Capitolo 8: Una Coppia Perfetta

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*Maxwell's PoV*

L'ultima campanella di quella giornata suonò, e io, col mio solito fare indolente, iniziai a riporre tutto il materiale scolastico dentro lo zaino.

<< Dai, muoviti! >> sbuffò Jessie tentando di farmi fretta. Visto che avevamo un pezzo di strada da percorrere in comune non era raro che tornassimo a casa insieme, ma ogni volta la mia lentezza la faceva innervosire. Mark , come al solito, rideva alla vista dei nostri battibecchi, quasi come se facessimo parte di uno spettacolino.

<< Va bene, va bene! >> esclamai io, infastidito. Presi lo zaino e lo misi in spalla, per poi uscire dalla classe seguito dagli altri due. Una volta arrivato nel corridoio, però, mi arrivò un colpo di genio.

<< Mark, visto che siamo qua... che ne dici di passare da Carley? >> osai, voltandomi verso di lui e facendogli l'occhiolino.
Non appena il diretto interessato sentì quella frase perse qualche battito.

<< ... proprio oggi...? >> si lamentò con tono angosciato.
Lo so, gli avevo promesso che avrei aspettato il momento giusto, ma non potevo lasciargli trascurare il rapporto che aveva creato con lei.
Come lo vide ansioso Jessie decise di intervenire, poggiando una mano sulla sua spalla.

<< Sarebbe una buonissima idea! E poi lo sai che le piaci, perché non ti butti?! >> rimarcò per l'ennesima volta al poveretto, quasi in punto di esasperazione. 
Mark calò la testa imbarazzato, e borbottò qualcosa di incomprensibile per dissentire.

<< Per favoooore... >> supplicai io, con un insolito modo di fare tenero.
Entrambi si fissarono perplessi, per poi volgere gli sguardi smarriti verso di me. 

<< Se me lo dici così... >> commentò Mark, con un abbozzo di sorriso.
Ero appena riuscito a convincerlo uscendo fuori dal mio personaggio? Wow, non sapevo di poter risultare così adorabile...
Jessie mi guardò emozionata, con le mani congiunte davanti alla bocca.

<< EVVIVA! >> alla fine scoppiò, per poi spingerci entrambi verso l'altro lato del corridoio. Da lì aspettammo circa due minuti, attendendo che la ragazza rossa uscisse da sola come al solito. Con grande sorpresa, però, notai stavolta due ragazzi, uno bassino e l'altro gigantesco, che ai lati accompagnavano il suo passo.
 I miei occhi vennero subito attratti come un magnete dal secondo: aveva un bel fisico, occhi azzurri, capelli dal taglio asimmetrico e una barba ben curata; non sapevo perché ma mi sembrava di averlo già visto da qualche  parte. Fu quando lo immaginai con un paio di occhiali da sole che realizzai la sua vera identità. 
Che fosse il ragazzo con cui mi ero scontrato al parco il giorno prima?
Ancora più pallido di quanto già non fossi, decisi di rivolgermi a Jessie. 

<< Jessie... hai ad esempio il ragazzo con cui mi sono scontrato ieri? >> non riuscivo nemmeno a parlare, tant'è che dalla mia bocca uscì solo un soffio quasi inaudibile.

<< Sì, perché? >> chiese innocentemente, ignara del perché avessi fatto quella specifica domanda.

<< Beh... è quello lì. >> lo indicai abbassando la testa, provando a non farmi notare dall'additato. Lei restò come di sasso.

<< Ooooh... >> 

E poi realizzò il significato della mia frase.

<< OHOHOHOOOO! >> esclamo, con un sorriso malizioso stampato in faccia.

<< Guarda un po' chi aveva ragione! >> alzò la testa fiera.

<< Non capisco... cosa vuoi dire? >> dissi confuso io.

<< Ti ricordi il mio messaggio? "Magari ti capita come nei libri... lo ritrovi e vi mettete insieme!", seguito da una di quelle faccine che non sopporti! >> disse elettrizzata, e subito  mi mostrò la "prova" tramite il suo cellulare.

<< Beh, non accadrà mai... perchè DEVO sparire immediatamente. >> risposi col mio modo di fare velenoso, rompendo così tutta l'atmosfera che aveva creato da sola.
Ora, una vera amica qualsiasi avrebbe aiutato il proprio amico in difficoltà, ma invece Jessie gonfiò le guance e afferrò il mio polso con tutta la rabbia del mondo.
Provai a liberarmi, ma la sua forza era inequiparabile, e quindi mi trascinò via con lei.

