo leggendario e afferro il braccio armato del magnate, bloccandolo.
Con tutta la mia superforza gli tolgo l'arma e lo guardo furiosa, Peter ancora shoccato a terra che gattona all'indietro.
Afferro per il colletto Stark e gli tiro uno schiaffo.
-Guardati come sei ridotto!
Gli urlo in faccia. Lui mi fissa e non resisto all'impulso di tirargli un pugno, facendogli sanguinare il naso e vederlo cadere a terra mi fa arrabbiare ancora di più.
-Ti sembra un gioco questo?!
Prima che gli tiri un calcio nello stomaco Peter mi afferra da dietro e mi costringe a lasciarlo stare.
Fisso furiosa entrambe e giro i tacchi per andarmene.
-Chiamo un'ambulanza.
Mi dirigo verso l'uscita della stanza e già so che questo è solo l'inizio della fine, non quella di Tony, la mia.*oggi è il mio compleanno quindi si festeggia con un capitolo allegro e sprizzante d'energia e poco psicopatico. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
STAI LEGGENDO
Little Hero
FanfictionPeter Parker passa le giornate affrontando criminali di ogni genere per soddisfare le richieste del suo mentore. Lily Taylor è una ragazza del Bronx che si trasferisce nel Queens per necessità e presto il suo passato la costringe a trasformarsi da p...