capitolo 3

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Derek aveva un sacco di pregi, davvero.
Era forte, leale, intelligente e sicuramente era molto bello (Stiles lo aveva pensato subito), ma non si poteva dire che avesse tatto.
No, il tatto gli mancava del tutto.
-C'è un tizio che vuole il tuo sangue per completare un incantesimo. Noi vogliamo impedirlo e ti stiamo proteggendo per impedirgli di arrivare a te.-spiegò con calma. Stiles lo guardò inespressivo per diversi minuti.
-Ovviamente.-disse, il sarcasmo che traspariva chiaro dalla sua voce, e che tuttavia tradiva un buona dose di apprensione. Era stato rapito da una setta satanica. Fantastico.
Derek lo scrutò a fondo, leggendo i suoi sentimenti attraverso il lieve odore che emanava. Paura, anche se era piuttosto bravo a nasconderla. Aveva deciso, di comune accordo con il branco, di non rivelare a Stiles la loro natura di licantropi se non fosse stato necessario, così si limitò a spiegare sommariamente che l'uomo che lo cercava era un druido oscuro, capace di piegare la realtà alle sue esigenze e di distorcere la natura e, grazie al suo sangue, in grado di ottenere addirittura l'immortalità.
-Fingiamo per un secondo che ti creda.-disse scettico Stiles.-Perchè gli vorreste impedire di ottenerla? E non credo sia per evitare che mi dissangui, dopo aver sentito i discorsi di tuo zio.-
Derek si passò una mano tra i capelli.-Se fosse immortale non potremmo ucciderlo. E, credimi, è meglio per tutti che sia morto. Per ora Peter non ti torcerà un capello comunque.-
-Per ora. Fantastico.-asserì Stiles.-Ho bisogno del bagno.-disse poi, passandosi una mano tra i capelli e scostandosi dalla fronte i ciuffi che gli avevano invaso il viso. Derek indicò un corridoio e -seconda porta a destra.-disse. Stiles annuì e si diresse da quella parte, aprì la porta del bagno e si guardò freneticamente intorno. C'era una finestra, ma naturalmente era chiusa. La buona notizia era che adesso aveva a disposizione un'intera stanza in cui trovare qualcosa per forzarla.

Derek sospirò, aspettando il ritorno di Stiles con una certa ansia. Sapeva di averlo spaventato a morte con le sue affermazione perchè, andiamo, nemmeno lui avrebbe creduto a una parola di quello che gli aveva detto, ma, dal momento che tenerlo al sicuro era una necessità, non poteva non spiegargli almeno parte di ciò che gli stava capitando. Ebbe il tempo di maledire Peter per le sue affermazioni ambigue un paio di volte (era diventato un hobby, ultimamente) prima di rendersi conto che Stiles ci stava mettendo decisamente troppo a uscire dal bagno. Quando sentì uno scatto secco come di qualcosa che si apre si precipitò verso il bagno e aprì la porta con uno strattone. La stanza, ovviamente, era vuota, e Derek non trattenne il ringhio gutturale che gli salì alla gola quando vide la finestra aperta e le forcine di Erika sparse vicino al lavandino. Quel ragazzino era un piccolo genio del crimine, si ritrovò a pensare, scavalcando a sua volta la finestra e vedendolo in lontananza che correva verso il bosco.

Stiles corse a perdifiato verso il bosco che circondava la proprietà, raggiungendolo relativamente in fretta ed inoltrandosi in esso senza mai fermarsi.
Si affannò a cercare una direzione da prendere, ma alla fine scelse a caso di proseguire a dritto, verso il centro del bosco, dopo che ebbe sentito la voce di Derek che gli urlava contro.
Inciampò in una radice e rotolò un paio di metri più avanti, atterrando con la faccia su un paio di scarpe lucide. Alzò il viso con timore e quello che vide lo lasciò interdetto. Davanti a sè c'era il signor Davidson, il preside della sua scuola, e il suo sguardo era tutt'altro che rassicurante, iniettato di sangue. Quando però sentì la voce di Derek che lo chiamava con malcelata rabbia non si fece problemi ad alzarsi e afferrare la giacca del preside, nascondendosi dietro di lui.-Mi aiuti! Ci sono questi satanisti fuori di testa che...-fece per dire, ma il preside, con una forza inusuale per un uomo di mezza età un po' grassottello come era, lo afferrò per il colletto della felpa e lo sollevò a mezzo metro da terra. Prima ancora che Stiles potesse realizzarlo, estrasse un lungo coltello ricurvo e lo avvicinò alla sua gola. Stiles emise un urlo strozzato e tentò di divincolarsi mentre la lama incideva la sua carne senza tuttavia andare in profondità.

In un attimo tuttavia l'uomo fu a terra e Derek, con delle unghie nere e acuminate e delle zanne a distorcergli il bel viso, gli squarciò la gola. Stiles emise un singhiozzo a quella scena, appiattendosi contro l'albero alle sue spalle e cercando la forza di alzarsi ma senza trovarla, tanto le sue gambe tremavano. Si sentì trascinare all'indietro e la segretaria della scuola, miss Pilgrim, gli si avventò contro, premendogli un fazzoletto sulla ferita al collo finchè questo non si bagnò di sangue e poi, con gli occhi fuori dalle orbite e lo sguardo allucinato, fuggì verso la foresta.
Nel mentre accorsero Scott e un altro ragazzo che Stiles non aveva mai visto, con una sciarpa pesante al collo e folti ricci biondi.
-Inseguitela!-ringhiò Derek, che nel frattempo era stato bloccato da altri due uomini dagli occhi rossi, che tentavano di colpirlo con la stessa lama ricurva che era stata usata dal preside.
Scott e l'altro ragazzo scattarono in avanti, proprio mentre Derek si liberava dei due uomini con un colpo di artigli (perchè quelli, realizzò Stiles, erano decisamente artigli) e, dopo averli sgozzati davanti ai suoi occhi, si girava verso di lui con il volto, sfigurato dalle zanne, che a poco a poco tornava normale.
Stiles singhiozzò più forte e si rannicchiò su sè stesso, chiudendo gli occhi mentre Derek si avvicinava.
-Ti prego...-mormorò soltanto, quando sentì quelle mani sporche di sangue toccare il suo viso e alzargli il mento. Derek scrutò la ferita al collo di Stiles, valutandola poco grave, poi lo afferrò rudemente per un braccio, costringendolo a tirarsi su. - Muoviti, qui intorno pullula di quegli esseri.-gli ordinò, cominciando a trascinarselo dietro ma rendendosi immediatamente conto che Stiles tremava troppo per fare qualsiasi cosa. Fantastico, era decisamente sotto shock, pensò Derek mentre lo sollevava da terra e si avviava a passo veloce verso la sua tenuta, avvertendo Stiles che tremava e gli stringeva forte la maglia, singhiozzando sul suo petto e inzuppandogli i vestiti delle sue lacrime.
Ringhiò di frustrazione e lo sentì zittirsi con uno squittio spaventato, e sospirò forte. La sua vita sarebbe stata davvero dura da quel momento in poi.

Kidnapping ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora