Capitolo 4: Ricordi

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Il sole splendente illuminava completamente la mia stanza, tingendo le pareti di un bellissimo blu intenso. Mi ero appena svegliato, e come ogni mattina mi ritrovai abbracciato al mio orsacchiotto. Era domenica, quindi avevo la giornata libera.

Alzai la schiena, e cominciai a strizzare gli occhi ancora appiccicaticci per vederci meglio.

<< Un altro giorno... >> sospirai io. Presi l'orsetto e mi alzai dal letto per dirigermi verso il corridoio, ma mentre camminavo senza rendermene conto urtai un armadio, facendo cadere una scatoletta impolverata che si trovava in cima.

<< Cazz- >> mi piegai per prenderla, ma quando vidi il contenuto mi fermai di colpo. Era una collana con un ciondolo a forma di coniglio, quella che dovevo regalare anni prima a Drew, ma che non gli avevo mai dato.

La presi in mano e la guardai per alcuni secondi, per poi andarla a posare sulla scrivania. Una vagonata di ricordi mi tornò in mente quasi all'istante, e quasi come se questi mi stessero chiamando mi distesi di nuovo sul letto lasciandomi trasportare dalla memoria. Abbracciai Mr. Pudding per rilassarmi, e così chiusi gli occhi.


Uno dei ricordi più belli risaliva a nove anni prima. Ricordavo benissimo i fatti, ma non ricordavo altrettanto bene il luogo, che si presentava molto sfocato.

Ci trovavamo all'interno del parco vicino casa di Mark: ricordo solo fosse grande e pieno di panchine in legno, e, nonostante le persone lo frequentassero spesso, non era molto chiassoso.
Stavamo giocando tutti insieme, e avevamo preso alcuni bastoni di legno in giro per il parco per simulare dei combattimenti.

<< Chi volete fare voi? Io voglio essere il mago! >> urlò Mark, raccogliendo un bastoncino di legno da terra. Non era molto diverso da quello del futuro, si differenziava solo dai capelli più corti, quasi rasati.

<< Uh... io non lo so, puoi scegliere tu per me? >> rispose Zoe con un filo di voce. Aveva un caschetto mosso e biondo, degli occhi verde chiaro contornati da un paio di occhiali neri e le labbra ricoperte da un lucidalabbra a malapena visibile. Non riesco ancora a capire come abbia fatto a cambiare così tanto.

<< Beh, vediamo... ci sono! Vuoi fare la mia aiutante? Puoi curare le persone e usare anche tu la magia! >> allungò una mano per prendere un bastone lungo da terra, e poi glielo porse. Lei fece un piccolo sorrisetto e annuì, sembrava così tenera e felice, eppure non si lamentava di avere il ruolo meno ambito.

<< Io voglio essere il cattivo, di quelli che evocano i morti! >> replicai io con fierezza, salendo sopra una panchina.

<< E poi... rapisco la principessa! >> presi da un braccio Jessie e la trascinai sopra con me, mentre lei urlava.

<< MA IO NON VOGLIO FARE LA PRINCIPESSA! Non la può fare Zoe? Io voglio combattere e stracciarvi tutti! >> tentò di liberarsi dalla mia presa, ma purtroppo per lei io ero molto più forte, e i suoi tentativi di dimenarsi erano inutili.

<< No, la devi fare tu! >> insistei io, quasi pretendendo che lei mi obbedisse. A pensarci bene ero una persona orribile, tant'è che quando non ce la fece più mi beccai uno schiaffo in piena faccia da lei, che mi fece ritirare la presa.
Lei si accucciò sopra la panchina con i lacrimoni agli occhi, al che Andrew si fece avanti per risolvere tutto con il suo solito modo di fare.

<< Mozzarella! >> mi sfidò, con quel sorriso stampato in faccia. Io, ancora con la guancia dolorante, mi girai verso di lui.

<< Sì, proprio tu! >> prese uno dei ramoscelli da terra e me lo puntò contro.

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