Capitolo 3: Il Primo Bacio

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Avevo il cuore in gola. La voce arrogante mi aveva già fatto intuire le sue cattive intenzioni, e la paura non poteva fare altro che impedirmi di alzare gli occhi.
Sapevo che se fossi stato zitto me la sarei cavata con pochi lividi, ma quel comportamento passivo non mi piaceva per niente. Perché dovevo farmi mettere i piedi in testa? Non era giusto nei miei confronti, dovevo reagire in qualche modo.
Così, un po' per l'adrenalina del momento e un po' per lo stress accumulato durante tutta la mattina, decisi di fare quello che facevo sempre in una situazione del genere: incrociare il suo sguardo e sfoderare il mio carattere acido.
E farmi picchiare, sì, ma con stile.

Davanti a me si presentò un ragazzo alto circa un metro e ottanta, con dei capelli neri coperti da un cappello al rovescio con una visiera piatta, un paio di occhi color carbone e un sorriso da ebete stampato in faccia. Si trattava di Joshua, il bullo della scuola. Il suo hobby preferito? Rendermi la vita un inferno.Era uno di quelli che alle elementari mi prendevano in giro per il mio aspetto fisico, forse addirittura uno dei primi.

Ruotai gli occhi e sbuffai per mostrargli quanto fosse una seccatura. Non avevo minimamente voglia di confrontarmi con lui, ma ormai che ero bloccato potevo solamente irritarlo a tutti i costi.

<< Finalmente riesco a beccarti da solo! Non sai che fastidio trovarti sempre incollato a quei due. >> mi parlava quasi con tono confidenziale, ma quella nota di boria che ostinava a mantenere mi metteva a disagio.

<< Beh, ma proprio ora?! Non hai altre cose da fare, tipo che ne so, tornare in classe come ogni persona intelligente?!>> dissi in modo agitato, cercando di punzecchiarlo.
Gli scappò un ghigno.

<< Calma, calma... >> la sua presa scivolo verso il polso, e iniziò ad avanzare di qualche passo costringendomi ad indietreggiare.

<< Cinque minuti non sono nulla, no? >> continuò, ma quando sentii il muro toccare le mie spalle tutta l'audacia finì.

<< O-oookay, penso che il professore mi stia cerc- >> non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che Joshua mi tappò la bocca con l'altra mano.

<< No, non lo pensi. >> quella sua espressione sfrontata che lo  caratterizzava scomparve, per lasciare posto subito dopo a una più infastidita.
Inutile dire che me la stavo facendo sotto. 
Avvicino sempre di più il suo corpo al mio, lasciando una distanza di pochi centimetri fra di noi.

<< Sai, in realtà adoro quando fai l'antipatico... ti ha mai detto nessuno che hai un broncio delizioso? >> mi sussurrò all'orecchio, accarezzandomi una guancia. Era una sorta di presa in giro, lo avevo capito, ma mi stupiva il fatto di non essere stato ancora colpito. Cosa stava aspettando? Rimasi in silenzio e immobile per sicurezza.

Finalmente lui mi lasciò il polso, che ormai era diventato rosso e dolorante, per afferrarmi dai fianchi. Mi irrigidii quasi all'istante. Non ero mai stato talmente vicino a un uomo, e il fatto che fosse Joshua mi confondeva ancora di più. Pensavo mi detestasse, perché ci stava provando spudoratamente con un uomo? E soprattutto perché con me?

In pochi secondi anche l'altro smise di parlare, e osservò la mia espressione impaurita.
 Non riuscivo minimamente a muovermi, e più lo guardavo, più desideravo sparire dalla faccia della terra. Ma fu proprio in quel momento che, approfittando della situazione, si avvicinò alle mie labbra per rubarmi un bacio.
La prima volta fu quasi uno shock per me. La persona che mi aveva torturato per anni ora si trovava lì a usufruire della sua forza per costringermi a baciarlo, erano troppe informazioni da elaborare in un solo colpo.
  Allungai le mani in avanti per cercare di spingerlo lontano dal mio corpo, ma la sua presa era troppo ferrea, e i miei tentativi di scacciarlo via si dimostrarono inutili. 
Si staccò da me per un attimo, e mi guardò come a volermi dare un ultimatum per il mio tentativo di ribellione.

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