Chapter 16

126 18 2
                                    

Ad ogni singolo passo sento il cuore che rallenta, la sensazione che tutto sta per finire che scorre nelle mie vene. La verità è che non sono mai riuscita a salvare nessuno, tantomeno me stessa. Si, mi diverto quando c'è da entrare in azione, ma farlo ogni singolo giorno della tua vita dopo un po' stanca.
Cammino e non mi importa se le poche persone che camminano mi guardano stranite alla vista di una brutta coppia del loro eroe. Non mi importa se mi arresteranno o lo spirito di Peter mi perseguiterà per sempre, me lo sono meritato.
Sono sempre stata sicura di non sbagliare e ora che l'ho fatto corri incontro al mio destino che mi aspetta alla Stark Tower. Arrivo a Manhattan e la luce fastidiosa della scritta gigantesca della torre mi acceca.
Un nodo alla gola mi fa salire la bile.
Cammino per le strade più tranquille mentre la pioggia torna a rinfrescare l'aria.
Corro dentro l'edificio e le segretarie cercano di fermarmi, ma sono molto più veloce di loro.
Tony sarà scappato dall'ospedale, odia quel posto.
Oramai non gli importa quasi più se la sua immagine viene infangata, per lui conta solo la prossima missione che un tempo addossava a Spiderino.
Corro con la gola più arida del Sahara verso l'unico posto dove trova la pace, più o meno. Sto correndo verso la mia punizione invece di scappare. Arrivo con il fiatone e tutta fradicia davanti alla porta del suo laboratorio vittima di innumerevoli liti e di tregue.
Lo vedo mentre si sorregge a fatica sulla sua scrivania, i movimenti lenti mi fanno capire che non si è ancora ripreso del tutto. Entro dentro e cerco di mettere lo scudo dietro la schiena per non avere protezione, ma non ci riesco. I miei muscoli mi impediscono di agire perché io infondo non voglio farmi spaccare la faccia.
Lo so che me lo merito, ma non riesco a combattere senza rispondere.
Non riesco a porre rimedio ai miei errori solo perché voglio salvarmi, perché la mia vita è la più importante. Con questo carattere non sarò mai una eroina.
-Siete tornati.
Esordisce pacato lui per poi voltarsi verso di me.
I suoi occhi sono stanchi ma il suo aspetto è decisamente migliorato. Deglutisco quando lo vedo irrigidirsi vedendo che non c'è Peter.
Manca anche a me.
-Dov'è lui?
Forza, devo dire la verità. Non devo pararmi il culo come faccio sempre. Devo dire ciò che è successo senza combattere per me stessa.
È facile.
Due parole e poi accadrà ciò che mi merito sin dal principio.
-È tornato a casa.
La frase esce involontariamente e tanto so già che lui non si fida completamente di me e andrà a vedere a casa sua. So già che con questa bugia mi si avventerà contro con più ferocia.
La verità è che non riesco ad affrontare i problemi e Tony mi squadra scettico da capo a piedi.
-Vai a farti un bagno caldo e poi asciugati.
Mi giro con il peso sullo stomaco che si fa più pesante invece di alleggerirsi.
Una stretta al polso mi fa già pentire di aver mentito e con un giro mi ritrovo a due dita dal viso di Stark.
-Grazie per avermi tenuto la mano mentre mi agitavo all'ospedale.
Mi sussurra per poi staccarsi come se si fosse scottato. Sorrido debolmente e corro verso il bagno, ma la tempesta sta per arrivare e questa volta non sarò pronta quando arriverà.

*devo vedere l'ultima puntata della s4 di Sherlock. Non so se reggerò psicologicamente e fisicamente. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Little HeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora