Chapter 8

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-Signor Stark che sta facendo?
Peter guarda prima me e poi Tony, poi di nuovo me e di nuovo quel figlio di puttana.
Il magnate tentenna e guarda colpevole il volto del suo protetto, ma il propulsore rimane puntato verso il mio cuore e io ho solo la mia forza di volontà e il mio essere sgradevole che mi spinge a parlare, a farmi valere finché vivo.
Se devo farlo voglio farlo adesso cazzo.
-Avanti Stark, fallo.
Lo provoco io e lui mi fissa con due occhi diversi, come se uccidermi davanti a Spiderino fosse una cosa malvagia. Di certo non gli darà il buon esempio.
L'insetto intanto muove un passo prudente verso di me.
-La prego non la uccida.
Quasi sussurra.
Perché gli deve importare della mia vita adesso? Insomma, è o non è il cagnolino sempre pronto a piegare la testa solo per compiacere il suo eroe? La coerenza è simbolo di responsabilità, ecco perché Peter non la possiede.
Cristo quanto lo insulterò nel mondo dei morti.
-Fallo. Spara.
Sillabo ogni parola. Adoro provocare, stuzzicare le corde del cuore dei miei assassini solo per vedere ogni volta che l'umano si fa sentire dentro di loro, nessuna eccezione.
Che sia la persona più spietata al mondo non importa.
Le emozioni ti cambiano e cambiano le intenzioni, se solo sai dove colpire.
-Avanti Tony, non dirmi che non vuoi uccidermi solo perché c'è il tuo figlioletto qua presente vero?
Oh ma lo spettacolo si fa sempre più interessante.
-Non mi daresti mai questa delusione.
Sorrido per schernirlo, infastidire l'assassino che è in lui e inizia a dimenarsi e a urlare per reclamare il suo posto. I suoi occhi saettano da me a Peter che intanto si sta avvicinando con le mani alzate, come per dimostrare di essere disarmato.
Aspettate che mi liberi e vedremo chi sarà attaccato al muro.
-Spara.
E devo insistere come se frustassi un prigioniero. Ancora e ancora, finché non sento il suono della sua schiena che si spezza, finché il cuoio non scalfisce la pelle fino a ridurla in coriandoli.
-Uccidimi, avanti.
Stark rimane con il braccio puntato ma non spara.
-Fallo.
Spiderino inizia a scuotere la testa quando vedo il propulsore illuminarsi, cerca di avvicinarsi ma ha paura, paura di morire assieme a me. La fiducia non è abbastanza a quanto pare.
-No.
Taci insetto.
-Coraggio Stark, finisci ciò che hai iniziato.
Tony è nella confusione più totale, il suo volto piegato ad un espressione di chi non sa che fare e cosa scegliere. Assassino Tony. Assassino.
-Fallo.
-No!
-FALLO!
Grido con tutta l'aria che ho nei polmoni e il raggio parte, finendo contro il muro. Un centimetro esatto divide la mia faccia dal buco incandescente nel muro.
L'ha deviato intenzionalmente, lo sapevo.
Peter tira un sospiro di sollievo e vengo liberata dalle manette. Tony si passa una mano tra i capelli e mi guarda furioso, come se ogni singola cellula del suo corpo fremesse al solo pensiero di mettermi le mani al collo ma l'affetto verso Peter lo blocca.
-Portala in cella, falla sparire dalla mia vista.
L'insetto mi si avvicina e inizia a spingermi verso l'uscita.
-Grazie signor Stark.
Divertente.
Sono uscita viva alla fine, visto? Non esiste persona senza un cuore o senza qualcuno per cui combattere. Hai perso tutto? Allora combatti per quel tutto, ma non sarai mai di ghiaccio.
Come ho detto: errore umano.

*boom, guarda che gran bel pezzo di capitolo che ti ho dato. Spero che vada internet altrimenti mi rimangio tutti quei 'ti amo' rivolti al tablet. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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