Chapter 27

85 11 0
                                    

Peter sta sorvegliando Manhattan dall'alto mentre io sono a terra, nascosta nei vicoli ciechi a scrutare la strada. Sento che vogliono giocare loro con me, sento che loro si faranno vivi perché sono sempre stati così.
Con lo scudo davanti alla pancia appoggio la schiena al muro di mattoni, sporgendo leggermente la testa fuori per scrutare la miriade di gente che cammina per questa città. Siamo solo in due a proteggerla perché....lui non c'è.
Blocco sul nascere il peso sul mio cuore che inizia a farsi sentire prima di compromettere la missione finale.
L'adrenalina sta chiamando.
-Lily sto spiando l'ospedale e alcuni dottori sono armati.
Che ci provino a uccidere dei feriti.
-Portami là!
Aspetto cinque minuti e alzo lo sguardo non appena un ombra solca il cielo, attirandomi verso di se. Peter va spedito verso l'ospedale in pericolo e mi lancia verso la finestra di una stanza vuota. Mi proteggo con lo scudo davanti a me per rompere il vetro e atterro nella stanza, aprendo la porta lentamente.
È il momento di essere Captain Queens.
-Peter tu proteggi l'esterno da eventuali attacchi.
Sussurro vigile all' auricolare.
-Subito!
Nella corsia sciamano infermiere e pazienti, raramente vedo i famosi dottori armati passare. Purtroppo una infermiera mi nota e mi corre incontro.
-Lei non può stare qua è...
Non la lascio finire e mi metto davanti a lei, evitando con la mia arma che un proiettile le si piantasse nel petto. Non posso usare la mitragliatrice, rischierei di ferire e uccidere civili. Fisso lo pseudo medico che tiene un braccio teso verso di me, la canna della pistola che fuma.
Approfitto del momento di stallo.
-Via da qua!
Urlo a tutti presenti mentre la corsia viene invasa da medici armati di bisturi e pistole. È una corsa pazza quella delle persone, soprattutto quando il silenzio viene interrotto dagli spari. Mi muovo come un'anguilla per proteggere le persone a cui i dottori miravano.
Ad un certo punto lancio lo scudo contro un medico, beccandone tre in uno. Riprendo ciò che mi appartiene e inizio a correre verso le pistole, appoggiando un piede sulla parete per darmi la spinta per fare un salto lungo diretto a stroncare un nemico con un devastante fendente in testa.
Tiro un fendente dal basso verso l'alto ad uno e due calci volanti ad altri due.
I dottori ora sono solo concentrati su di me e non sparano più ai civili. Inizio a fare sul serio quando mi tirano due calci di pistola in faccia, facendomi bruciare la pelle del viso.
Sono con un ginocchio a terra e respiro affannosamente, la maggior parte di loro l'ho sconfitta ma questi sono molto più bravi e forti.
Sputo sangue a terra e scatto in piedi sbattendo lo scudo con brutalità a colui che aveva appoggiato la pistola sul mio casco.
Provo a combattere, ma, sapete, con un bisturi appena estratto dal braccio e una siringa sonnifera che mi hanno rifilato durante la bolgia non è molto semplice.
Mi spingono con violenza contro la parete, lasciando il segno del mio scudo. I miei muscoli di addormentano mano a mano che continuo a sforzarmi di combattere.
-Peter, tieni conto della mia posizione e quando sarà il momento salvami.
-Cosa? Che è successo?
È chiaramente nel bel mezzo di un combattimento. So cosa mi faranno adesso. Mi accascio a terra con lo scudo mollemente tenuto dalla mia mano.
Guardo la figura sfocata di un nemico che mi benda, portandomi chissà dove.

*forse arriviamo ai trenta. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo

Little HeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora