Tremo tutta d'un fiato, è pazzesco il fatto che non sia ancora a terra piena di lividi.
Trovo i comportamenti, il linguaggio del corpo...unici.
Tony Stark è impassibile in tutto quello che sta facendo, ma i suoi occhi, i suoi occhi sembrano lacrimare di rabbia e collera impeccabilmente tirata a lucido.
È come una granata paziente.
Cerco di restare rigida il più possibile, deglutendo mentre guardo il vuoto davanti a me con falso orgoglio, aspettando che la granata esploda.
Nessuno parla se non il silenzio che è così rumoroso, così noioso. Non il nobile sacrificio, non la responsabilità di andare all'inferno per ciò che si è fatto, non uno sprazzo di decenza umana rimangono nel mio cuore.
I demoni sotto i miei piedi escono dai loro nascondigli.
-Siediti pure.
La voce del magnate mi raggiunge lontana mentre sento il mio corpo cadere, quella sensazione di star precipitando che sogno ogni sera.
Non passa molto dal sentirmi cadere allo stare distesa sul divano con le gambe allungate ed appoggiate su quelle di Stark.
Cerco di respirare piano per tranquillizzarmi.
-Quante bugie Lily.
Volta il suo viso verso di me con stanchezza e sospira, ma quella rabbia nei suoi occhi attende ad esplodere. Io sono pietrificata.
-Ti ho offerto una camera, mi sono messo contro il governo intero pur di non farti arrestare, non ti ho ucciso quando bramavo la tua morte e tu vai in giro con Peter a giocare ai piccoli eroi di New York, tornando da sola.
Non hai idea delle colpe che mi pestano.
-Finisce sempre così.
Appoggia i gomiti sulle ginocchia e si copre la faccia con le mani, respirando profondamente e dai miei piedi premuti contro la sua pancia posso sentire dei sottili sussulti.
Non passa molto prima che quei sussulti si trasformino in un pianto amaro e vecchio.
Inconsciamente mi tiro a sedere e mi sporgo verso di lui, abbracciandolo anche se così entro nella sua tana e mi ci stendo davanti.
Lui piange, ma non mi spacca la faccia.
-Ti prego, non voglio alzare le mani contro di te.
Mi supplica lui al limite del suo autocontrollo. Si sta trattenendo dal picchiarmi per amor di Peter. È comunque un gesto nobile.
Mi stacco da lui e sempre con la testa tra le mani annuncia il mio giudizio universale, ciò che mi porterà alla vita o alla morte.
-Vattene Lily, vattene e non tornare mai più.*peeer rancore, seeei cresciuto, non sarà più cosiiiiiiiiiiii! Non ingannerai mai più nessuuuuno e sappiamo che non sarai cooome noiiiiiiii!! Si lo so, meno droga più Pavlova. Niente, oggi sono proprio esaurita. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Little Hero
FanfictionPeter Parker passa le giornate affrontando criminali di ogni genere per soddisfare le richieste del suo mentore. Lily Taylor è una ragazza del Bronx che si trasferisce nel Queens per necessità e presto il suo passato la costringe a trasformarsi da p...