Nuoto a fatica verso la sponda più vicina, appoggiando la mani sul cemento per farmi forza e uscire dalle gelide acque notturne. Il vento freddo mi intrappola nella sua morsa, il mio costume si appiccica al mio corpo ma non sento tanto freddo. Sarà resistente alle temperature.
Mi siedo sul terreno duro, appoggiando la schiena sul muro dietro di me mentre inizio a guardare il paesaggio attorno a me. Poco lontano c'è un ponte enorme e bellissimo, il ponte di Brooklyn.
Perfetto, sono sbucata dove non volevo sbucare. Ci metterò un po' a tornare a Manhattan.
Non ho le forze per andare a cercare Peter, forse cercarlo non servirà a niente perché molto probabilmente quel tipo gli avrà sparato non appena mi sono tuffata nelle fogne senza degnarmi di girarmi e vedere se mi stava seguendo.
La verità è che dentro sono un killer, ho lasciato morire un mio amico che si era offerto di farsi perdonare, perdendo la vita. Così il siero è ancora nelle mani sbagliate ed è inutile credere che Spiderino sia ancora vivo.
Un magone alla gola mi fa togliere il casco per sentirmi più libera, mi passo una mano tra il ciuffo nero umido, cercando di fare qualsiasi cosa pur di non piangere.
Peter che mi sorride, Peter che mi porta al luna park, Peter che mi sfida con la sua ironia ora non esiste più. Dopotutto non riuscivo ad odiarlo più di tanto. La prima lacrima solca il mio viso, lenta, come per assaporare ogni centimetro del mio viso per saggiarne la resistenza prima che una pioggia di lacrime mi lacerino la carne.
Guardo le stelle e vedo una pioggia di stelle cadenti firmare il cielo, un pianto di stelle.
Non sono una persona sono un polinomio.
Per me conta la salvezza di me stessa e so che non c'è nulla di nobile in questo, devo lasciar far fare l'eroe ai veri eroi. Mi tolgo lo scudo dalla schiena e inizio a fissarlo, la corona nera imperlata da un'ultima goccia del fiume. Piango silenziosamente, pensando a quando Spidey è riuscito a fermare Tony prima che mi uccidesse. Come farò a dirlo al magnate adesso? Ho ucciso il suo unico amico, l'unica persona che gli era rimasta accanto dopo la guerra all'aeroporto di Lipsia.
Si, l'ho fatto.
Probabilmente inizierà a prendermi a pugni, non gli importerà il fatto che io sia una donna perché credo di non meritarmi quel nome dopo ciò che ho fatto. Tony mi spaccherà la faccia e io non oserò oppormi, dopotutto le persone intelligenti sono quelle che soffrono di più per pura ingiustizia.
Mi inginocchio perché il dolore, la voragine che mi apre il petto sentendo lo spettro della risata di Peter fa più male dei pugni che riceverò da Stark.
Piango ad occhi aperti per restare spalancata sulla realtà che fa più male dei sogni anche se sognare è la cosa più stupida da fare in queste circostanze.
Appoggio i palmi sul cemento duro, alzando una mano per cercare di smorzare il grido di rabbia, dolore e disperazione che taglia la mia gola.
Il pianto che si stacca dai miei occhi grigi come il metallo.
Giro lo scudo dalla parte delle cinghie, osservando una piccola frase impressa nel vibranio in basso a destra.
"Sono con te."
Peter le aveva modificato lo scudo quindi quella dedica era da parte sua. La voragine divora il mio cuore e passo un dito tremante su quelle tre semplici parole. Abbraccio lo scudo cercando un po' di conforto anche se di confortevole nello stringere un cerchio duro non c'è nulla. Le mani sono disperatamente aggrappate all'estremità dello scudo, appoggio il capo su di esse e piango finché ogni sussulto inizia a farmi male al petto.
Mi alzo lentamente e un sospiro spezzato esce dal,a mia bocca. Riafferro con finto orgoglio il mio casco fradicio e lo allaccio sotto il mento, incamminandomi verso la lontana Stark Tower.
Le lacrime si incastrano perfettamente nei solchi lasciati da alcuni pugni che mi hanno dato durante l'assalto nel palazzo. Ho ucciso Peter, non l'ho salvato.
La mia storia scritta in parole povere.*vorrei fare una riflessione, non inondare lo spazio autrice di battutine del cavolo. Volevo solo ringraziare la scrittura prima che tutto cominci e quando comincerà saprò che credere in questa immortalità dell'arte mi avrà salvato la vita. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.Colgo l'occasione per farvi deprimere con questa immagine. Mi sono ispirata a questa cosa illegale qua per la scena in cui Lily si inginocchia e piange. Adesso vado da colui che ha fatto sta fanart e lo prendo a sprangate perché fa troppo male vedere Tony così sapendo che ruolo avrà in questa storia.
STAI LEGGENDO
Little Hero
FanfictionPeter Parker passa le giornate affrontando criminali di ogni genere per soddisfare le richieste del suo mentore. Lily Taylor è una ragazza del Bronx che si trasferisce nel Queens per necessità e presto il suo passato la costringe a trasformarsi da p...