<< Mark, andiamo! >> esclamò lei con aria determinata. Il poveretto annuì, e con fare goffo si avviò verso la rossa. Noi lo seguivamo pochi passi più indietro.

Fu questione di attimi quando i due si incontrarono, e subito i loro occhi si illuminarono Come non avevo mai visto prima.
I due ragazzi si fermarono un po' prima di lei, e, con una faccia confusa, fissarono prima loro e poi noi.
Jessie mi lasciò, e per far capire il contesto ai due incominciò a mimare qualcosa di sconcio con le mani. Una scena a dir poco imbarazzante, ma almeno colsero al volo le circostanze. 

<< Hey- >> esclamarono i piccioncini in contemporanea, con le guance rosse e gli sguardi che si rifiutavano di incrociarsi. Restarono qualche secondo in silenzio, aspettando che l'altro parlasse per primo.
 Intanto, noi candele stavamo facendo tutto tranne che ascoltarli: Jessie stava imprecando fra sè e sè perchè voleva che andassero subito al sodo; il più bassino distoglieva lo sguardo continuamente guardando i vari cartelloni e foglietti appiccicati ai muri, forse per non risultare invadente; l'omaccione guardava spaesato Mark, non capivo cosa gli passasse per la testa; ma quello che faceva più la figura del cretino ero io, che, approfittando della situazione, stavo letteralmente mangiando con gli occhi il nuovo arrivato. Gli occhiali da sole mi avevano impedito di notare i suoi occhi magnifici, e beh, cosa mi sarei perso se non avesse scelto proprio quella scuola. 
Ci volle un aiuto da parte di Jessie per riportarmi sulla terra ferma, così mi avvertì dell'inizio della scena dandomi un pugnetto sulla spalla

<< Allora, Mark... come va? >> si fece coraggio Carley, decidendo finalmente di uscire dal suo guscio e di alzare gli occhi.

<< Bene... tu? >> rispose l'altro, che ancora non aveva raggiunto il suo stesso stadio. La rossa con un movimento ligneo afferrò il mento dell'altro, per poi alzarlo in modo da poter incontrare i suoi occhi mielosi.

<< Tranquillo, non mordo... >> commentò lei, facendo uscire fuori una risatina.

<< Hai ragione, scusa! >> esclamò Mark agitato, quasi come se fra sé e sé si stesse rimproverando.

<< Comunque... >> riprese lei. << Per niente bene... oggi ho fatto una figuraccia! >> continuò con la sua risata imbarazzata, per poi mettersi a giocherellare con un ciuffo dei suoi capelli.

<< Di che tipo? >> chiese lui ingenuo.

<< La storia è un po' lunga... se vuoi te la posso raccontare mentre torniamo a casa... che ne dici? >> lì gli occhi di Jessie cominciarono a luccicare. Mark si girò verso di noi per un attimo, "aspettando" il nostro permesso; noi per tutta risposta annuimmo, e lui, col sorriso in faccia, si girò nuovamente verso la sua cotta.

<< Va bene, andiamo! >> disse entusiasta, affiancandosi a Carley e avvolgendole il braccio attorno alla spalla. Erano così presi che si scordarono perfino di salutarci, e pian piano li vedemmo svanire in fondo al corridoio.

<< Aaaw, che bella coppietta! >> commentò il nanetto, col sorriso sulle labbra.

<< Sì! Hai visto quanto sono carini??? >> rispose Jessie con gli occhi quasi in lacrime. Io, che non spiccavo di certo per essere loquace, continuavo a fissare la faccia del ragazzo alto: aveva un'espressione strana, come se fosse stato appena travolto da un uragano di sentimenti.

<< Mark... quello lo conosco... >> mormorò aggrottando le sopracciglia, e attirando inevitabilmente l'attenzione di Jessie.

<< Oh! Sei uno dei suoi amici con cui gioca online? >>
Il ragazzo si girò verso di lei, assumendo un viso impassibile.

<< No, no... era mio compagno di classe, sia alle elementari che alle medie. >> disse calmo, facendo cenno al suo amico di muoversi.
Non potevo credere a quello che avevo sentito. Andava in classe con Mark in passato?! 
Io e Jessie sgranammo gli occhi e ci guardammo a vicenda, mentre lui si allontanava da noi frastornato.

 Se quel ragazzo aveva conosciuto Mark in ambito scolastico, voleva dire solo una cosa: lo conoscevamo anche noi.

<< EH?! >> strillammo all'unisono.


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